2024-10-14
Egitto, Eritrea e Somalia si «alleano» contro l'Etiopia
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Il presidente dell'Eritrea, Isaias Afewerki (Getty Images)
Sta succedendo qualcosa nel Corno d’Africa. Giovedì, i leader di Egitto, Somalia ed Eritrea si sono incontrati ad Asmara e hanno concordato di rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza. Una novità che difficilmente piacerà all’Etiopia. In particolare, durante il vertice in Eritrea, è stato deciso di garantire il «rispetto inequivocabile della sovranità, dell'indipendenza e dell'integrità territoriale dei Paesi della regione». I tre leader hanno anche stabilito di «affrontare le interferenze negli affari interni dei Paesi della regione sotto qualsiasi pretesto o giustificazione; coordinare gli sforzi congiunti per raggiungere la stabilità regionale e creare un clima favorevole per uno sviluppo congiunto e sostenibile». Infine, ma non meno importante, è stato deciso, per quanto riguarda la Somalia, di combattere «il terrorismo in tutte le sue forme, proteggere i suoi confini terrestri e marittimi e mantenere la sua integrità territoriale».L’aspetto interessante è duplice. Primo: questo summit si è occupato direttamente della sicurezza della Somalia che sta da tempo affrontando l’organizzazione jihadista al-Shabaab. Oltre a destabilizzare il territorio somalo, questo pericoloso gruppo armato, secondo l’intelligence americana, sarebbe in trattative per acquisire armamenti dagli Huthi. Si tratta quindi di dinamiche che rischiano seriamente di intersecarsi con la crisi in atto nel Mar Rosso: non è infatti un mistero che da mesi gli Huthi, storicamente finanziati dall’Iran, stanno infestando queste acque per cercare di mettere in difficoltà Israele. Ne consegue che, almeno sulla carta, l’intesa appena raggiunta da Egitto, Somalia ed Eritrea potrebbe rompere le uova nel paniere alla politica di destabilizzazione portata avanti dal regime khomeinista.Un secondo aspetto da sottolineare risiede nel fatto che la convergenza tra Egitto, Somalia ed Eritrea è assai probabilmente destinata a irritare l’Etiopia. Ricordiamo che Addis Abeba e Mogadiscio sono ai ferri corti. Lo scorso gennaio, l’Etiopia ha firmato un memorandum d’intesa con il Somaliland, in base a cui il secondo affitterebbe alla prima un pezzo della propria costa sul Golfo di Aden in cambio del riconoscimento diplomatico da parte dell’Etiopia stessa. Un accordo che, neanche a dirlo, ha innervosito la Somalia, che considera il Somaliland proprio territorio. È anche per questo che, ad agosto, Mogadiscio ha firmato un’intesa militare con Il Cairo, il quale aveva non a caso criticato il memorandum siglato da Etiopia e Somaliland. D’altronde, sono anni che l’Egitto e la stessa Etiopia risultano ai ferri corti a causa di una controversa diga idroelettrica che il governo di Addis Abeba ha intenzione di costruire sul Nilo. Infine, secondo Al Jazeera, «l'Eritrea è rimasta irritata dalla sua esclusione dai colloqui di pace tra Addis Abeba e il Fronte di liberazione popolare del Tigray». Insomma, è chiaro che l’intesa di giovedì ha creato di fatto un blocco ostile all’Etiopia. Una situazione che potrebbe aumentare la tensione in seno al Corno d’Africa.
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)