2018-08-30
Ecco i video shock mostrati al papa
True
Eccole qui le immagini che sono state mostrate a papa Francesco. Ecco i «video dei migranti torturati in Libia» che lo hanno fatto commuovere. Sono quelli citati, nei giorni scorsi, da Repubblica e da Avvenire. Nessuno, finora, li ha pubblicati. Ma è giusto mostrarli, in modo che i lettori possano farsi un'idea. Si tratta di immagini raccapriccianti, sconvolgenti. Ma che non hanno nulla a che fare con i migranti o con la Libia. Lo abbiamo scritto, ma conviene ripeterlo, anche perché sul Web continua a circolare una versione scorretta dei fatti.Vediamo di riepilogare l'accaduto. Pietro Bartolo, il medico dei migranti di Lampedusa, ha consegnato al cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, alcuni filmati e alcuni scatti che – a suo dire – proverrebbero dai cellulari di alcuni stranieri sbarcati in Italia e dei loro parenti. Montenegro, a sua volta, ha fatto arrivare il materiale fino al papa. Nei giorni scorsi, Avvenire (che quei video e quelle foto le aveva ricevute all'inizio di luglio) ha pubblicato un articolo in cui raccontava il contenuto dei filmati. A corredo, ha pubblicato alcuni scatti, presentati in una didascalia come frammenti dei video. Quelle immagini, come molti debunker della Rete hanno dimostrato, sono false, nel senso che non si riferiscono alla Libia. Repubblica ha accuratamente evitato di commentare, non ha chiesto scusa e non ha ammesso di aver pubblicato un falso. Avvenire, invece, ha riconosciuto l'errore sulle foto. Ma ha ribadito che i video sono veri. In effetti lo sono. Ma non sono stati girati in Libia né mostrano migranti. Almeno quelli che abbiamo visto noi. Già, perché anche la Verità ha potuto visionare tre di quei filmati. Il primo si trova integralmente online sul sito Liveleak, ed è stato girato in Brasile. Del secondo abbiamo reperito alcuni fotogrammi: di nuovo, il materiale è di origine brasiliana.Abbiamo visto anche un terzo video, di cui però in rete ancora non troviamo traccia. Mostra un miliziano intento a sgozzare un giovane uomo con una specie di machete. Potrebbe essere stato girato in Libia, ma forse ai tempi della guerra contro Gheddafi.In ogni caso, i migranti c'entrano poco o nulla.
Il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Getty Images)
Riyadh e Islamabad hanno firmato un patto di difesa reciproca, che include anche la deterrenza nucleare pakistana. L’intesa rafforza la cooperazione militare e ridefinisce gli equilibri regionali dopo l’attacco israeliano a Doha.
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco
Ecco #DimmiLaVerità del 18 settembre 2025. Il nostro Carlo Cambi ci rivela tutti i dettagli delle imminenti Regionali nelle Marche.