2020-03-25
Ecco chi è interessato all’app per tracciarci
Le aziende rispondono all'appello del ministero dell'Innovazione. Ma i conflitti di interessi sono dietro l'angolo.Meno di tre giorni per presentare «soluzioni digitali» di telemedicina e tracciamento dei dati in modo da coordinare in tutta Italia il monitoraggio e il contrasto alla diffusione del Covid-19. È questa la chiamata alle armi lanciata lunedì 23 dal ministro per l'Innovazione Paola Pisano, rivolta a università, aziende specializzate, consorzi e cooperative del settore. Ma un tema complesso. E fa scattare negli esperti una domanda semplice: «Meglio la privacy da morto o la dittatura da vivo?». Poi c'è un altro problema: non siamo riusciti a digitalizzare la pubblica amministrazione in 20 anni ora saremo capaci di tracciare tutti i contagiati italiani in pochi giorni? Di sicuro l'Italia, che conta ormai 69.176 casi totali e 6.820 morti, dovrà attivarsi al più presto come hanno già fatto Cina, Corea del Sud o Singapore. Dopo la prima fase di sbarramento dell'epidemia, infatti, ci dovrà essere un tentativo di contenimento, una diminuzione del lockdown, in modo da riavviare la produzione economica senza mettere a repentaglio la salute dei cittadini. Quindi dovrà scattare il cosiddetto tracciamento, il contact tracing digitale, cioè le compagnie telefoniche dovranno fornire i dati raccolti dai sensori degli smartphone. Il tutto, va detto, dovrà avvenire sotto la supervisione del Garante della privacy, che in Italia è in proroga da quasi un anno, dopo la scadenza del mandato nel 2019. Da settimane nel dibattito pubblico e in particolare su twitter sono in tanti a chiedere un'immediata tracciabilità dei contagiati o degli asintomatici. Ma c'è anche chi invita a fare attenzione, a evitare quelle che il sociologo Evgeny Morozov chiama la «malattia del soluzionismo», ovvero la necessità del mondo di oggi di avere sempre più informazioni ma allo stesso tempo di sviluppare sempre più controllo sui cittadini. Leggendo un medico come Roberto Burioni, per esempio, sembra non ci sia possibilità di scelta tra tecnocrazia o morte. C'è da dire che in Italia convincere tutti i cittadini a utilizzare un'applicazione non sarà facile. Per questo già si pensa di coinvolgere influencer come Fedez o Chiara Ferragni, già impegnati in queste settimane nella costruzione dell'ospedale alla Fiera di Milano.Il punto è che oltre a un'ingerenza nella privacy, le applicazioni che saranno sviluppate rappresenteranno un investimento economico notevole, soprattutto per i big data. Non a caso gli esperti del settore stanno già facendo a gara con proposte di ogni tipo. Da giorni Alfonso Fuggetta e Carlo Alberto Maffè, Politecnico di Milano e Bocconi, spingono sulla necessità di un modello coreano per il tracciamento digitale. Fuggetta è amministratore delegato del Cefriel, consorzio per la digitalizzazione che vede tra i suoi azionisti Telecom Italia, Eni, Hewlett Packard, Microsoft, Fastweb, Vodafone e Italtel. Anche Maffè è consigliere di amministrazione di una società che sviluppa sistemi teconologici, si chiama Else Corp. Al momento però le proposte sul tavolo del governo sono di altri gruppi. La rivista Wired le ha messe in fila in un articolo. Una delle prime è l'applicazione StopCovid19, sviluppata dall'azienda italiana Webtek di Emanuele Piasini. In pratica trasforma in tempo reale il telefono in un localizzatore Gps e traccia una mappa di tutti gli spostamenti. I dati registrati, in teoria, vengono conservati per un periodo limitato, previsto a norma di legge. Poi c'è Sm_Covid19 sviluppata dall'azienda SoftMining dell'Università di Salerno. Quindi c'è quella presentata da Jakala con il Centro medico Santagostino di Milano. Si chiama Geo-crowd-vid-19. Traccia anche i dati clinici del paziente. Si avvale della consulenza anche dell'ex commissario digitale Diego Piacentini (ex Amazon), della francese Geouniq e di Bending Spoons, azienda leader nel settore delle app a Milano. Tra i soci di minoranza di quest'ultima c'è anche Luigi Berlusconi: a gennaio si era parlato di un'offerta per il social Grindr ora in mano cinese.
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