2020-08-31
È ufficiale il flop del bonus vacanze
Dario Franceschini (Ansa)
Stanziati 2,4 miliardi di euro, prenotati 600 milioni, ma ne sono stati spesi soltanto 200. La politica delle mance registra un altro fallimento mentre l'economia reale annaspa. Dire «ve l'avevamo detto» può sembrare inelegante. Però è la semplice realtà: questo giornale, per mesi, con analisi e approfondimenti improntati al puro buonsenso, aveva osato sottrarsi all'assordante fanfara mediatica di accompagnamento del bonus vacanze, lasciando nero su bianco una previsione, e cioè che la misura non avrebbe funzionato. Al momento del varo, invece, altrove furono versati fiumi di latte e miele: si parlò di un grande rilancio del turismo italiano, abbinato a una mano tesa verso le famiglie meno abbienti. Ancora un mese fa, il ministro Dario Franceschini indossava le penne del pavone. Le cronache più zelanti e ossequiose, a inizio agosto, parlavano di un titolare del Mibact che già festeggiava: «Superato il milione di bonus vacanze erogati, e continuano ad aumentare le strutture ricettive che aderiscono». E ancora, sempre tra gli applausi delle gazzette governative: «Sono oltre 140.000 le famiglie che hanno già speso i bonus in circa 10.000 strutture, immettendo così nel settore turistico oltre 60 milioni di euro». Le cheerleader mediatiche del governo, le majorette giallorosse, non si contenevano: e anzi sillabavano e scandivano queste cifre come altrettante prove del successo del governo contro i gufi che avevano osato mostrare scetticismo. E addirittura, sullo slancio, già sparavano l'obiettivo finale, l'asticella da superare: 5 milioni di famiglie in vacanza con il voucher. Ecco, è stato sufficiente - con umiltà e prudenza - attendere qualche altra settimana per mostrare che avevano torto loro, i lirici del bonus. Sono proprio i dati aggiornati provenienti dal ministero del Turismo a certificare un flop sensazionale. Il bonus è stato richiesto da 1,4 milioni di famiglie, ma - attenzione - solo 1 su 3 lo ha effettivamente utilizzato; sui circa 600 milioni di euro teoricamente prenotati, ne sono stati usati 200; e sul monte complessivo dei 2,4 miliardi di euro messi dal governo è stato davvero speso circa l'8%. Una Caporetto spiegabile in molti modi, come La Verità aveva puntualmente previsto. Primo: era evidente che moltissime strutture ricettive, con la poco allettante prospettiva di dover anticipare i soldi, non avrebbero accettato il bonus. Secondo: era stata scelta una soglia di reddito molto limitata per accedere al voucher (reddito Isee non superiore ai 40.000 euro). Terzo: le somme offerte erano veramente basse (300 euro per le coppie, 150 per i single, 500 euro per le famiglie numerose). Quarto: non è stata un'idea geniale, da parte del governo, scatenare una campagna politica e mediatica di panico da seconda ondata, con relativa criminalizzazione dei turisti.I più combattivi tra i giallorossi e i loro più irriducibili bodyguard mediatici vi diranno: è ancora presto per giudicare, perché la misura resta in vigore fino al 31 dicembre. «Ciao core», risponderebbero a Roma: la stagione delle vacanze è ormai conclusa per la stragrande maggioranza degli italiani, e quindi la tendenza, a questo punto, è consolidata. Al massimo si può sperare in una minima correzione in positivo adesso, a settembre: nel senso che le cifre basse messe a disposizione potrebbero aver portato qualcuno ad attendere i prezzi da bassa stagione per usare il piccolo voucher. In conclusione, poiché non tutti i mali vengono per nuocere, c'è un unico elemento positivo in questo fallimento spettacolare, come si accennava poco fa: non sono stati spesi circa 2 miliardi. Il governo dovrebbe valutare un'opportunità: girarli a fondo perduto alle imprese danneggiate dal lockdown, a cui il decreto rilancio ha garantito (stanziando circa 6 miliardi, cioè pochissimo), appena il 20 o il 15 o il 10% della differenza tra i ricavi di aprile 2020 e quelli di aprile 2019. In sostanza, una somma limitatissima e peraltro riferita a un periodo scelto arbitrariamente. È proprio la logica dei bonus a pioggia, delle mancette (per inciso: per bici e monopattini ancora si attende lo sblocco delle risorse…), delle provvidenze sparpagliate e sminuzzate, che va messa in discussione. Da marzo a oggi, il governo ha messo in campo circa 100 miliardi: se li avesse concentrati in 3-4 macro-obiettivi (più soldi a fondo perduto alle imprese da salvare; anno bianco fiscale; avvio di riduzioni di tasse per il 2021), l'economia reale avrebbe ricevuto un impatto positivo. Invece, grazie alle «illuminate» scelte di Conte & C., tutto è rimasto impercettibile.
Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo in occasione del suo incontro con il premier greco Kyriakos Mitsotakis.