2023-06-03
«È l’ambientalismo chic della sinistra che mette a rischio il progetto Ue»
«L’Europa si comporta come fosse la Ztl del mondo e il Pd non si cura dei danni per i cittadini delle direttive su auto e casa. Il voto li punirà. Elly Schlein parla di giustizia climatica, mentre si allargano le diseguaglianze».«Sul clima l’Europa si comporta come fosse la Ztl del mondo, senza rendersi conto di essere un grande Continente abitato da milioni di persone che vivono problemi diversi e che devono fare i conti con livelli economici differenti. Fossi nell’attuale classe dirigente di Bruxelles rinvierei ad libitum le decisioni su tutte queste direttive, a partire dalla casa per arrivare fino agli imballaggi e alle auto, che avranno un effetto devastante sulla classe media e sui più poveri, altrimenti le conseguenze elettorali saranno molto pesanti». Chicco Testa si occupa di ambiente da quando i temi green non erano ancora un argomento politico. È uno stimato dirigente d’azienda e nel sua passato è stato deputato per Pci e Pds. Uomo di sinistra, ma sempre critico con quella parte della sinistra che fa prevalere l’ideologia sui fatti, il dirigismo sul pragmatismo. Abbastanza scontato che il Green deal di Von der Leyen e Timmermans non gli piaccia. Quando parla di effetti elettorali molto pesanti cosa intende?«Ho un timore. Vedo il rischio del prevalere di forze e istinti nazionalisti che possono mettere a rischio le fondamenta del progetto europeo. E voglio essere chiaro, quando dico questo non faccio nessun riferimento al governo Meloni, rispetto al quale non vedo pericoli di forzature antieuropee». Beh, ma se l’attuale classe dirigente sbaglia è giusto che i cittadini europei glielo facciano notare. «Certo che è giusto. Non fino al punto però di mettere a rischio la stessa Unione Europea». Speranze di un cambio di marcia non ne vede?«Con l’attuale classe dirigente no. A me sembra che Timmermans, al quale sono state date deleghe molto ampie ed importanti, voglia passare alla storia come l’uomo della transizione ecologica e per raggiungere questo scopo stia passando sopra a tutto e tutti». Anche sopra ai cittadini e alle fasce più povere della popolazione che subiranno le conseguenze più pesanti di questo furore ambientalista?«È nei fatti. L’Europa ha messo su una serie di regole che oltre a prevedere uno sforzo enorme per imprese e cittadini, in molti casi con obiettivi irraggiungibili, prescrive anche le modalità di intervento, indicando quali sono le tecnologie giuste e quali sono quelle sbagliate. Una forma di dirigismo di stampo sovietico». Avallato senza fiatare dalla sinistra italiana. Eppure le conseguenze anche in termini elettorali sono sotto gli occhi di tutti. Perché lo fa, viene da chiedersi.«Bella domanda, me lo chiedo anch’io, ma devo ammettere che non ho una risposta. Trovo le posizioni della sinistra sulle questioni ambientali di una leggerezza disarmante. Hanno adottato tutte le parole più chic e alla moda sulla transizione energetica senza fare una riflessione seria sulle conseguenze per i cittadini, senza portare mai a supporto studi o documenti. Soprattutto senza una dettagliata analisi costi benefici». Cioè? «Faccio l’esempio delle caldaie, quanto costano a una famiglia media e che benefici ne trarrà l’ambiente. Oppure quello della normativa sugli imballaggi che ci dice quali contenitori possiamo usare e quali invece no. Il punto è che nella maggior parte dei casi queste operazioni non hanno nessuna convenienza, perché i vantaggi per l’ambiente sono minimi e perché si tratta di misure che hanno carattere regressivo. Chi le paga?Ecco chi le paga? «Chiaro che in parte verranno sussidiate. Ma questo discorso al limite potrebbe farlo la Germania che ha spazi fiscali enormi». Qualche cifra?«I tedeschi prima di arrivare al debito pubblico italiano possono spendere 2.000 miliardi di euro. Noi facciamo fatica ogni volta che dobbiamo trovare le risorse per una finanziaria da 15-20 miliardi». Immagino che lei parli con la classe dirigente del Pd. Cosa le dicono? «Ho parlato con diversi dirigenti del Pd che mi sembrano siano scarsamente consapevoli del problema...».E con la Schlein la situazione può migliorare?«Semmai peggiorare. Lei parla di giustizia climatica. Nella parola giustizia mi sembra però che non tenga conto di quello che succede in Cina e India che peraltro hanno tutto il diritto di crescere e continueranno a farlo continuando a inquinare, e che non tenga conto del concetto di giustizia sociale. Mi sembra evidente che tutte queste regole sull’ambiente allargheranno ancor di più le differenze tra la parte più e meno abbiente della popolazione».Il nucleare invece può essere una fonte energetica che riduce queste distanze? «Se vogliamo decarbonizzare la produzione di energia abbiamo bisogno di tutte le tecnologie low carbon. Le rinnovabili, ma anche il nucleare che per le sue caratteristiche di potenza e continuità può dare stabilità a tutto il sistema a costi inferiori rispetto ad altre soluzioni».Non è un mistero che lei pensa sia la strada maestra da imboccare. «Non è un mistero e non è un mistero che quest’Europa abbia posizioni diverse. Poi per fortuna sul nucleare ogni Stato prende le sue decisioni». Sicuramente con il governo di centrodestra l’atomo non è più un tabù.«Non lo è, ma vedo per esempio che nel club europeo a trazione francese di 12 Paesi che sta cercando di spingere in questa direzione, noi figuriamo solo da osservatori e che in Parlamento per ora è stata appena approvata una mozione. Per una svolta reale nella direzione del nucleare serve ben altro».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.