2021-05-19
E in Spagna il socialista Sánchez schiera i soldati per blindare Ceuta
Respinti 4.000 degli 8.000 africani entrati. L’Ue loda Madrid: «Difende i confini europei»Più di 8.000 clandestini, dei quali almeno 1.500 minorenni, hanno superato a nuoto i frangiflutti che segnalano il confine tra Marocco e Spagna, raggiungendo Tarajal e Benzú, le due spiagge di Ceuta più vicine al confine. Grazie alla bassa marea, per molti si è trattato di una semplice camminata di 200 metri sotto l’occhio «distratto» delle guardie marocchine, secondo quanto accusa non ancora ufficialmente la Spagna e come dimostrano diversi video che circolano in Rete. Madrid ha risposto con prontezza, inviando l’esercito a rafforzare il lavoro di polizia e Guardia civil, e provvedendo subito a rispedire oltre confine 4.000 adulti. «Ristabiliremo l’ordine a Ceuta», ha promesso il premier Pedro Sánchez, impegnandosi a respingere «in Marocco tutti i migranti entrati in Spagna in modo irregolare». Dopo aver cancellato il viaggio a Parigi per il vertice sul finanziamento delle economie africane (cui ha partecipato anche Mario Draghi), ieri pomeriggio il leader del Partito socialista si era recato in elicottero nella città autonoma per tranquillizzare gli abitanti inferociti. Infatti è stato accolto da fischi e insulti. «Ceuta è spagnola come Madrid, Siviglia o Barcellona», ha ricordato il ministro dell’Interno Fernando Grande-Marlaska, che lo accompagnava, assicurando che «da subito sono state prese tutte le misure per proteggere le nostre frontiere». L’assalto, iniziato domenica notte, era proseguito senza sosta nella giornata di lunedì e anche ieri ci sono stati nuovi arrivi. Migliaia di clandestini hanno invaso l’enclave spagnola come mai era accaduto in precedenza. Ceuta e Melilla sono gli unici territori non insulari del continente africano che appartengono a uno Stato europeo e chi riesce ad entrarci sa di essere già in Europa. Per questo non si contano i tentativi di saltare las vallas, le imponenti barriere metalliche sormontate da filo spinato, che assieme a sensori, telecamere e vigilanza armata garantiscono la sicurezza dei confini. Da due giorni, però, quello che sta avvenendo nella città autonoma spagnola non è solo un tentativo di massa di raggiungere l’Europa. È una sfida alla Spagna, anche se il governo di Madrid cerca ancora di non parlare di crisi diplomatica. L’ambasciatrice del Marocco nel Paese iberico, Karima Benyaich, invece è stata chiara: «Certe azioni hanno le loro conseguenze». Si riferiva alla decisione presa dal governo spagnolo di accogliere illegalmente il leader del Fonte Polisario, Brahim Ghali, in esilio in Algeria, e che Rabat non ha affatto digerito. Arrivato il 18 aprile scorso con un volo sanitario e sotto falso nome, era stato ricoverato nell’ospedale di San Pedro de Logroño, nella Rioja, dove tuttora è degente. Affetto da Covid-19, il settantaduenne presidente della Repubblica democratica araba dei Sahrawi (Sadr), popolazione musulmana con una tipica cultura tribale beduina, è il nemico numero uno del Marocco che rivendica la propria sovranità sul Sahara Occidentale, colonia spagnola fino al 1976. Per quest’area di 260.000 chilometri, con una delle più grandi miniere di fosfati al mondo oltre a vaste zone di pesca, riserve di petrolio, gas, ferro, rame e uranio, lo scontro armato tra Rabat e il Fronte è durato per quindici anni fino a quando l’Onu, con la missione Minurso, ottenne il cessate il fuoco promettendo un referendum che stabilisse l’eventuale indipendenza dal Marocco. Referendum che non è mai stato indetto. Mentre il Fronte Polisario continua a battersi per l’autodeterminazione del popolo Sahrawi, lo scorso dicembre gli Stati Uniti hanno riconosciuto la sovranità del regno alawita sul Sahara occidentale. Madrid, in piena crisi migratoria, ieri ha approvato un aiuto di 30 milioni di euro al Marocco perché rafforzi i confini, creando parecchio malumore tra le forze politiche. «Tutto il nostro sostegno e solidarietà alla Spagna. Le frontiere della Spagna sono quelle dell’Ue», ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, su Twitter. Aspettiamo altrettanto appoggio anche per l’Italia, straziata da continui sbarchi.
Tyler Robinson dal carcere dello Utah (Ansa)
Tedros Ghebreyesus (Ansa)