2025-07-20
Il doppio standard: cristiani uccisi usati solo per attaccare la politica di Israele
Gli effetti dell'attacco a una chiesa (Getty)
A nessuno importa dei credenti ammazzati e perseguitati in odio della loro fede. Tranne se c’è di mezzo lo Stato ebraico.L’anno scorso nel mondo sono stati ammazzati circa 12 cristiani al giorno, per un totale di 4.476. Questa cifra è largamente approssimata per difetto perché manca il cristiano «sfuso», il cristiano singolo assassinato per la sua fede mentre è per strada o nei campi, non in chiesa. Altri 4.744 cristiani sono stati ufficialmente arrestati o detenuti illegalmente perché cristiani. Le chiese distrutte, completamente rase al suolo non solo danneggiate come quelle di Gaza, e le strutture cristiane distrutte sono in totale 7.679 l’anno e parecchie sono in Europa. Non contiamo i piccoli e grossi vandalismi. La persecuzione dei cristiani aumenta di anno in anno, come testimonia la World Watch List 2025 (Wwl), pubblicata all’inizio di quest’anno dall’organizzazione internazionale per i diritti umani Open Doors, dove si afferma che «oltre 380 milioni di cristiani sperimentano alti livelli di persecuzione e discriminazione a motivo della loro fede». I Paesi dove la persecuzione è molto violenta sono: Corea del Nord, Somalia, Yemen, Libia, Sudan, Eritrea, Nigeria, Pakistan, Iran, Afghanistan, India, Arabia Saudita e Myanmar. Si va dall’aggressione allo stupro, passando per la prigionia, la condanna a morte da parte dello Stato o l’omicidio da parte del vicino di casa, omicidio che resta serenamente impunito. Per alcuni anni sono stata presidente dell’associazione «Salviamo i cristiani» fondata da Magdi Cristiano Allam. L’associazione è defunta per assoluta mancanza di fondi e iscritti. Ricordo con assoluta certezza che del massacro dei cristiani, del loro martirio, delle violenze che subiscono le loro donne, dell’umiliazione a cui sono costantemente sottoposti, non gliene frega assolutamente niente a nessuno. Ricordo con assoluta certezza che tutte le volte che ho osato mettere un post su Facebook parlando di cristiani nigeriani bruciati vivi nelle loro chiese, degli studenti kenioti massacrati in quanto cristiani nella loro università, delle ragazzine cristiane di dieci o undici anni rapite davanti alle loro scuole e poi obbligate e diventare la terza o quarta moglie di un cinquantenne islamico (in questa maniera si diminuisce la percentuale di cristiani), ho sempre ottenuto pochissimo interesse, salvo i soliti «zuzzerelloni» che spiegavano che è dovuto alle crociate e al colonialismo e che comunque tutte le religioni sono violente. Per il brutto episodio di Gaza, una chiesa colpita involontariamente dall’esercito israeliano, finalmente si è avuto un interesse incredibile. L’episodio, purtroppo costato tre vite umane e alcuni feriti, ha avuto una risonanza tra le 10.000 e le 20.000 volte superiore a più di 4.000 morti l’anno. Quindi le alternative sono due: i cristiani hanno cominciato a destare un tale interesse che persino un colpo accidentale indigna, oppure quello che è potente è l’odio contro Israele. Un palestinese quanti nigeriani vale? Netanyahu ha telefonato a Sua Santità Leone XIV, che ha giustamente risposto rivolgendo un pensiero a tutte le vittime innocenti della Terra Santa e del Medio Oriente. Vorrei sapere se anche il presidente della Nigeria e del Kenya o del Burkina Faso hanno mai telefonato per scusarsi delle chiese bruciate intenzionalmente, degli studenti assassinati guardandoli in faccia e ridendo, delle ragazzine rapite. Sono sinceramente angosciata per quello che è successo, ovviamente, e noto come stiano rimbalzando in tutto il mondo il viso e le parole del sacerdote. Di quelli bruciati vivi Nigeria non sappiamo nulla. Vorrei fare qualche domanda a questo sacerdote. Ma lui non si è mai accorto che scavavano dei tunnel anche sotto la sua chiesa? Quando Ariel Sharon ha lasciato Gaza, oltre alla libertà sono arrivati finanziamenti favolosi. Poteva nascere il paese del latte e del miele. Sono nati chilometri e chilometri di tunnel e di morte, tunnel che passano sotto chiese, ospedali, scuole. Lui sapeva del 7 ottobre? Lui e i suoi parrocchiani hanno notato le donne israeliane con i pantaloni imbrattati di sangue e i visi tumefatti, trascinate nelle strade di Gaza mentre tutti sputavano loro addosso? Lo chiedo senza ironia e senza ironia mi rispondo da sola: forse no. Forse sono rimasti chiusi in chiesa chiedendosi come mai sia scoppiata una guerra e per quale motivo gli israeliani continuassero a sparare. O forse lo sapevano della ferocia atroce di Hamas contro civili donne e bimbi e non hanno parlato per salvare la comunità. Questo sacerdote sa che due bimbi con i capelli rossi sono stati strangolati dalle belve di Hamas? Ha almeno pregato per loro? Il fatto è però che quando scoppia una guerra è possibile che nel fuoco ci finiscano anche le chiese. Per esempio, ho perso il numero delle chiese ortodosse e cattoliche distrutte dalla aeronautica russa in Ucraina. Quindi sarebbe bene che le guerre non scoppiassero. Forse è stato azzardato fare il 7 ottobre e trascinare le donne israeliane nelle vie di Gaza. È stato bruttino rapire due bimbetti e la loro mamma per strangolarli. In realtà non è stato un errore, è stato un colpo di genio. Israele non poteva non rispondere e, per quanto moderata fosse la sua risposta, che ha evitato bombardamenti a tappeto come a Dresda o come in Cecenia, la trappola dell’antisemitismo è scattata. Le calunnie più folli stanno girando, lanciate e rilanciate anche su siti cattolici con mia grandissima vergogna. Israele avrebbe la possibilità di sterminare la popolazione di Gaza semplicemente chiudendo i rubinetti dell’acqua. A Gaza bevono e lavano i pannolini dei bambini perché Israele regala loro l’acqua. A Gaza non sono morti di fame perché Israele regala il cibo e lo sta anche distribuendo. Questo sta rendendo la guerra eterna perché, contrariamente a tutti gli altri belligeranti, i palestinesi di Gaza hanno il loro nemico che li sfama, eppure vengono messe su Facebook ignobili fotografie di bambini scheletrici, in fase terminale per enterocolite necrotizzante o stenosi esofagea, affermando che sono bambini di Gaza e che Gaza è peggio di Auschwitz. Il Corriere della sera ha osato pubblicare una vergognosa vignetta di Netanyahu che dice: «È stato un errore riprovevole, stavamo mirando al bambinello». Sono questi riferimenti che ci fanno capire che Hamas ha sacrificato cinicamente i suoi bambini e ha vinto a guerra. L’antisemitismo ha raggiunto livelli mortali. Un enorme numero di persone «perbene» considererebbe corretta la distruzione dello Stato di Israele. Ho guardato l’atroce video, girato da uno di loro, in Siria: miliziani islamici massacrano tutti in un ospedale druso. La mattanza è stata fermata dall’esercito israeliano. Riguardo quel video e quelli del 7 ottobre. È la fine che farà Israele se abbassa le sue armi. Che gli israeliani si tengano strette le loro armi. Sono solo le loro armi e il loro coraggio che li separano da un nuovo Olocausto.
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