2025-06-07
Doppia piazza, proteste e frecciate. Diaspora a sinistra sulla Palestina
Matteo Renzi e Carlo Calenda (Ansa)
Ieri l’evento a Milano per «due popoli, due Stati» che ha riunito Renzi e Calenda; oggi quello romano di Schlein, Conte e Avs, più anti Israele. Il Pd va in frantumi: alcuni riformisti aderiscono anche all’iniziativa meneghina.Matteo Renzi e Carlo Calenda organizzano una manifestazione, ieri a Milano, sulla guerra a Gaza; Elly Schlein, Giuseppe Conte e gli alleati di Avs ne organizzano un’altra, oggi a Roma, sullo stesso argomento. Due iniziative differenti: più «equidistante» quella di Milano, con la distribuzione di bandiere della Palestina e di Israele; più radicale quella di Roma, con la parola d’ordine «Fermiamo il massacro a Gaza». Indovinate quale partito si spacca anche in questa circostanza, con numerosi esponenti che partecipano a entrambe le manifestazioni, ma fanno chiaramente capire di preferire la «piattaforma» di Milano? Avete indovinato: il Pd. Come è ormai consolidata tradizione, i famigerati «riformisti» dem, che poi nessuno sa quali riforme vorrebbero fare o hanno mai fatto, marcano la distanza dalla segretaria Elly Schlein e dalla sua «testardaggine unitaria» che si tradurrà nell’alleanza con il M5s alle politiche (anche se Conte dice che è «prematuro» considerarla la candidata premier del centrosinistra). Per il resto la manifestazione di ieri a Milano ha fatto registrare un’altra piccola ma curiosa notizia: dopo mesi di insulti reciproci che manco Elon Musk e Donald Trump, sono tornati a condividere una iniziativa Matteo Renzi e Carlo Calenda. Il primo ha aperto e il secondo ha concluso i lavori di questa manifestazione intitolata «Due popoli, due Stati, un destino», organizzata per chiedere il cessate il fuoco a Gaza, il rilascio degli ostaggi e promuovere la soluzione politica «due popoli, due Stati» al conflitto mediorientale. Sul palco del teatro milanese anche l’ex ostaggio Aviva Siegel, rapita dal Kibbutz Kfar Aza il 7 ottobre, rilasciata nel novembre 2023, per la prima volta in Italia, moglie di Keith, rilasciato l’1 febbraio 2025, dopo 484 giorni di prigionia; il dissidente palestinese Hamza Howidy, attivista per i diritti umani, parte del movimento di protesta «Bidna Naish», (Vogliamo Vivere) che chiede il disarmo di Hamas e la liberazione degli ostaggi; il deputato di +Europa Benedetto della Vedova. Tra gli interventi anche un video di fra Francesco Patton, Custode di Terrasanta; il senatore pd Graziano Delrio; la vicepresidente dem del Parlamento europeo, Pina Picierno, e il giornalista Enrico Mentana. Il «povero» Calenda, bersagliato da sinistra per aver criticato la manifestazione di Roma, secondo lui troppo sbilanciata contro Israele, ha dovuto pure sorbirsi una miniprotesta della «Brigata Ebraica» dall’associazione milanese pro-Israele guidata da Alessandro Litta Modignani. Qualche decina di persone e lo striscione: «Calenda non è mio amico». «Abbiamo avuto proteste dei proPal», ha commentato Calenda, «abbiamo avuto proteste di chi ritiene che non è legittimo dire che Netanyahu si deve fermare: protestino. Io sono un liberale e intolleranze non le accettiamo». Agli organizzatori della manifestazione di Roma, ha aggiunto il leader di Azione, «la prima cosa che abbiamo proposto è dire che quella piazza non era aperta a chi chiedeva la distruzione dello stato di Israele. Schlein lo avrebbe fatto, ma il M5s e Avs vogliono avere tutta per loro questa discussione e lo trovo un po’ avvilente». «Le due manifestazioni non sono in contraddizione», ha detto ieri Renzi, «ci sono sensibilità diverse, discussioni, polemiche, contrapposizioni, ma alla fine l’obiettivo è lo stesso: due popoli, due Stati. Noi abbiamo un luogo in cui le due bandiere possono stare assieme, e questa è la cosa più bella». Dal palco, Renzi ha pronunciato parole molto chiare: «Lo Stato di Israele ha il diritto e il dovere di esistere, allo stesso modo lo Stato di Palestina ha diritto di esistere. I bambini di Gaza hanno il diritto di crescere. La dittatura di Hamas è la più grande e terribile dittatura rimasta in piedi in questi anni. Non convidividiamo la gestione di Bibi Netanyahu in questa pagina di storia. Si stanno formando generazioni di terroristi per i prossimi anni. Proprio perché non mettiamo sullo stesso piano Israele e Hamas», ha aggiunto Renzi, «chiediamo a Netanyahu di rispettare il diritto umanitario. La distruzione dei terroristi è l’obiettivo in quella parte del mondo». Oggi a Roma iniziativa più schierata: dal palco parleranno il giornalista palestinese Abubaker Abed (in video); il giovane israeliano che ha rifiutato il servizio militare, prendendo parte alle proteste contro il governo Netanyahu, Iddo Elam; la storica Anna Foa (in video); Rula Jebreal; Gad Lerner; il presidente delle Acli Emiliano Manfredonia; il presidente Arci Walter Massa; Luisa Morgantini di Assopace Palestina; l’ex ministro palestinese di Al-Fatah, Atef Abu Saif; il medico chirurgo che ha operato a Gaza e testimoniato all’Onu, Feroze Sidhwa (in video) e la presidente di Aoi, Silvia Stilli. In chiusura, interverranno Angelo Bonelli, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni ed Elly Schlein.
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)
Mario Venditti. Nel riquadro, da sinistra, Francesco Melosu e Antonio Scoppetta (Ansa)