2024-10-15
«Diana», lo spin-off di Citadel con Matilda De Angelis
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«Citadel: Diana» (Amazon Prime Video)
Si chiama Citadel, ma il nome proprio della sua protagonista la contraddistingue dall'originale. Diana, presentata a Roma la scorsa settimana, è uno spin-off, figlia (legittima) del franchise che Amazon ha lanciato nel 2023.Gli Studios, allora, hanno dato notizia di un progetto ambizioso: cercare di creare qualcosa che potesse essere di tutti e di nessuno, vivere senza confine, oltre le barriere linguistiche e culturali. Citadel, senza sottotitoli, sarebbe stata la prima saga con diramazioni in ogni Paese del mondo. in Italia, dunque, e pure in India, poi in Messico, in Spagna.«In partenza, abbiamo avuto due paletti: mantenere in piedi la mitologia della storia di Citadel, da un lato, dall’altro, quello di creare qualcosa che avesse una propria identità e un radicamento territoriale. C’è stato controllo, poi mentre loro giravano la prima, noi stavamo sviluppando e anche l’India stava iniziando, gli showrunner hanno iniziato a incontrarsi, a scambiarsi idee. Qualcosa è cambiato con queste continue influenze», ha spiegato in occasione del lancio alla stampa la showrunner del progetto italiano, Gina Gardini. La Gardini, insieme allo sceneggiatore Alessandro Fabbri e ai protagonisti dello show, in arrivo su Amazon Prime Video giovedì 10 ottobre, è stata deputata a raccontare cosa sia Citadel: Diana, come abbia sfruttato l'immaginario statunitense e come, invece, abbia costruito un universo proprio.«Milano, narrativamente parlando, è una città meno sfruttata e, soprattutto, capace di restituire un’immagine dell’Italia meno stereotipata. CI ha permesso, così, di dare allo spettatore un’idea del futuro», ha continuato, lasciando a Fabbri il compito di spiegare come «La prima immagine da cui è partita la sceneggiatura sia stata proprio il Duomo di Milano, distrutto perché andava a dirci in modo inquietante e spaventoso che anche noi non viviamo in un posto poco sicuro, cosa potrebbe succedere nel nostro paese se le cose dovessero andare male»Citadel: Diana, infatti, è una sorta di distopia ritmata, una spy-story ambientata nel futuro prossimo. Milano, 2030, Duomo distrutto, come distrutta è la Citadel, agenzia indipendente di spionaggio polverizzata dalla rivale Manticore. Di Citadel non è rimasto nulla, solo Diana Cavalieri, alias Matilda De Angelis. Diana, dipendente Citadel, avrebbe dovuto lavorare sotto copertura alla Manticore, talpa, infiltrata. Ma l'agenzia che l'aveva assoldata s'è fatta cenere e lei è rimasta sola, intrappolata fra le righe nemiche. Quando finalmente le si presenta l’occasione di uscirne e sparire per sempre, l’unico modo per farlo è fidarsi del più inaspettato degli alleati, Edo Zani (Lorenzo Cervasio), l’erede di Manticore Italia e figlio del capo dell’organizzazione, Ettore Zani (Maurizio Lombardi), in lotta per la supremazia contro le altre famiglie europee.
Rifugiati attraversano il confine dal Darfur, in Sudan, verso il Ciad (Getty Images)
Dopo 18 mesi d’assedio, i paramilitari di Hemeti hanno conquistato al Fasher, ultima roccaforte governativa del Darfur. Migliaia i civili uccisi e stupri di massa. L’Onu parla della peggior catastrofe umanitaria del pianeta.
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