2018-08-24
Di Maio tira la corda sull’Ilva per ottenere condizioni migliori
Il ministro: «Gara illegittima, ma non si può annullare: il delitto perfetto». Un modo per fare pressione su Arcelormittal.La gara di aggiudicazione di Ilva costituisce un «delitto perfetto»: si può dichiarare illegittima ma non si può annullare. Lo ha affermato ieri il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, in seguito all'arrivo del parere dell'Avvocatura dello Stato. Come spiega il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, la procedura di aggiudicazione della gara permette di parlare di «atto illegittimo» senza che vi siano tutti i presupposti per un annullamento. La gara, ha spiegato il ministro, «si poteva fare in due round, ma nonostante l'altro concorrente avesse chiesto di fare un rilancio non è stato permesso. Secondo il parere dell'Avvocatura e secondo le nostre idee c'erano tutti i presupposti normativi per permettere i rilanci». Di Maio ha poi ribadito che l'aver impedito i rilanci «secondo l'Avvocatura, configurerebbe l'eccesso di potere. Secondo noi c'è stato eccesso di potere e l'atto è illegittimo». La sensazione è dunque che il ministro stia attuando una strategia già vista: «tirare la corda» per ottenere condizioni più favorevoli. La stessa che potrebbe seguire anche sulle concessioni autostradali.Ieri Di Maio ha ribadito che «l'Avvocatura ci ha detto che se oggi, dopo due anni e otto mesi, esistessero aziende che ci dicono “vogliamo partecipare alla gara" noi potremmo revocare questa procedura per motivi di opportunità come previsto dalla legge. Questo è un fatto gravissimo», ha sottolineato, «perché quando parliamo di concorrenza parliamo di livelli occupazionali e della salute dei cittadini di Taranto. E quando parliamo di aziende che si potevano presentare sapendo che i termini ambientali erano spostati al 2023, parliamo di aziende che avrebbero potuto fare una migliore offerta».Di Maio, dunque, sta provando a chiedere di più ad Arcelormittal. Anche se all'atto pratico non è stata presa alcuna decisione, mentre sono in corso nuovi accertamenti sul piano ambientale che coinvolgeranno anche il ministero dell'Ambiente e che dovrebbero concludersi entro 15 giorni. Nel frattempo il vicepremier pentastellato ha però ribadito che non crede che «ci siano ulteriori termini del contratto per esercitare una proroga».Al momento, quindi, il ministero si sta muovendo in parallelo su due strade: da una parte intende premere l'acceleratore sugli accertamenti ambientali e di legittimità della gara, dall'altra sta portando avanti un tavolo tra Arcelormittal e i sindacati che, ha confermato, verrà «riconvocato appena ci saranno i presupposti».Se non altro il clima tra la cordata guidata da Am investco e Di Maio non sembra troppo infuocato. «Arcelormittal si è comportata in buona fede durante tutto il processo di acquisizione di Ilva e questo comportamento è stato recepito dal ministro Luigi Di Maio», ha detto ieri un portavoce della multinazionale che a giugno 2017 ha vinto la gara. «Noi, non avendo visto il parere dell'Avvocatura di Stato, non siamo in grado di fare alcun commento in dettaglio su di esso. Arcelormittal», a ogni modo, «rimane interessata all'acquisto di Ilva e al fatto di poter diventare un responsabile proprietario e imprenditore del gruppo. Speriamo di ricevere il supporto del governo per raggiungere una positiva conclusione nella negoziazione con i sindacati il più presto possibile».Va ricordato, infatti, che al momento Arcelormittal è l'unico gruppo disponibile a prendere l'Ilva. Questo significa che il ministro Di Maio non può alzare più di tanto la posta in gioco. Se Arcelormittal dovesse abbandonare il tavolo delle trattative, per l'azienda e per i suoi circa 14.000 lavoratori sarebbe una catastrofe.Senza considerare che questo ulteriore rinvio ha attirato le critiche dei sindacati, primo tra tutti il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, che ha affermato che i lavoratori di Ilva hanno «atteso troppi mesi di scaricabarile, non attenderanno ancora per molto tempo. Basta campagna elettorale. Se ci sono criticità gravi, annulli la gara altrimenti è fumo e confusione utile solo alle prossime elezioni». Simile la posizione della segretaria generale della Fiom, Francesca Re David, che non intende «essere parte o vittima di quello che il ministro ha definito “un delitto perfetto". Proprio per questo non parteciperemo ad alcuna trattativa parallela con Mittal mentre in altra sede si decidono i destini dell'Ilva». «Bisogna uscire da questa fase di stallo», ha fatto sapere anche la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, aggiungendo che «non possiamo scaricare i costi di questa querelle infinita né sui lavoratori, né sulla comunità di Taranto. Il governo ha il dovere di prendere una decisione definitiva».Dal canto suo, il Pd difende il suo operato. Il segretario Maurizio Martina, ha definito «irresponsabile» l'atteggiamento del governo, che «gioca con le parole per non prendersi responsabilità. Tutto sulla pelle dei lavoratori». Allo stesso modo l'ex ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, in vacanza a Capalbio, ha dato del «buffone» a Di Maio. Su Twitter ha scritto: «Se la gara è viziata annullala. “Potremmo se ci fosse qualcuno interessato" e le altre fesserie del genere che ci stai propinando da mesi dimostrano solo confusione e dilettantismo». Sulla stessa linea anche il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, sempre del Pd, che ha detto: «Ormai non c'è limite all'imbarazzo nel commentare le dichiarazioni del ministro Di Maio intorno a Ilva, tali e tanti risultano gli argomenti di irrazionalità e di disprezzo dei bisogni della comunità ionica. Ci dica cosa vuole fare senza altri giri di parole, per carità. Se vuole chiudere lo stabilimento, si accomodi. Sarà sempre suo e del suo governo l'onere di gestire bonifiche miliardarie e decine di migliaia di disoccupati». Fatto sta che il tempo stringe. Sia Arcelormittal sia i sindacati iniziano a spazientirsi. Se la gara non si può annullare, allora la soluzione è una sola: trovare un compromesso e dare quanto prima via alla nuova gestione. Anche perché il tempo stringe: il 15 settembre scadrà definitivamente il contratto di aggiudicazione.
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.