2018-07-13
Di Maio sbaglia i conti sulle pensioni d’oro. Dai tagli arriveranno massimo 280 milioni
Impossibile trovare così il miliardo promesso dal leader grillino. A meno che voglia colpire anche chi ha versato i giusti contributi.l primo a spararla grossa fu il Bomba. Diventato segretario del Pd, ma non ancora presidente del Consiglio, Matteo Renzi si presentò in tv e, a un Bruno Vespa che gli chiedeva dove avrebbe trovato i soldi per ridurre le tasse sulle imprese, rispose con una gran faccia tosta: «Taglieremo le pensioni d'oro». A dimostrazione di come non scherzasse, ma fosse pronto anche a pesanti sacrifici personali, il futuro premier poi aggiunse che sua nonna prendeva troppo. «È sola, che se ne fa di una pensione così ricca? Le può bastare di meno». Non si sa come abbia reagito la vecchietta, trasformata in scudo umano da un nipote pronto a tutto pur di fare carriera raccontando balle, sta di fatto che in quell'occasione Renzi sentenziò che sforbiciando le pensioni sopra i 3.500 euro netti avrebbe reperito i 4 miliardi necessari a ridurre il cuneo fiscale. Ovviamente, una volta giunto a Palazzo Chigi si guardò bene dal mettere in pratica il proposito. E non tanto perché, diventato capo del governo, si sia preso a cuore la pensione della nonna le cosiddette pensioni d'oro, che pure esistono, mai avrebbe ottenuto risparmi per 4 miliardi.Ora il gioco delle parti si è invertito. Da mesi la ricetta di Renzi è stata fatta propria da Luigi Di Maio, il quale si dice convinto che limando le pensioni d'oro si troverà un tesoro, mentre l'ex presidente del Consiglio e i suoi, ora che sono all'opposizione, lo sfottono, sostenendo che invece dei risparmi annunciati si otterranno le briciole. A dire il vero, in principio, il leader pentastellato l'aveva pure lui sparata grossa, dicendo che con un prelievo sulle pensioni d'oro avrebbe recuperato 12 miliardi, seppure nell'arco di qualche anno. Adesso che ha un ruolo più istituzionale e si è calato nella parte, il vicepremier e ministro del Lavoro ha abbassato le pretese e parla di un risparmio di circa 1 miliardo. «Vogliamo finalmente abolire le pensioni d'oro, che per legge avranno un tetto di 4.000 euro per tutti quelli che non hanno versato una quota di contributi che dia diritto a un importo così alto», ha scritto in un post. Aggiungendo poi che «grazie al miliardo risparmiato potremo aumentare le pensioni minime». Dunque, tagli per tutti i pensionati che non siano al minimo? No, non per tutti, ha poi precisato. «Sia chiaro: chi si merita pensioni alte per avere versato i giusti contributi ne ha tutto il diritto, ma quest'estate per i nababbi a spese dello Stato sarà diversa».Naturalmente anche a noi non piacciono i nababbi a spese dello Stato e dunque al pari di Di Maio vorremmo che la si facesse finita con i furbi, che - ribadiamo - ci sono. Tuttavia, oltre a detestare i nababbi a spese dello Stato non ci sta simpatico neppure chi ci considera dei babbei che si bevono ogni cosa, anche le frottole. Dunque, in questa faccenda di pensionati d'oro che se la spassano a spese degli altri e di politici che ce la raccontano, abbiamo cercato di documentarci un po', rimettendo ordine nei conti, che sono quasi sempre sparati a casaccio.Allora vediamo di mettere qualche punto fermo. In Italia i pensionati che hanno un reddito complessivo superiore ai 100.000 euro lordi, che potrebbe corrispondere diciamo alla soglia indicata dal leader dei 5 stelle, sono poco più di 120.000. Ma attenzione: questo è il reddito complessivo, cioè si tratta di introiti che non derivano solo da pensione, ma anche da altro. Dunque, per arrivare al numero di pensionati da tassare c'è da fare una scrematura. Al dunque si raggiunge la quota di circa 30.000 pensionati dai quali, tagliando il reddito pensionistico eccedente la soglia indicata da Di Maio, lo Stato otterrebbe un risparmio di circa 280 milioni l'anno, calcolata pure la rinuncia a una parte di Irpef e di altre tasse che comunque gravano sull'assegno previdenziale. Dunque, siamo a un quarto di quanto promesso e se con questi soldi si intende aumentare le pensioni minime, forse è il caso di sapere che l'incremento sarà di circa 15 euro netti al mese, cioè più che di un aumento si tratta di una mancia.Non è finita. Di Maio ha sempre detto che il taglio alle pensioni d'oro riguarderà chi incassa un assegno ricco senza esserselo guadagnato, cioè senza aver versato i contributi. Nessuno, al momento, è in grado di stabilire quanti siano i fortunati che prendono senza aver pagato, ma è evidente che dalla stima di 30.000 bisogna scendere, riducendo ulteriormente il gettito da usare per aiutare i pensionati al minimo, i quali a questo punto si ritroverebbero in mano qualche moneta da 1 euro o poco più, sufficiente a pagarsi tre o quattro caffè al mese. Insomma, la grande manovra non sarebbe neppure una manovrina. A meno che il vicepremier non voglia tagliare le pensioni a tutti, cioè anche a chi i contributi che giustificano il suo assegno sopra la media li abbia versati. In tal caso, però, si aprirebbe un'altra questione, che non ha nulla a che fare con le pensioni d'oro, ma riguarda le tasse d'oro. Può un governo che ha promesso di ridurre le imposte aumentarle sulle pensioni? In teoria sì, ma solo se vuol farsi del male, passando dall'oro al bronzo. In faccia, ovviamente.
Papa Leone XIV (Ansa)
«Ciò richiede impegno nel promuovere scelte a vari livelli in favore della famiglia, sostenendone gli sforzi, promuovendone i valori, tutelandone i bisogni e i diritti», ha detto Papa Leone nel suo discorso al Quirinale davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Padre, madre, figlio, figlia, nonno, nonna sono, nella tradizione italiana, parole che esprimono e suscitano sentimenti di amore, rispetto e dedizione, a volte eroica, al bene della comunità domestica e dunque a quello di tutta la società. In particolare, vorrei sottolineare l'importanza di garantire a tutte le famiglie - è l'appello del Papa - il sostegno indispensabile di un lavoro dignitoso, in condizioni eque e con attenzione alle esigenze legate alla maternità e alla paternità».
Continua a leggereRiduci