2023-04-24
Le mosse elettorali di Ron DeSantis
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Ron DeSantis (Getty Images)
Ancora non si è candidato ufficialmente. Ma la «campagna ombra di Ron DeSantis per la nomination presidenziale repubblicana sta andando avanti.Pochi giorni fa, il Super Pac che sostiene il governatore della Florida ha pubblicato uno spot elettorale in cui attacca direttamente Donald Trump. “Donald Trump è stato attaccato da un procuratore democratico a New York. Allora perché sta spendendo milioni per attaccare il governatore repubblicano della Florida? Trump sta rubando pagine dal copione Biden-Pelosi, ripetendo bugie sulla previdenza sociale”, recita lo spot. Non solo. Il 15 aprile scorso, il sito Axios ha riportato che il governatore si è recato a Washington per partecipare a un evento con almeno nove parlamentari repubblicani. “Segno che sta guadagnando sostegno al Campidoglio come alternativa all'ex presidente Trump nel 2024”, ha chiosato la testata. In tutto questo, DeSantis ha anche recentemente siglato una legge che vieta in Florida l’aborto dopo le sei settimane di gestazione: una mossa che mira ad attirare il voto degli elettori evangelici delusi da Trump e a ridurre i margini di manovra dell’ex vicepresidente, Mike Pence, la cui discesa in campo risulterebbe imminente. Infine, il governatore sta cercando di rafforzare la sua immagine di baluardo contro l’ideologia progressista. E, in questo senso, sta continuando a portare avanti il suo duello con Disney in Florida.Insomma, la “campagna ombra” di DeSantis va avanti, mentre di recente il suo Super Pac ha rivelato di aver raccolto circa 30 milioni di dollari dall’inizio di marzo. Eppure per il governatore si prospetta una strada in salita. Le sue difficoltà sembrano infatti aumentate dopo l’incriminazione di Trump. L’ex presidente americano è infatti salito notevolmente nei sondaggi da allora, mentre il governatore sulla questione ha mostrato una condotta fondamentalmente contraddittoria. Prima è stato molto tiepido nel sostenere Trump contro la procura di Manhattan, poi ha fatto improvvisamente marcia indietro, dicendo che, se l’ex presidente non si fosse consegnato, non avrebbe collaborato con le autorità di New York per consentirne l’estradizione. Un cambio di posizione repentino che potrebbe aver danneggiato il governatore. In secondo luogo, non è ancora chiaro se DeSantis possa risultare realmente competitivo tra gli elettori indipendenti e tra i democratici delusi. Non a caso, Trump lo sta criticando da mesi, accusandolo di essere troppo ideologico e di voler tagliare la previdenza sociale. Un tema, quest'ultimo, su cui il governatore si è finora espresso ancora troppo poco. La stessa nuova legge sull’aborto in Florida, secondo alcuni analisti, potrebbe aiutare, sì, DeSantis durante le primarie repubblicane, ma la situazione resterebbe incerta in sede di General Election. Certamente, rispetto a Trump, il governatore può far leva su un’età più giovane e sull’assenza di zavorre giudiziarie. Due elementi, questi, di indiscusso vantaggio politico. Tuttavia, se vuole realmente competere per la Casa Bianca, deve trovare una chiave efficace con cui presentarsi agli elettori. E deve trovarla in fretta. La strada per novembre 2024 è ancora lunga, certo. Ma neanche troppo.