2022-08-17
La partita di Dazn ora è sui rimborsi. L’Agcom chiede che siano semplificati
Dopo il caos sulla trasmissione della prima di campionato il garante scrive all’emittente streaming, che dovrà comunicare le modalità di risarcimento. Il Codacons la denuncia per interruzione di pubblico servizio e truffa. Neanche un gol sbagliato a porta vuota, una decisione arbitrale sfavorevole o un infortunio al proprio campione del cuore avrebbero potuto suscitare la generalizzata amarezza dei milioni di tifosi italiani di calcio, scatenata dal malfunzionamento di Dazn durante la prima giornata del campionato di serie A. Da mesi il giorno segnato in rosso sul calendario degli appassionati era il 13 agosto: alle 18.30 hanno fatto il loro debutto Sampdoria e Atalanta ma soprattutto il Milan, campione d’Italia in carica, impegnato nella sfida casalinga con l’Udinese. Pronti, via e il calcio in streaming va in tilt. E non è una novità. Come nella passata stagione, la prima targata con l’esclusiva fino al 2024 (sette match a domenica) affidata a Dazn, i disservizi hanno di fatto impedito ai tifosi di entusiasmarsi per dribbling e reti dei loro beniamini. Hanno masticato doppiamente amaro i supporter rossoneri, dato che nella giornata di sabato sono scese in campo pure Monza-Torino e Lecce-Inter: la trasmissione sui vari tablet, smart tv e cellulari dei nerazzurri è filata quasi liscia. Gli errori tecnici in casa Dazn, peraltro, non sono una novità. Infatti già nella passata stagione l’emittente streaming, con sede a Londra, era finita al centro delle polemiche per la bassa qualità, e in alcuni casi incapacità, di trasmettere le partite in diretta della serie A. Inoltre non bisogna dimenticare che tra l’annata 2021-2022 e la 2022-2023 il costo per abbonarsi alla piattaforma è aumentato e la condivisione della stessa utenza è stata limitata. Inevitabili quanto infruttuose le polemiche dei tifosi, i quali per avere lo stesso servizio dell’anno scorso devono pagare di più (fino a 40 euro per l’abbonamento «plus»). Archiviate le difficoltà del sabato, in molti hanno pensato che il peggio fosse alle spalle. Invece Dazn è riuscita nell’involontario intento di far inferocire ancora di più i tifosi italiani, in quello che potrebbe passare alla storia come il suo giorno nero. Il 14 agosto si sono disputate: Fiorentina-Cremonese e Lazio-Bologna alle 18.30, Salernitana-Roma e Spezia-Empoli alle 20.45. Chi si è seduto sul divano ha vissuto un «calvario», ad un numero imprecisato di utenti è stata impedita la visione delle partite. «Siamo spiacenti. Si è verificato un problema inaspettato e i nostri tecnici stanno lavorando per sistemarlo. Per favore, torna più tardi». Questo il messaggio apparso sullo schermo degli abbonati. Poi è stata la volta della pezza al sapore di autogol: sui social, Twitter per la precisione, Dazn ha informato i propri clienti di aver messo a loro disposizione un link alternativo per accedere ai contenuti e vedere le partite. Un messaggio che è stato recapitato anche ai tifosi di Hellas Verona, Napoli, Juventus e Sassuolo, le ultime quattro squadre impegnate nei due posticipi del lunedì.Qual è stato il motivo del malfunzionamento della app? All’origine dei problemi non ci sarebbe stata la visione in sé del singolo evento sportivo, ma la fase di accesso «simultaneo» a Dazn. In altre parole: troppi utenti sarebbero entrati contemporaneamente sulla piattaforma. Senza dimenticare che altri disservizi si sono verificati anche in Germania, Giappone e Spagna.Il caos generato non ha suscitato solo il livore dei tifosi ma pure l’interessamento bipartisan della politica. Il leader della Lega, Matteo Salvini, è stato tra i primi a intervenire: «Da abbonato a Dazn credo che il servizio che stanno offrendo faccia schifo». Sempre su Twitter il messaggio pubblicato da Carlo Calenda: «Alla fine è stata semplicemente una fesseria togliere i diritti a Sky. Peraltro colpendo una grande azienda che aveva investito e fa anche cinema, serie e cultura». Il Pd, invece, ha inoltrato una segnalazione urgente ad Agcom (autorità per le garanzie nelle comunicazioni) per accertare eventuali violazioni degli accordi sulla qualità del segnale. Il Codacons, dal canto suo, minaccia di denunciare Dazn «per interruzione di pubblico servizio e per truffa». Ultimo capitolo: i rimborsi già annunciati, seppur «secondo modalità rese note nei prossimi giorni», da Dazn. Qui è entrato nella partita Agcom che attraverso una lettera all’emittente ha chiesto forme di di rimborso «semplificate», quasi automatiche agli abbonati che non hanno visto le partite il 14 agosto. Il Garante spiega che il disservizio della giornata inaugurale è un evento «conclamato» e grave. Per questo gli sportivi, inviando i propri documenti e scrivendo a Dazn, hanno diritto a ricevere il denaro senza ostacoli burocratici. E fino a qui non ci sarebbe nessun intoppo (norme escluse), che al contrario potrebbe emergere sul numero di utenti da rimborsare. La Lega Calcio, che in questi ultimi giorni ha tenuto un profilo molto basso forse perché trae linfa dalle centinaia di milioni di euro assicurate da Dazn (840 ogni anno), preme perché vengano risarciti tutti i clienti della piattaforma. Ovvero 1,8 milioni di persone. Tifosi in attesa di un buon segnale della squadra del cuore, ma soprattutto di Dazn.