2019-02-01
«Dati falsi sui trasporti eccezionali per non vietare i viadotti ai camion»
Nuovi particolari dell'indagine sui ponti Pecetti, Sei luci e Paolillo: secondo gli inquirenti i tecnici Spea avrebbero modificato le informazioni per i tir. Un dirigente ha cercato di non consegnare i suoi appunti. L'inchiesta per falsità ideologica nei confronti di sette dipendenti della Spea engineering (il braccio tecnico di Autostrade, che conta a sua volta due indagati, a cui bisogna aggiungere un consulente esterno) prosegue. I dieci tecnici sotto inchiesta sono sospettati di aver migliorato i dati contenuti nei report di controllo sullo stato di tre ponti, il Pecetti e il Sei luci di Genova, il Paolillo a pochi chilometri da Canosa, in Puglia. L'indagine è partita dai controlli sul Pecetti, di cui avevano parlato alcuni testimoni durante l'inchiesta per il crollo del Morandi. Gli uomini del primo gruppo della Guardia di finanza di Genova, guidati dal colonnello Ivan Bixio, avrebbero già in mano documenti (per esempio mail) che dimostrerebbero il ritocco di alcuni dati. Numeri che avrebbero consentito di migliorare il quadro generale dello stato dei viadotti, senza stravolgerlo, ma in modo sufficiente da non superare, in particolare, la soglia di criticità prevista per la transitabilità dei trasporti eccezionali, evitando così la chiusura al traffico pesante. Le modifiche non avrebbero occultato rischi di crolli, ma comunque hanno riguardato situazioni per le quali avrebbero potuto scattare limitazioni.Dietro ai punteggi sullo stato dei trefoli o dell'acciaio o degli impalcati ci sono dei calcoli complicatissimi che, secondo investigatori e pm, ingegneri e tecnici sarebbero in grado di gestire a proprio piacimento, anche con aggiustamenti minimi, ma sufficienti a evitare lo sforamento delle soglie. Testimonianze e consulenze di parte hanno portato all'apertura del nuovo fascicolo. Particolarmente rilevanti sono state considerate le dichiarazioni di quattro o cinque tecnici della Spea che avrebbe svelato il maquillage sui numeri contenuti nelle relazioni, a partire da quelle relative al Morandi. Le indagini sulle attività ispettive riguardanti il ponte crollato il 14 agosto scorso hanno portato gli inquirenti a concentrarsi sul crocevia dei report, il centro controlli non distruttivi della Spea di Bologna, l'ufficio diretto da Maurizio Ceneri, ora indagato. Anche se i dati tecnici sotto esame provengono tutti dalla Spea è interessata dalle indagini pure Autostrade, in particolare il vertice dell'Ottavo tronco (da cui dipendeva il ponte Paolillo), visto che i finanzieri hanno acquisito elementi che potrebbero portano a ritenere che ci fosse una possibile consapevolezza della modifica dei dati anche da parte di Aspi. Magistrati e investigatori stanno cercando di capire se anche la direzione del Primo tronco (Genova) fosse al corrente. Intanto continua la battaglia legale tra la Procura e Aspi. La settimana scorsa uno degli indagati, Lucio Ferretti Torricelli, il responsabile del dipartimento di ingegneria strutturale, ha provato a non consegnare ai finanzieri degli appunti scritti a mano, opponendo il segreto professionale. Il materiale è stato comunque sequestrato e messo a disposizione dell'autorità giudiziaria (e non delle Fiamme gialle) in attesa della valutazione sulla sua utilizzabilità. Che segreti conterrà? L'ipotesi è che possa risultare molto utile all'inchiesta. Il procuratore di Genova Francesco Cozzi, a proposito del fascicolo sui controlli «truccati», ha cercato di tranquillizzare i viaggiatori: «La strage del 14 agosto ci ha trasmesso un forte senso d'incertezza, quindi siamo sempre spinti a dubitare. Tuttavia, mi sento di dire che se avessimo ravvisato pericoli concreti per l'utenza avremmo chiesto sequestri immediati». Autostrade sul suo sito si difende e cita interventi su due dei ponti sotto osservazione a partire da ottobre. A proposito del Pecetti puntualizza che «alla data dell'ispezione ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 19 novembre 2018 era già presente un cantiere con l'esclusione della corsia di marcia per lavori in corso dall'11 ottobre, finalizzati in particolare a risolvere un difetto su una trave segnalato da Spea nell'ambito delle attività di sorveglianza sistematica. L'esclusione della corsia di marcia, avvenuta a seguito degli approfondimenti effettuati da Spea, è stata poi integrata con le limitazioni di transito per i convogli eccezionali, verificate da apposita analisi di transitabilità ai fini della sicurezza». Aspi difende il proprio operato anche sulla bretella contigua al Morandi: «Per quanto riguarda il viadotto Sei Luci la direzione di tronco ha comunicato di aver eseguito dal 23 al 27 dicembre 2018 un intervento di ripristino dell'anomalia (calcestruzzo copriferro) che non comportava alcuna influenza sotto il profilo statico».