
La Casa Bianca sta pubblicando su Internet tutte le novità e le conferme emerse sulla pandemia. I media italiani deridono il tycoon, ma il suo è un atto di coraggio che la nostra bicamerale d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza dovrebbe imitare.La stampa italiana non l’ha presa benissimo, ed era abbastanza prevedibile. I titoli ieri erano più o meno tutti sulla stessa falsariga: «Trump ci riprova: «Covid-19 nato in un laboratorio cinese»» (Sole 24 Ore); «Incorreggibile Trump: anche il Covid è colpa della Cina» (Huffington Post); «Covid, la Casa Bianca rilancia la tesi della fuga da laboratorio: Fauci nel mirino» (AdnKronos) e via di questo passo. In effetti, il sito Covid.org che prima il governo americano utilizzava per dare indicazioni su vaccini, tamponi e simili ora ha un aspetto decisamente diverso. Nella homepage compare una immagine di Donald Trump affiancata dalle parole Lab leak e da un sottotitolo che promette di svelare «le vere origini del Covid». Appena sotto, un siluro contro Anthony Fauci, virostar in capo a cui Joe Biden chissà perché ha regalato l’immunità: «La pubblicazione The Proximal origin of Sars-CoV-2», si legge, «ripetutamente utilizzata dai funzionari della sanità pubblica e dai media per screditare la teoria della fuga di laboratorio, è stata sollecitata dal dottor Fauci per promuovere la sua versione secondo cui il Covid-19 avrebbe avuto origine naturale». Invece, sostiene il nuovo sito ufficiale, il virus è nato in un centro di ricerca a Wuhan.«I dati mostrano che tutti i casi di Covid-19 derivano da una singola infezione da virus nell’uomo. Questo è in contrasto con le precedenti pandemie, in cui si sono verificati molteplici eventi di spillover», dice ancora il sito. «Wuhan ospita il più importante laboratorio di ricerca cinese sulla Sars, che in passato ha condotto ricerche sull’acquisizione di funzione (alterazione dei geni e potenziamento degli organismi) con livelli di biosicurezza inadeguati. I ricercatori del Wuhan institute of virology (Wiv) manifestarono sintomi simili a quelli del Covid nell’autunno del 2019, mesi prima che il Covid19 venisse scoperto al wet market. Secondo quasi tutti i parametri scientifici, se ci fossero state prove di un’origine naturale, sarebbero già emerse. Ma non è successo».Insomma l’accusa è chiara e diretta: Fauci e soci vi hanno mentito, mentre Trump è intenzionato a mostrare tutta la verità. «Questa amministrazione dà priorità alla trasparenza su tutto il resto», ha dichiarato un portavoce trumpiano a Fox News. «Il popolo americano merita di conoscere la verità sulla pandemia di Covid e troveremo sempre il modo di raggiungere le comunità con questo messaggio».Sul sito ce n’è per tutti. Si spiega che il laboratorio di Wuhan non aveva livelli di biosicurezza adeguati, che l’Oms non è stata capace o non ha voluto ottenere informazioni credibili dalle autorità cinesi, che i lockdown sono stati un «danno incommensurabile» all’economia e alla salute degli americani, che non esistono prove della efficacia delle mascherine nella prevenzione del virus. Era inevitabile, dunque, che la grandissima parte dei media globali si facesse saltare la mosca al naso e cogliesse l’occasione per muovere a Trump le consuete accuse di complottismo e antiscientismo.In realtà, a prescindere dai toni enfatici e dalla impostazione vagamente hollywoodiana del nuovo sito americano, la maggioranza delle informazioni che veicola sono ormai comprovate, ed è bene che la popolazione non solo le conosca, ma le veda confermate ufficialmente. Soprattutto perché, come dimostrano certe reazioni scomposte, la verità è ancora molto difficile da accettare per i più. Certo, non sfuggono le reali motivazioni di Trump: il presidente degli Stati Uniti ha trovato un altro modo per colpire duramente la Cina, vero e sostanzialmente dichiarato obiettivo delle sue recenti mosse. Ma quali siano le sue mire e i suoi retropensieri è tutto sommato secondario, almeno per ciò che riguarda il Covid. Il fatto è che dal Lab Leak trumpiano ci sarebbe da prendere esempio anche qui, e non tanto per quel che riguarda le origini di laboratorio del virus. Quel che servirebbe anche dalle nostre parti è una potente operazione ufficiale di disvelamento della verità sulla gestione della pandemia. La quale verità è piuttosto nota a chi abbia la voglia e la pazienza di informarsi, ma non è ancora accettata dalla maggioranza dei media e dei politici.Da qualche tempo, come noto, è operativa una commissione parlamentare di inchiesta che sta producendo parecchi risultati e che nel corso dei mesi ha fornito informazioni talvolta sconvolgenti sulle falsità che ci sono state raccontate negli anni passati. Ma come gli stessi promotori della commissione hanno più volte denunciato, i media non sono troppo ricettivi (per usare un clamoroso eufemismo). Il risultato è che le verità emergono, sono confermate dalle testimonianze ma non penetrano a sufficienza nell’opinione pubblica. Ciò consente a coloro che hanno gestito in maniera pessima e strumentale l’emergenza di continuare a mentire e presentarsi come i salvatori della patria, e alle varie virostar di insistere a spargere disinformazione e disprezzo per chi scelse di non vaccinarsi.Ebbene, proprio per valorizzare il lavoro della commissione Covid e per mettere finalmente nero su bianco verità ormai note e impossibili da negare, una bella operazione di comunicazione in stile trumpiano potrebbe essere una svolta, e stabilire finalmente i confini di ciò che non è più accettabile raccontare sulla pandemia. La verità sul Covid è nota, ma ribadirla con più slancio farebbe bene alla salute.
Monica Marangoni (Ansa)
La giornalista Monica Marangoni affronta il tema della nudità in un saggio che tocca anche il caso delle piattaforme sessiste. «È il tempo del relativismo estetico che asseconda solo l’io e le sue voglie, persino con immagini artefatte».
Giornalista e conduttrice televisiva, laureata in Filosofia all’università Cattolica del Sacro cuore a Milano, Monica Marangoni ha condotto diversi programmi non solo in Rai. Nudo tra sacro e profano - Dall’età dell’innocenza all’epoca di Onlyfans (Cantagalli), con postfazione dello stesso editore David Cantagalli, è il suo primo saggio. Una riflessione particolarmente attuale dopo la scoperta, e la chiusura, di alcuni siti che, con l’Intelligenza artificiale, abbinano corpi nudi femminili a volti noti del mondo dell’informazione, dello sport e della politica.
Effetto Trump: dazi, tagli alla ricerca e revisione dei protocolli sanitari stanno frenando il comparto (-4%). A pesare, pure la scadenza dei brevetti. Cresce la fiducia, invece, nei processi tecnologici contro le malattie.
Il settore farmaceutico globale attraversa una fase di incertezza che si riflette sui listini. Da inizio anno il comparto mondiale segna un -4%, zavorrato anche dall’effetto cambio, mentre in Europa l’andamento complessivo resta vicino alla parità ma con forti turbolenze. Il paradosso è evidente: a fronte di una domanda sanitaria in crescita e di progressi clinici straordinari, gli investitori hanno preferito spostarsi su altri temi.
Donna, ingegnere aerospaziale dell'Esa e disabile. La tedesca Michaela Benthaus, 33 anni, prenderà parte ad una missione suborbitale sul razzo New Shepard di Blue Origin. Paraplegica dal 2018 in seguito ad un incidente in mountain bike, non ha rinunciato ai suoi obiettivi, nonostante le difficoltà della sua nuova condizione. Intervistata a Bruxelles, ha raccontato la sua esperienza con un discorso motivazionale: «Non abbandonate mai i vostri sogni, ma prendetevi il giusto tempo per realizzarli».
Luca Marinelli (Ansa)
L’antica arte partenopea del piagnisteo strategico ha in Italia interpreti di alto livello: frignano, inteneriscono e incassano.
Venghino, siori, venghino, qui si narrano le gesta di una sempiterna compagnia di ventura.
L’inossidabile categoria dei cultori del piagnisteo.
Che fa del vittimismo una posa.
Per una buona causa: la loro.





