2025-09-13
«Da un fiocco rosa è nato un brand poetico»
Il ceo di Tosca Blu Maria Sole Ronzoni racconta la genesi del marchio (familiare) di borse e calzature che punta a conquistare i mercati esteri: «Fu un’idea di papà per celebrare l’avvento di mia sorella. E-commerce necessario, ma i negozi esprimono la nostra identità».Tosca Blu è un brand di calzature e borse capace di coniugare eleganza, stile italiano e un’identità ben definita. E che ha saputo evolvere restando fedele a sé stesso. Alla guida dell’azienda c’è Maria Sole Ronzoni, rappresentante di una visione imprenditoriale dinamica, attenta al prodotto, al mercato e alle nuove sfide della moda contemporanea. Abbiamo avuto il piacere di incontrarla per ripercorrere la storia del marchio, scoprire i progetti attuali e futuri, approfondire il suo percorso professionale e comprendere da vicino la strategia aziendale che sta dietro allo sviluppo (anche internazionale) della rete di vendita.Partiamo dalle origini: quando e come nasce Tosca Blu?«Tosca Blu nasce nel 1998, in un momento molto speciale per la nostra famiglia: dopo la nascita di mia sorella Virginia Tosca Blu, mio padre Giacomo Ronzoni, insieme a mia madre Raffaella Condursi, decise di trasformare quell’emozione in un progetto imprenditoriale. L’idea era chiara: creare un brand di accessori femminili che coniugasse artigianalità, design moderno e una forte identità. I primi passi furono caratterizzati da tanto entusiasmo e da un lavoro meticoloso sul prodotto, alla ricerca di qualità, stile e funzionalità: tuttora i tratti distintivi delle nostre borse e dei nostri accessori».Tosca Blu, un nome molto evocativo.«Tosca Blu porta con sé un significato affettivo forte. È un omaggio che racchiude emozione, radici e identità. Il blu richiama un immaginario elegante, positivo e intramontabile, mentre “Tosca” trasmette forza e personalità. La nascita di mia sorella con gli occhi blu ha reso il nome ancora più speciale: un nome capace di parlare alle donne, con naturalezza e un tocco poetico».Quale percorso ha seguito prima di diventare ceo e quali esperienze l’hanno preparata a questo ruolo?«Il mio percorso è stato trasversale. Ho avuto esperienze in ambito gestionale e commerciale, vivendo 10 anni a Los Angeles dove ho conseguito la laurea in Marketing & Communication. Successivamente ho concentrato il mio impegno nel settore moda e accessori. Lavorare al fianco di team creativi, comprendere la supply chain e studiare i mercati sono state tappe fondamentali. Oggi, nel ruolo di ceo, rappresento una sintesi tra la creatività, che resta in mano a mia madre e mia sorella, e lo sviluppo aziendale che è il mio ambito di riferimento».Quanto del suo gusto e della sua visione personale si riflette nelle collezioni Tosca Blu?«La direzione stilistica è seguita da mia madre e da mia sorella, che hanno una sensibilità e un talento straordinari. Io sono più concentrata sulla parte strategica: il posizionamento del prodotto, le dinamiche di mercato e le esigenze delle nostre clienti. Mi confronto spesso con loro, ma il mio ruolo è soprattutto quello di facilitare e tradurre la creatività in risultati concreti sul mercato».Quali sono i progetti più importanti che state sviluppando in questo momento per il brand e i prodotti?«Stiamo portando avanti progetti di consolidamento e crescita: nuove linee di accessori che ampliano l’offerta del brand, collaborazioni speciali con realtà affini ai nostri valori e un deciso investimento nell’innovazione dei materiali. L’obiettivo è rendere Tosca Blu sempre più riconoscibile e attuale, mantenendo al centro la qualità italiana. Lo sviluppo di un nuovo concept store per i nostri collaboratori in franchising e l’espansione verso nuovi mercati fanno parte delle innovazioni che stiamo implementando».Il retail resta un pilastro per molti brand di moda: come è strutturata oggi la rete di vendita di Tosca Blu?«Oggi contiamo 15 negozi monomarca che rappresentano per noi un presidio fondamentale di immagine e di relazione diretta con la clientela. A questo affianchiamo una strategia di sviluppo basata su partnership in franchising, che ci consente di espanderci in modo selettivo in aree strategiche mantenendo coerenza con l’identità del brand. Parallelamente, investiamo molto sul digitale: l’e-commerce è ormai parte integrante della nostra strategia, non solo come canale di vendita ma anche come strumento per comunicare valori e creare community attorno a Tosca Blu».Dal punto di vista internazionale, quali mercati esteri sono più forti o in crescita?«L’export è centrale nella nostra strategia: ci permette di ampliare la platea di clienti e di testare il brand in contesti diversi. Alcuni mercati europei come Portogallo, Francia, Spagna e Germania, insieme a India e Middle East, stanno registrando una crescita costante».L’industria della moda è in continua evoluzione: come si posiziona Tosca Blu sui temi della sostenibilità e dell’innovazione?«Sostenibilità e innovazione sono delle priorità. Lavoriamo per ridurre l’impatto della filiera attraverso scelte di materiali più responsabili, ottimizzazione dei processi produttivi e maggiore trasparenza lungo la catena di fornitura. Sul fronte dell’innovazione esploriamo soluzioni tecnologiche per la tracciabilità, miglioriamo il packaging e introduciamo accorgimenti per allungare il ciclo di vita dei prodotti. È un percorso continuo, con obiettivi misurabili e implementazioni progressive».