2019-08-01
Da Letta jr a Baffino, dalla Bonino a Mortadella. Gli altri galletti nostrani
Oltre all'ex sottosegretario Sandro Gozi, l'Eliseo negli anni ha decorato con la Legion d'Onore decine di big «per servizi resi al Paese».Non solo Sandro Gozi. I legami che la Francia intrattiene con determinati ambienti altolocati del nostro Paese non sono affatto pochi. E, alcuni di essi, viaggiano attraverso una «via» ben precisa: quella della Legion d'Onore. Istituita da Napoleone Bonaparte ai tempi nel 1802, la Legion d'Onore costituisce oggi la più alta onorificenza attribuita dalla Repubblica Francese. Nonostante si tratti di un riconoscimento principalmente rivolto ai cittadini d'Oltralpe, può essere conferito anche agli stranieri «per servizi che siano stati resi alla Francia». Tra chi l'ha ottenuta, si annoverano svariati italiani, legati al mondo della politica e dell'economia. Nel luglio del 2017, a ricevere l'onorificenza è per esempio stato l'allora ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Pochi mesi dopo, ad essere insignito del riconoscimento fu un altro ministro dell'epoca, Dario Franceschini, che - a capo del dicastero dei Beni Culturali - venne tra l'altro definito «amico della Francia». Nel marzo del 2016, fu invece la volta dell'ex presidente del Consiglio, Enrico Letta, di cui qualcuno ha recentemente parlato come papabile membro della nuova Commissione europea in rappresentanza dell'Italia. Qualche mese più tardi, a ricevere la Legion d'Onore a Palazzo Farnese - direttamente dalla prima cittadina di Parigi, Anne Hidalgo, e dall'ambasciatrice generale di Francia, Catherine Colonna - fu il neo eletto sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Del resto, sempre restando in tema di sindaci meneghini, anche Giuliano Pisapia aveva ottenuto l'alto riconoscimento d'Oltralpe nel 2015, mentre a Gabriele Albertini era stato conferito nel 2003. Senza dimenticare, poi, europeisti convinti come Emma Bonino (che fu insignita dell'onorificenza nel 2009) e Romano Prodi (decorato nel 2013). Tutti profili che, da un punto di vista economico e geopolitico, non si sono del resto mai mostrati troppo ostili all'Eliseo e che - anzi - contestano tendenzialmente oggi la politica estera del governo gialloblù, per i suoi tentativi di convergenza con il blocco di Visegrad in direzione avversa all'asse-franco tedesco. Non è soltanto il centrosinistra comunque a vantare figure insignite della Legion d'Onore tra le proprie file. Anche sul fronte avverso si registrano nomi come, per esempio, l'attuale deputata forzista, Stefania Prestigiacomo; l'ex ministro degli Esteri, Franco Frattini; e Antonio Tajani, decorato nel 2013, quando era Commissario europeo per l'industria e l'imprenditoria. Ad essere insigniti del prestigioso riconoscimento sono poi anche state figure legate al governo Monti: si pensi per esempio all'ex ministro della Giustizia, Paola Severino, e all'ex ministro della Difesa, Giampaolo di Paola. Ma non c'è solo la politica. Come si accennava, anche una parte del mondo economico italiano può vantare saldi legami di natura onorifica con Parigi. Nel 2008, per esempio, Luca Cordero di Montezemolo - all'epoca presidente di Fiat e Ferrari - ricevette dall'allora presidente francese, Nicolas Sarkozy, le insegne di «Commandeur» della Legion d'Onore. Tre anni più tardi, sempre Sarkozy insignì della «Croce di Cavaliere» Emma Marcegaglia, che in quel periodo era presidente di Confindustria. A dicembre del 2018, ad ottenere il riconoscimento di Cavaliere della Legione d'Onore dall'ambasciatore francese, Christian Masset, è stato l'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono. Era il dicembre del 2013, invece, quando fu l'allora presidentessa della Rai, Anna Maria Tarantola, a ricevere l'onorificenza.
Edoardo Raspelli (Getty Images)
Nel riquadro: Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo (Getty Images)
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