2021-08-02
Da Brunetta a Salvini fino al M5s: la politica critica la vendita di Mps
Maria Elena Boschi (Ansa)
Maria Elena Boschi dà lezioni su Unicredit e banche: forse ha dimenticato il caso Etruria?Il mondo della politica prende le distanze dall'operazione Mps-Unicredit. Giovedì la società guidata da Pier Carlo Padoan ha infatti annunciato l'inizio formale delle negoziazioni per acquistare le sole attività commerciali di Mps, il gruppo bancario più antico al mondo e controllato dallo Stato. La mossa di Unicredit ha però scaldato gli animi fin da subito. E infatti, Renato Brunetta, ministro della Pubblica amministrazione, ha chiesto di discutere la questione in Consiglio dei ministri. E Matteo Salvini, leader della Lega, ha dichiarato al Tg2: «Non bisogna svenderla (Mps, ndr). È sopravvissuta alle guerre mondiali, rischia di non sopravvivere al Pd. Vendere, o meglio svendere adesso, in queste difficili condizioni di mercato, non ha senso. Allo Stato, quindi ai cittadini, costerebbe molto meno garantire la prosecuzione delle attività a Mps e una messa sul mercato in tempi migliori». Salvini si è quindi espressamente dichiarato contrario allo «spezzatino» della banca, spiegando come la Lega abbia quattro obiettivi: «Il primo è la difesa dei posti di lavoro, perché sono impensabili 6.000 esuberi come ipotizzato. Secondo, la difesa degli sportelli bancari, soprattutto nei Comuni e nei paesi più piccoli. Terzo: la difesa del marchio storico della banca più antica del mondo. E il quarto è la creazione del terzo polo bancario italiano, avvicinando a Mps altri istituti emiliani, liguri o pugliesi per poter trasformare Mps nella banca dei territori, lasciando a Intesa e Unicredit il ruolo di grandi player». Sulla questione dei due istituti di credito si sono però anche esposti il Partito democratico e il Movimento 5 stelle. Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera, ha voluto marcare il territorio: «Il Pd per primo ha chiesto la convocazione del ministro» sulla questione bancaria. Per il capogruppo in Commissione finanze, Vita Martinciglio, e il deputato Davide Zanichelli, «la trattativa in esclusiva tra Unicredit e il ministero dell'Economia per l'acquisizione parziale del Montepaschi desta inevitabilmente preoccupazione e finanche imbarazzo, complice la posizione dell'oggi presidente della banca di piazza Gae Aulenti Padoan, su cui aleggia lo spettro del conflitto di interessi visto il ruolo di ex ministro. Servono completa trasparenza e collegialità nelle scelte che via XX Settembre deciderà di assumere». Anche il presidente della Commissione bicamerale d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario, Carla Ruocco (M5s), ha dichiarato che la commissione si potrebbe riunire già domani «per decidere la convocazione del ministero dell'Economia sulla vicenda Mps-Unicredit. Ci siamo già ampiamente espressi: no alla svendita e sì all'opportunità, tutta da giocare in maniera molto seria, di posporre la scadenza dell'operazione di vendita»' con l'obiettivo di «prendere più tempo e analizzare bene la posizione dello Stato. È chiaro che non può essere un regalo». E poi «c'è tutta la questione degli esuberi e del marchio»'. Tra chi si è esposto sulla questione bancaria c'è però anche Maria Elena Boschi. L'ex ministra di Italia viva ha dichiarato alla Stampa: «Padoan ha evitato il disastro per Mps nel 2017. Chi l'ha distrutta va cercato negli ispiratori degli strani accordi con Banca 121 e il mondo dalemiano in Puglia, fino alla sciagurata operazione Antonveneta. Ma purtroppo la storia delle banche in questo Paese viene raccontata solo a senso unico». Come dimenticare la sua vicenda legata a doppio filo con Banca Etruria, l'istituto di credito del quale Pier Luigi Boschi, padre di Maria Elena Boschi, è stato per otto mesi vicepresidente?
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 18 settembre con Carlo Cambi
La commemorazione di Charlie Kirk in consiglio comunale a Genova. Nel riquadro, Claudio Chiarotti (Ansa)
Il food è ormai da tempo uno dei settori più di tendenza. Ma ha anche dei lati oscuri, che impattano sui consumatori. Qualche consiglio per evitarli.