2021-06-19
Da Augusta al Friuli torna l’allarme per i focolai scatenati dai migranti positivi
In corso in Sicilia 410 tamponi sugli ultimi sbarcati. Massimiliano Fedriga: «Rischiamo di cambiare colore». Presi tre scafisti a CrotoneNelle grandi città di Francia bande di stranieri sfidano la polizia organizzando «rodei» in motoLo speciale contiene due articoliLe procedure per lo sbarco ad Augusta della Geo Barents, la nave di Medici senza frontiere che dopo il «niet» di Malta ha puntato sull'Italia ottenendo il porto sicuro a sette giorni dalle operazioni a largo della Libia, sembrano essere particolarmente lunghe e delicate. Il personale sanitario dell'Asp di Siracusa sta eseguendo i tamponi ai 410 passeggeri. Uno di loro è stato già trasferito d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale Muscatello per una presunta polmonite. E tra i 410 di certo salterà fuori qualche tampone positivo. Per la variante Delta, scoperta isolando i tamponi di dieci stranieri sbarcati a Lampedusa, in Sicilia si dicono tranquilli: «Direi che siamo fuori pericolo. I dieci casi riscontrati sui migranti risalgono a fine maggio, parecchi giorni fa, se ci fosse stata una diffusione dei contagi sarebbe già emersa. Tutti i profughi che sbarcano sull'isola vengono immediatamente sottoposti a tampone e i positivi subito isolati. Il sequenziamento che ha documentato la variante è stato effettuato a Palermo, ma i casi erano già stati individuati e posti in isolamento», afferma Francesco Cascio, responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa. In Friuli Venezia Giulia, invece, la preoccupazione cresce. Agli undici stranieri positivi riscontrati negli ultimi giorni in un centro d'accoglienza di Trieste, ieri se ne sono aggiunti altri tre. I sindaci friulani avevano già chiesto l'intervento dell'esercito per tenere sotto controllo i positivi. Le segnalazioni di richiedenti asilo che durante la notte si allontanano dai centri d'accoglienza ormai non si contano e, denunciano i sindaci, ci sono carenze nel sequenziamento delle varianti importate dall'estero. E se il Friuli Venezia Giulia è finito in zona bianca a rischio moderato è «per i positivi riscontrati tra gli immigrati entrati irregolarmente», fa sapere il governatore Massimiliano Fedriga. «Faccio un appello al ministro dell'Interno affinché impedisca l'ingresso di immigrati irregolari nel nostro territorio», ha sottolineato Fedriga, «già sono profondamente contrario, se poi entrano con il virus? Ogni giorno troviamo contagiati dalla popolazione entrata irregolarmente. Faccio perciò un appello affinché il ministro dell'Interno si occupi in modo concreto del confine orientale». Ma i clandestini continuano a muoversi liberamente sul territorio nazionale. Ieri sette pachistani, tutti molto giovani, sono stati scoperti all'interno di un tir, proveniente dalla Polonia, che trasportava materiale alla Ibs di corso Susa a Ferriera di Buttigliera Alta (Torino). A trovarli sono stati i dipendenti della ditta, che hanno fornito loro assistenza fino all'arrivo dei carabinieri. L'autotrasportatore non sapeva che a bordo ci fossero gli stranieri. E anche gli sbarchi non si fermano. A Crotone la Guardia di finanza ha arrestato tre scafisti trafficanti di esseri umani. E se in passato la maggior parte delle barche a vela mirava a spiaggiare lungo la costa, cercando di sgusciare fra le maglie del pattugliamento marittimo, permettendo a trafficanti e migranti di disperdersi sul territorio, adesso la strategia è cambiata: gli scafisti simulano una situazione di emergenza in mare per sfuggire alle responsabilità penali legate all'introduzione di stranieri nel territorio italiano, oppure trasbordano in alto mare gli immigrati in imbarcazioni più piccole, per poi fuggire. E così l'altra notte, a bordo di una imbarcazione sono arrivati in 31, di nazionalità afgana, iraniana, irachena e siriana, accompagnati da uno scafista privo di documenti, presumibilmente iracheno. Poco dopo è stata intercettata una seconda barca a vela, che, a dispetto delle invocazioni telefoniche di aiuto, aveva continuato ad avvicinarsi alla costa. A bordo c'erano 53 stranieri, tra iraniani, iracheni e turchi. Con loro c'erano due scafisti turchi. Il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, si è complimentato per l'operazione. Ma nel frattempo vengono smantellati i sistemi che tengono a distanza i taxi del mare. Subentra, infatti, una norma meno afflittiva e la sanzione da 300.000 euro e la confisca della nave vengono annullate. Il primo caso è quello della nave Eleonore della Ong tedesca Mission lifeline, che il 2 settembre 2019 era stata raggiunta dal provvedimento del governo di divieto di ingresso in acque territoriali italiane. La Eleonore, con 101 passeggeri, se ne era fregata e aveva deciso di forzare il divieto, facendo rotta su Pozzallo. La nave venne sottoposta a sequestro amministrativo cautelare dopo lo sbarco. A gennaio 2020 al comandante e proprietario della Eleonore, Claus Peter Reisch, venne notificato dalla prefettura di Ragusa un'ingiunzione da 300.000 euro e la confisca. Ma ora il giudice della sezione civile del tribunale di Ragusa, senza entrare nel merito, ha deciso di applicare il principio della disciplina più favorevole e, «sulla scorta della disciplina non più vigente», ovvero i decreti sicurezza, ha annullato il provvedimento della prefettura. Niente sanzione né confisca. E ora Open Arms riprende a lagnarsi: «Con il governo Salvini non entravamo in porto, ora i porti non riusciamo a lasciarli». Veronica Alfonsi, portavoce italiana di Open Arms, se la prende con il governo «che blocca con fermi amministrativi del tutto arbitrari le navi umanitarie». La Open Arms, infatti, è bloccata a Pozzallo dal 17 aprile. «Il ministro dell'Interno si deve prendere le sue responsabilità», ha tuonato il leader della Lega, Matteo Salvini, «quest'estate noi abbiamo bisogno di turisti che pagano non di turisti che vengono distribuiti in giro per il Paese e devono farsi mantenere».