2024-05-19
Cuciniamo insieme: pescato alla mediterranea
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Il pesce è una risorsa gastronomica fondamentale che permette di fare ottima figura con preparazioni veloci. L’importante è che sia fresco, con le carni sode e se anche vi rivolgete a pesci di allevamento scegliete quelli italiani: non c’è confronto! Chi vende il pesce è obbligato a dichiarare la provenienza del pescato. Per questa ricetta scegliete i pesci che più vi piacciono - dall’orata al merluzzo, dalla spigola al nasello, dalla coda di rospo alla ricciola allo sgombro - o che trovate disponibili. E con quattro passaggi porterete il mare in tavola. Ingredienti - 1,2 chilogrammi di pesce (noi abbiamo un’orata e una spigola) 500 grammi di pomodori misti (ciliegini, datterini, piccadilly) ben maturi, 4 cipolle rosse succose, 180 grammi di olive, due cucchiai di capperi sotto sale, un ciuffo di prezzemolo, sale, pepe e olio extravergine di oliva q.b. Preparazione - Eviscerate, squamate e nettate bene il pesce (un’operazione che potete far fare al vostro pescivendolo), tagliate a spicchi i pomodorini, a rondelle non sottili le cipolle, dissalate sotto acqua corrente i capperi e tritate finemente il prezzemolo. Ora inserite nella pancia del pesce una generosa quantità di cipolle dopo aver salato e pepato internamente il pesce. Prendete una placca da forno e ricopritela con la carta forno, adagiatevi il pesce e poi i pomodorini, le cipolle rimaste, le olive e i capperi; irrorate generosamente di olio extravergine di oliva, aggiustate di sale e di pepe e infine fate cadere su tutto una copiosa “pioggia” di prezzemolo. Infornate a 180 gradi per 20/25 minuti. Come far divertire i bambini - Una volta tagliate le verdure fate comporre a loro la ricetta prima di infornare. Abbinamento - Abbiamo scelto un rosato della prima Maremma a base di Cabernet Franc e Syrah. Vanno bene tutti i rosati d’Italia anche spumanti.
Nel riquadro Francesco Morcavallo (iStock)
(Ansa)
Il ministro degli Esteri: «Stiamo lavorando per riportare a casa lui e gli altri detenuti politici. L’altro giorno il nostro ambasciatore ha avuto la possibilità di incontrare Alberto Trentini e un altro italiano detenuto in Venezuela, e ha parlato con loro. Trentini è sì detenuto, ma è stato trovato in condizioni migliori rispetto all’ultima volta in cui era stato visto». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando dell’attivista trattenuto in Venezuela, a margine dell’assemblea di Noi Moderati in corso a Roma. «La famiglia è stata informata – ha aggiunto – e questo dimostra che stiamo seguendo la vicenda con la massima attenzione. Il ministero degli Esteri, come tutto il governo, se ne occupa con grande scrupolo. Stiamo lavorando per riportarlo a casa. Non è un’impresa facile: basta guardare la situazione internazionale».
Uno scatto della famiglia anglo-australiana, che viveva nel bosco di Palmoli, in provincia di Chieti (Ansa)