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Cuciniamo insieme: fusi di pollo speziati ai peperoni

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Si sono aperte le Olimpiadi (tristi, d'accordo perché non c'è il pubblico, ma pur sempre universali e affascinanti) e noi abbiamo pensato a una ricetta fusion marchigiano-british-indiana! Non vi spaventate: non è affatto complicata ed emerge dal ricettario di famiglia, ma è simpatica perché prende il pollo ai peperoni classico della cucina centro-italica e lo sposa con l'idea del pollo al curry della cucina nord-indiana che è pero stata influenzata e codificata dagli inglesi. E così ne esce un piatto multietnico.

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Unione europea a pezzi pure su come sfidare la Cina
Xi Jinping ed Emmanuel Macron (Ansa)
La norma salva-industria «Made in Europe» slitta al 2026 per il «no» di nove Stati. Ma sono le divergenze tra Francia e Germania sulla linea commerciale da tenere con Pechino che paralizzano il continente. Mentre Parigi parla di dazi, Berlino fa affari con Xi.

L’Unione europea è in pezzi. L’ultimo certificato di stato comatoso è il rinvio dell’iniziativa «Made in Europe», una proposta chiave per proteggere l’industria europea dalle politiche commerciali straniere, segnatamente cinesi. La norma, che mira a imporre un contenuto minimo di componentistica europea nei prodotti (con cifre vicine al 70% per prodotti come le automobili) e a stabilire criteri di preferenza negli appalti pubblici per le merci prodotte nel continente, doveva essere approvata questa settimana ma è stata posticipata a fine gennaio.

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Edicola Verità | la rassegna stampa del 10 dicembre

Ecco #EdicolaVerità, la rassega stampa podcast del 10 dicembre con Carlo Cambi

Prodi svende ancora la Ue a Parigi e Berlino
Romano Prodi (Ansa)
Trump rimette all’angolo i leader del continente: «Sono deboli e politicamente corretti, guidano Paesi decadenti». Secondo l’ex premier, invece, Bruxelles sarebbe «succube di Orbán». La sua soluzione? «Tornare all’asse franco-tedesco».

Chissà se alla Warthon School of Pennsylvania dove ha studiato c’era un corso di latino, comunque Donald Trump ha capito che «repetita iuvant». Non ha fatto passare neppure 24 ore dal suo monito all’Europa («Tra vent’anni rischiate di sparire») che ha rincarato con una intervista a Politico, il network più influente di qua e di là dell’Atlantico, il suo giudizio: «Penso che i leader europei siano deboli, e vogliono essere così politicamente corretti», ha detto, «non sanno cosa fare. L’Europa non sa cosa fare». La botta è dura, ma guardando la foto di Volodymir Zelensky con i cosiddetti «volenterosi» si fa fatica a dare torto al presidente americano.

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«Serve un vero piano industriale per le telecomunicazioni italiane»
Maurizio Sedita, Chief Commercial Officer del gruppo di telecomunicazioni Wind Tre
Maurizio Sedita, Chief Commercial Officer di Wind Tre: «Il Paese non può rischiare di rallentare lo sviluppo digitale. La nostra industria è energivora e strategica: merita attenzione e un quadro regolatorio che favorisca gli investimenti».

«L’Italia merita un vero piano industriale per le telecomunicazioni: lo sviluppo digitale non può essere interrotto o rallentato». A dirlo alla Verità è Maurizio Sedita, Chief Commercial Officer di Wind Tre. «Il settore delle tlc - prosegue – è diventato un’infrastruttura critica per la competitività del Paese, ma allo stesso tempo rimane tra i meno compresi e tutelati. La nostra è un’industria energivora, strategica e abilitante. Merita più attenzione e deve essere riconosciuta come tale, perché senza reti performanti non esiste innovazione digitale, né per le imprese né per la Pubblica Amministrazione. Il nostro già lo facciamo, investiamo e tanto. Anche in Europa serve un maggiore interesse verso la nostra industria».

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