2020-06-07
Cronaca di una nomina contrattata in chat
Il magistrato Gaetano Sgroia punta a un avanzamento di carriera e tormenta Luca Palamara, suo compagno di corrente: «Ricorda, ho dato tutto per Unicost. Non dimenticherò mai quel che farai per me». L'altro lo consiglia: «Pressa Aldo Morgigni». E il posto alla fine arriva.In una delle chat di Luca Palamara, pm indagato a Perugia per corruzione, si trova una trattativa, che in una specie di «nomina minuto per minuto», descrive meglio di ogni altra conversazione che cosa sia il correntismo. Risale al 2017 e si è svolta tra Palamara e l'ex segretario della giunta salernitana dell'Associazione nazionale magistrati Gaetano Sgroia, nato a New York 58 anni fa, da sempre con Unicost, stessa corrente di Palamara. Sgroia aveva puntato una postazione semidirettiva che si era liberata: la presidenza della sezione Riesame del Tribunale di Salerno, della quale era facente funzione da un po' di tempo. Il 20 dicembre 2017 il plenum del Csm indica il suo nome all'unanimità e anche in Commissione, la Quinta, il suo nome aveva fatto en plein. Il presidente di quella commissione era proprio Palamara. Il 3 novembre Sgroia scrive al collega: «Caro Luca, complimenti per la presidenza della Quinta. Quando posso chiamarti?». Poco dopo Palamara risponde: «Grazie caro Gaetano, ci sentiamo lunedì». Sgroia: «D'accordo! Ti abbraccio». Il lunedì Sgroia è puntuale: «Ciao caro Luca a che ora posso chiamarti?». Palamara però rinvia ancora una volta la chiamata: «Caro Gaetano, ci sentiamo domattina?». Sgroia risponde: «Va bene, a domani. Ti abbraccio». Il giorno seguente la toga salernitana ci riprova: «Caro Luca, quando posso chiamarti?». Palamara: «Gaetano ti chiamo fra pochissimo». È il 7 novembre 2017. Tra i due probabilmente deve essere intercorsa una telefonata, visto che per qualche giorno Sgroia ha lasciato prendere fiato a Palamara. Lo contatta di nuovo una settimana più tardi: il 14 novembre. Scrive: «Buon giorno caro Luca, ti prego di tenermi aggiornato sulla vostra discussione in Commissione. Dimmi se devo chiamare gli altri togati. Scusami ma sono in ansia perché per me è l'ultima possibilità». Palamara risponde: «Ok, ti aggiorno appena ho notizie. Un abbraccio». Ma nonostante gli abbracci Sgroia è preoccupato e insiste: «Caro Luca, ti prego di cominciare a parlarne con gli altri il più presto possibile. Come sai c'era già un accordo e la pratica non si è chiusa solo perché Fracassi (Valerio Fracassi di Area, ndr) non ha voluto metterla all'ordine del giorno. Forteleoni (Luca Forteleoni di Magistratura indipendente, ndr) era già pronto a votarmi. Fammi sapere come la pensano Morgigni (Aldo Morgigni di Automia&Indipendenza, ndr) e Ardituro (Antonio Ardituro di Area, ndr). Per i laici penso che con la tua bravura non avrò problemi». Palamara è lapidario: «Ci penso io». L'ansia per quella nomina però non tiene a freno Sgroia, che si lascia andare a una filippica: «Fai presto caro Luca, ti prego. Penso che questo posto mi spetti sotto tutti i profili, ma so anche che nulla è scontato al Consiglio. Conto moltissimo su di te. Ti sono sempre stato vicino e non dimenticherò mai quello che farai per me. È importante l'unanimità. Insomma mi sembra che ci siano tutte le condizioni». Nel messaggio successivo ripete: «L'unanimità». Ed è implacabile. Continua a scrivere anche se Palamara non risponde. E scopre completamente le carte: «Il posto a cui aspiro è presidente sezione riesame e misure di prevenzione. Sezione che presiedo da quasi cinque anni prima come anziano e da oltre un anno come facente funzioni. Ho le statistiche comparate migliori in tutti gli uffici in cui sono stato. Senza ritardi e senza incidenti». Ma il giudice salernitano sa bene che le statistiche fanno un buon curriculum, ma non fanno la differenza. Per avere una marcia in più serve l'incastro giusto nella corrente giusta. E quindi arriva al dunque: «Ho dato tutto per Unicost sempre e comunque. Anche e soprattutto dopo aver perso le primarie di quattro anni fa. Tanto è vero che a Salerno i consensi sono addirittura aumentati. Insomma penso che con le tue grandissime capacità tu sia nelle condizioni di ottenere un risultato che è innanzitutto giusto. Senza il quale la mia carriera rimarrà bloccata per i prossimi otto anni e cioè per sempre, perché io ho 55 anni». Fino al 30 novembre Sgroia non molla la presa con Palamara. Chiede ancora di poterlo chiamare. Palamara lo rinvia. «La mia carriera è nelle tue mani», gli scrive la sera del 30 novembre. Il 4 dicembre Palamara gli dà un consiglio: «Pressa Aldo (Morgigni, ndr)». Sgroia risponde: «Ok! Forteleoni è dalla mia parte. E Ardituro?». Palamara: «Ardituro aveva detto di sì. Però ora conta che tu passi». Ma Sgroia non vuole soltanto spuntarla, vuole stravincere. E risponde: «Sì, però conta anche l'unanimità». Per ottenere il risultato comunica a Palamara la sua strategia: «Mando loro un messaggio con cui li ringrazio per la stima che hanno espresso nei miei confronti. Che ne dici? Come ho già fatto con Forteleoni». Palamara lo placa: «Aspetta stasera. Fammi fare passaggio in commissione». Sgroia: «Allora ti prego di aggiornarmi. Grazie carissimo Luca. Sei un vero amico». Il 6 dicembre Sgroia tira fuori un'altra teoria, sperando di accattivare Palamara: «Se non ti sembra realistico che Unicost possa avere tutti i semidirettivi di Salerno allora tanto vale fare un accordo con gli altri e chiudere tutte le pratiche all'unanimità». E poco dopo comunica a Luca di essere stato contattato dagli altri consiglieri che, probabilmente per trovare la quadratura, hanno avanzato delle richieste: «Morgini mi ha detto che vorrebbe che tu sostenessi Sergio Amato aggiunto su Salerno, ma mi ha anche detto che se non è possibile lui mi vota comunque. Ardituro ha detto a Morgigni che vorrebbe che tu sostenessi Giorgio Iachia su presidenza sezione tribunale civile. Mi sembra che se accontenti Ardituro è fatta». E infatti alla fine Palamara gli dà la buona notizia: «Sei unanime». Sgroia risponde: «Grazieeeeeee».
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