2025-09-03
Costo record per il debito inglese
Keir Starmer e Rachel Reeves (Getty)
Il premier Keir Starmer «commissaria» il ministro responsabile del Tesoro Rachel Reeves, ma per placare i mercati sarà probabilmente costretto ad alzare le tasse. Crolla la sterlina.L’autunno caldo di Keir Starmer è già cominciato. Ad assediare il premier laburista sono i freddi numeri dei mercati, con i rendimenti sui titoli di Stato che schizzano ai livelli più alti di sempre, la sterlina che perde terreno sul dollaro, il debito pubblico che ormai vale quanto il Pil e un buco di poco meno di 60 miliardi nel bilancio del Regno Unito. Una congiuntura talmente da gabinetto di guerra che il premier ha di fatto avocato al proprio ufficio la guida dell’economia, commissariando il ministro Rachel Reeves.La tempesta inglese è forte, ma non del tutto inattesa e nasce da quel debito pubblico ormai al 100% del Pil da qualche mese. Ai primi di giugno, una serie di maggiorenti del partito laburista, aveva suggerito a Starmer un robusto piano di aumenti fiscali, ma il premier aveva tenuto duro spiegando che più tasse avrebbero depresso la già anemica crescita inglese. Ieri però la Gran Bretagna ha gestito un’asta record di nuovi titoli di Stato decennali per un corrispettivo di 14 miliardi di sterline e dopo aver attivato ordini dieci volte superiori. Un buon segnale di fiducia da parte degli investitori, ma a carissimo prezzo. I titoli con scadenza ottobre 2035 sono stati collocati con un rendimento del 4,8% e quelli a 30 anni, che sono una specialità di Londra per via del grande apprezzamento e peso dei fondi pensione, hanno raggiunto i livelli più alti dal 1998 con un tasso del 5,89%. L’asta è andata in scena nonostante poco prima del suo inizio, alle sette e mezza del mattino, la sterlina fosse crollata dell’1% rispetto al dollaro. I fondamentali di Londra, del resto, sono in progressivo deterioramento e il Paese paga anche di essersi affidato a un premier che non ha mai nascosto di essere poco esperto di economia, avendo sempre fatto l’avvocato. A fine luglio il debito pubblico è arrivato al 96,3% del Pil britannico, il deficit è al 3,2% del Pil e nei primi sei mesi è salito del 20% a circa 60 miliardi di euro. Il tutto con un’economia che nel secondo trimestre dell’anno è cresciuta dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti. I rendimenti dei titoli pubblici in ascesa tolgono ulteriore flessibilità di bilancio al governo laburista e a questo punto, se Londra vuole evitare l’umiliazione di dover chiamare il Fondo monetario internazionale, è assai probabile che Starmer debba tornare sui propri passi, fare un bagno di umiltà e aumentare le tasse. E anche per questo, per l’esigenza di una nuova strategia sulla politica economica, il premier ha pesantemente limitato il raggio di azione di Rachel Reeves, la cancelliera allo Scacchiere che fin qui aveva retto il peso del Tesoro. Starmer ha chiamato a Downing Street il vice della Reeves, il 38enne Darren Jones, che gode della fiducia dei mercati. Sarà il nuovo capo segretario del premier con delega agli affari economici e verrà affiancato dalla baronessa Minouche Shafik, ex vice governatrice della Banca d’Inghilterra, in qualità di numero uno dei consiglieri economici. Un nuovo team che risponde al premier e isola la cancelliera. Starmer, che come Emmanuel Macron ha provato fin qui a mascherare gli insuccessi in economia con le sue esibizioni muscolari sulla guerra ucraina e sui dazi, ha spiegato la nomina del nuovo «pacchetto di mischia» economico con l’avviso di una «fase due del governo» all’insegna del «realizzare, realizzare, realizzare». Ne ha indubbiamente bisogno anche come leader politico, visto che nei sondaggi il suo partito sta al 20% di gradimento, contro il 35% di Nigel Farage e del suo Ukip.
(Totaleu)
Lo ha dichiarato l'europarlamentare della Lega Roberto Vannacci durante un'intervista al Parlamento europeo di Bruxelles.