2025-10-23
Israele teme il risveglio di Hamas
Gerusalemme: «I miliziani hanno centinaia di razzi». Ma Vance blinda la tregua: «È un modello per il mondo». Flotilla, la Procura di Roma indaga per sequestro.La Procura di Roma ha avviato un’indagine con l’ipotesi di sequestro di persona e danneggiamento con pericolo di naufragio, a seguito degli esposti presentati dal team legale della delegazione italiana che aveva partecipato alla Global Sumud Flotilla. Gli inquirenti, che per ora procedono contro ignoti, ascolteranno nelle prossime settimane i 36 attivisti italiani coinvolti nella missione, per approfondire i fatti denunciati e valutare l’eventuale configurazione di altri reati, tra cui tentato omicidio e tortura. Allo stesso tempo, fonti della sicurezza israeliana hanno fornito un nuovo allarmante bilancio sulle capacità residue di Hamas. Sebbene il gruppo jihadista abbia subito gravi perdite dall’inizio del conflitto, gli apparati di intelligence stimano che disponga ancora di diverse centinaia di razzi - tra cui missili a medio raggio in grado di colpire il cuore di Israele - e di oltre 10.000 armi leggere. Anche la rete sotterranea di tunnel, elemento chiave della strategia militare di Hamas, risulta soltanto parzialmente distrutta: secondo i rapporti, più della metà delle gallerie originarie rimane tuttora operativa. I vertici militari, invece, sarebbero stati quasi interamente eliminati: più di 280 comandanti di medio e alto rango sono stati uccisi, mentre la forza d’élite Nukhba - responsabile dell’attacco del 7 ottobre - soffre una grave carenza di uomini. Le autorità israeliane segnalano che Hamas sta cercando di ricostruire la propria catena di comando e di consolidare le proprie posizioni su «alture strategiche» nella Striscia, utilizzando ancora i tunnel rimasti per tentare incursioni contro le Forze di difesa israeliane (Idf). Dopo un colloquio con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, il vicepresidente americano, JD Vance, ha ribadito il sostegno pieno dell’amministrazione Trump. «Davanti a noi c’è una missione estremamente complessa: disarmare Hamas, ricostruire Gaza e migliorare la vita dei suoi abitanti, garantendo al tempo stesso che non rappresenti più una minaccia per i nostri amici in Israele», ha dichiarato. Poi ha aggiunto: «Continueremo a lavorare», spiegando che «questi sono giorni decisivi» e che l’obiettivo comune è «costruire un piano di pace concreto per Gaza».Nel corso della conferenza congiunta, Netanyahu ha spiegato che si è discusso delle prospettive per il periodo successivo alla tregua, in particolare per quanto riguarda la sicurezza interna e la ricostruzione civile. Vance ha insistito sul fatto che serviranno «grande impegno e molta creatività», affermando che «stiamo tentando qualcosa di inedito, capace di diventare un modello per futuri accordi di pace in tutto il mondo». Il vicepresidente ha poi sottolineato che Trump ritiene possibile una leadership regionale condivisa tra Israele e gli Stati del Golfo, «fino al punto in cui gli Stati Uniti potranno occuparsi meno direttamente del Medio Oriente». Ha però precisato che «questo non implica disinteresse per quanto accade nella regione». Il cessate il fuoco mediato da Washington, ha aggiunto Vance, potrebbe diventare la chiave per rilanciare gli Accordi di Abramo. «Ritengo che questo accordo sia fondamentale per riattivarli», ha detto, ipotizzando «una rete di alleanze durature in Medio Oriente, in grado di responsabilizzare i popoli della regione nella gestione del proprio futuro». Da parte sua, Netanyahu ha descritto l’attuale fase come una «costruzione del giorno dopo», basata su una visione del tutto nuova. «Stiamo cercando di creare un’amministrazione civile funzionante e un sistema di sicurezza stabile. Non sarà un processo semplice, ma è realizzabile», ha affermato. Il premier israeliano ha parlato di un lavoro «iniziato da zero» e di un impegno «che richiederà tempo, energia e cooperazione internazionale». La diplomazia americana intanto prosegue con una serie di visite ad alto livello. Il segretario di Stato, Marco Rubio, è atteso oggi in Israele per una missione di due giorni. Nuovo scontro tra l’Onu e Israele che ha respinto «categoricamente» il parere consultivo della Corte internazionale di giustizia sugli obblighi del governo riguardo alla presenza delle Nazioni Unite nei territori palestinesi occupati, definendolo un documento «politico». Secondo il ministero degli Esteri, si tratta dell’ennesimo tentativo di imporre misure contro Israele «sotto la copertura del diritto internazionale». Il governo accusa l’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, di essere infiltrata da membri di Hamas che «hanno partecipato al massacro del 7 ottobre» e continuano a sostenere attività terroristiche. Israele afferma di aver fornito prove alle Nazioni Unite sull’infiltrazione di Hamas nell’agenzia, ma senza che l’Onu abbia mai aperto un’indagine, ricordando che «oltre 1.400 dipendenti dell’Unrwa sono legati ad Hamas». In conclusione, Gerusalemme ha dichiarato che non collaborerà con «un’organizzazione contaminata dal terrorismo», ribadendo di rispettare il diritto internazionale ma di opporsi alla sua «politicizzazione a fini anti israeliani».Infine, la Knesset ha dato il via libera, in votazione preliminare, a un disegno di legge che mira a estendere la sovranità israeliana sulla Cisgiordania. Lo riferiscono i principali media israeliani. Il provvedimento, presentato dal deputato Avi Maoz del partito ultranazionalista Noam, ha ottenuto 25 voti favorevoli e 24 contrari. Si tratta del primo passo formale di un iter che prevede ancora tre votazioni parlamentari obbligatorie prima dell’eventuale approvazione definitiva della legge.
La Guerra in Ucraina, il disarmo di Hamas e le persone che scompaiono durante i conflitti.