Lo tsunami della Casa Bianca investe le aziende tecnologiche. Stm sprofonda (-8,17%).
Lo tsunami della Casa Bianca investe le aziende tecnologiche. Stm sprofonda (-8,17%).È cominciata l’età del rosso sui listini? È questa la domanda che circola sui listini di tutto il mondo dopo la violentissima correzione di ieri che non ha risparmiato nulla e nessuno: dalle azioni alle materie prime, fino al dollaro. Pure l’oro ha perso quota, dopo aver aggiornato record storici negli ultimi giorni. L’uragano non ha risparmiato nemmeno gli Stati Uniti.I mercati vogliono capire se è la fine della correzione, soprattutto nelle Borse, partita a marzo in seguito alle minacce tariffarie del presidente Usa o se è l’inizio di una crisi ben più profonda. Donald Trump ha detto sui suoi social che «l’operazione è finita». Sono le contromosse degli altri Paesi a far temere l’inizio di una vera e propria guerra commerciale tra Usa e resto del mondo.A Wall Street, i principali indici registrano forti perdite: S&P 500 scivola del 3,78%, il Nasdaq, dominato dalla tecnologia, perde il 4,88% e il Dow Jones cede il 3,10%. Anche in Europa è andato di moda il rosso, polverizzando 766 miliardi di capitalizzazione sull’indice Stoxx che raggruppa le prime 600 società europee. Parigi giù del 3,31%, il calo più forte dal 15 marzo 2023. Francoforte ha perso il 3,08%, Milano con il 3,6% è la peggiore di tutte. L’offensiva della Casa Bianca, senza precedenti dagli anni Trenta, «è lo scenario più allarmante per i mercati. Si teme l’impatto sulla crescita negli Stati Uniti, ma anche nel resto del mondo», spiega David Kruk, responsabile del trading di La Financière de l’Échiquier. Non solo azioni ko. Crollo del dollaro, che perde oltre il 2% nei confronti dell’euro e arriva a un cambio di 1,1053. Crollo del petrolio, con una perdita di circa il 7% in Europa e negli Stati Uniti: gli investitori si aspettano una crescita globale più debole, con rischio recessione e, quindi, una minore domanda di energia. Crollo dell’argento: meno 7% dopo aver raggiunto ieri un picco a 35 dollari l’oncia. Giù addirittura l’oro, in calo di oltre l’1%, a 3.109 dollari l’oncia.Per trovare un segno verde bisogna andare a vedere il franco svizzero, che guadagna il 2,64% a 1,1644 dollari, e lo yen giapponese in salita dell’1,83%, a 146 yen per dollaro. Tuttavia, è soprattutto il mercato del debito, considerato un altro rifugio sicuro in caso di tempesta, che emerge come «grande vincitore» degli annunci doganali, commenta Kathleen Brooks, direttrice della ricerca presso XTB. I titoli di Stato sono molto ricercati e, di conseguenza, i tassi d’interesse scendono: il tasso dei titoli di Stato americani raggiunge il 4,05%, rispetto al 4,13% della vigilia. Il tasso dei titoli di Stato tedeschi, punto di riferimento in Europa, scende al 2,64%, rispetto al 2,72% di mercoledì.Tornando alle azioni, soffre pesantemente il tech, che finora aveva goduto di ampi margini grazie a componenti fabbricati per la maggior parte in Asia, zona dove Trump ha picchiato più duro rispetto all’Europa con dazi superiori al 30%. Una parte dei componenti di queste aziende viene prodotta all’estero, come a Taiwan, colpita da un’ulteriore imposta del 32%. E così Apple scivola dell’8,22%. Ma anche altri titoli tecnologici tracollano: Nvidia (-6,19%), Microsoft (-1,95%), Tesla (-5,58%), Amazon (-7,22%), Meta (-6,02%) e Alphabet (-3,04%). In Europa puniti i produttori di chip elettronici come Infineon (-7,96% a Francoforte) e STMicroelectronics (-8,17% a Parigi). «In generale, questi titoli attiravano in modo sproporzionato i capitali. Non sorprende che crollino quando questi investimenti si ritirano», osserva David Kruk. Oggi si ricomincia.
Nadia e Aimo Moroni
Prima puntata sulla vita di un gigante della cucina italiana, morto un mese fa a 91 anni. È da mamma Nunzia che apprende l’arte di riconoscere a occhio una gallina di qualità. Poi il lavoro a Milano, all’inizio come ambulante e successivamente come lavapiatti.
È mancato serenamente a 91 anni il mese scorso. Aimo Moroni si era ritirato oramai da un po’ di tempo dalla prima linea dei fornelli del locale da lui fondato nel 1962 con la sua Nadia, ovvero «Il luogo di Aimo e Nadia», ora affidato nelle salde mani della figlia Stefania e dei due bravi eredi Fabio Pisani e Alessandro Negrini, ma l’eredità che ha lasciato e la storia, per certi versi unica, del suo impegno e della passione dedicata a valorizzare la cucina italiana, i suoi prodotti e quel mondo di artigiani che, silenziosi, hanno sempre operato dietro le quinte, merita adeguato onore.
Franz Botrè (nel riquadro) e Francesco Florio
Il direttore di «Arbiter» Franz Botrè: «Il trofeo “Su misura” celebra la maestria artigiana e la bellezza del “fatto bene”. Il tema di quest’anno, Winter elegance, grazie alla partnership di Loro Piana porterà lo stile alle Olimpiadi».
C’è un’Italia che continua a credere nella bellezza del tempo speso bene, nel valore dei gesti sapienti e nella perfezione di un punto cucito a mano. È l’Italia della sartoria, un’eccellenza che Arbiter celebra da sempre come forma d’arte, cultura e stile di vita. In questo spirito nasce il «Su misura - Trofeo Arbiter», il premio ideato da Franz Botrè, direttore della storica rivista, giunto alla quinta edizione, vinta quest’anno da Francesco Florio della Sartoria Florio di Parigi mentre Hanna Bond, dell’atelier Norton & Sons di Londra, si è aggiudicata lo Spillo d’Oro, assegnato dagli studenti del Master in fashion & luxury management dell’università Bocconi. Un appuntamento, quello del trofeo, che riunisce i migliori maestri sarti italiani e internazionali, protagonisti di una competizione che è prima di tutto un omaggio al mestiere, alla passione e alla capacità di trasformare il tessuto in emozione. Il tema scelto per questa edizione, «Winter elegance», richiama l’eleganza invernale e rende tributo ai prossimi Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026, unendo sport, stile e territorio in un’unica narrazione di eccellenza. A firmare la partnership, un nome che è sinonimo di qualità assoluta: Loro Piana, simbolo di lusso discreto e artigianalità senza tempo. Con Franz Botrè abbiamo parlato delle origini del premio, del significato profondo della sartoria su misura e di come, in un mondo dominato dalla velocità, l’abito del sarto resti l’emblema di un’eleganza autentica e duratura.
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A rischiare di cadere nella trappola dei «nuovi» vizi anche i bambini di dieci anni.
Dopo quattro anni dalla precedente edizione, che si era tenuta in forma ridotta a causa della pandemia Covid, si è svolta a Roma la VII Conferenza nazionale sulle dipendenze, che ha visto la numerosa partecipazione dei soggetti, pubblici e privati del terzo settore, che operano nel campo non solo delle tossicodipendenze da stupefacenti, ma anche nel campo di quelle che potremmo definire le «nuove dipendenze»: da condotte e comportamenti, legate all’abuso di internet, con giochi online (gaming), gioco d’azzardo patologico (gambling), che richiedono un’attenzione speciale per i comportamenti a rischio dei giovani e giovanissimi (10/13 anni!). In ordine alla tossicodipendenza, il messaggio unanime degli operatori sul campo è stato molto chiaro e forte: non esistono droghe leggere!
Messi in campo dell’esecutivo 165 milioni nella lotta agli stupefacenti. Meloni: «È una sfida prioritaria e un lavoro di squadra». Tra le misure varate, pure la possibilità di destinare l’8 per mille alle attività di prevenzione e recupero dei tossicodipendenti.
Il governo raddoppia sforzi e risorse nella lotta contro le dipendenze. «Dal 2024 al 2025 l’investimento economico è raddoppiato, toccando quota 165 milioni di euro» ha spiegato il premier Giorgia Meloni in occasione dell’apertura dei lavori del VII Conferenza nazionale sulle dipendenze organizzata dal Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze. Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui Meloni ha rivolto i suoi sentiti ringraziamenti, il premier ha spiegato che quella contro le dipendenze è una sfida che lo Stato italiano considera prioritaria». Lo dimostra il fatto che «in questi tre anni non ci siamo limitati a stanziare più risorse, ci siamo preoccupati di costruire un nuovo metodo di lavoro fondato sul confronto e sulla condivisione delle responsabilità. Lo abbiamo fatto perché siamo consapevoli che il lavoro riesce solo se è di squadra».





