2024-12-04
Pd e Verdi hanno smontato l’auto e sono pronti a terminare il lavoro
Elly Schlein (Imagoeconomica)
La sinistra sostiene il Green deal che uccide l’industria e sta creando decine di migliaia di nuovi disoccupati. Da gennaio sanzioni alle case che non sforbiciano le emissioni. Multe per 15 miliardi o taglio della produzione.Dopo l’addio a suon di milioni del suo amministratore delegato, il caso Stellantis arriva in Parlamento e tutti (tranne il Pd di Elly Schlein, che al momento tace) appaiono preoccupati. Però, invece di essere in allarme, la politica - soprattutto quella di sinistra - e i sindacati dovrebbero fare la sola cosa utile: smontare il Green deal dell’automotive. Infatti, il viaggio verso la transizione verde voluta dalla Commissione Ue e che dovrebbe concludersi nel 2035 con la fine della produzione di motori endotermici, si sta trasformando in un percorso verso il cimitero. E Stellantis rischia di essere la prima ma non l’ultima vittima a cadere lungo il cammino. Quello che abbiamo registrato nelle scorse settimane è infatti solo l’avvio di un corteo funebre, con una serie di stazioni di una via crucis che prelude all’estinzione di un intero settore. Quanto meno in Europa. All’inizio di novembre, Nissan ha annunciato il licenziamento di 9.000 dipendenti, seguita il giorno dopo da Audi con la chiusura dello stabilimento di Forest, in Belgio, e un piano per lasciarne a casa 4.500. Quindi è stata la volta di Volkswagen, che ha comunicato ai sindacati l’intenzione di disfarsi di 15.000 lavoratori. E ai tagli delle principali case automobilistiche sono seguiti quelli dei fornitori. La Bosch ha previsto di eliminare 12.000 posti di lavoro, la Continental 7.000, la FZ 14.000, Valeo ne ha pianificati 2.000, mentre Schaeffler poco meno di 5.000. Secondo i siti specializzati, solo i principali fornitori in Europa manderanno a casa 50.000 persone. Gli esperti parlano di rivoluzione, ma forse sarebbe il caso di chiamarla estinzione: l’industria automobilistica che abbiamo conosciuto e che ha rappresentato la spina dorsale della rivoluzione industriale sta collassando. E in gran parte è colpa del Green deal, ovvero della marcia a tappe forzate imposta alle case automobilistiche per raggiungere l’obiettivo irraggiungibile delle zero emissioni. La lucida follia della transizione verde sta uccidendo l’industria delle quattro ruote, messa fuori legge e bandita dalle città per fare posto all’utopia delle vetture senza tubo di scappamento. La Commissione Ue ha messo il cappio al collo al settore, imponendo misure che non possono essere rispettate, ma che soprattutto vanno contro il mercato.In molti pensano che avendo spostato dal 2030 al 2035 lo stop alla produzione di motori a benzina e diesel, il problema sia stato rinviato, lasciando spazio a una mediazione meno talebana di quella imposta da Bruxelles. Purtroppo però, le cose non stanno così. Infatti, dal primo di gennaio entreranno in vigore i nuovi vincoli europei, che anche senza il divieto di vendere auto con il motore a scoppio, rappresentano una condanna a morte per l’industria delle quattro ruote.Mi spiego. Già con il 2025, in termini di emissioni le case automobilistiche dovranno rispettare alcuni parametri, pena il pagamento di pesanti multe. Se non riusciranno a tagliare del 15% la quantità media di carbonio emesso per chilometro percorso saranno costrette a pagare sanzioni per 15 miliardi, una botta che aggraverebbe la situazione già molto complicata del settore. Per evitare la stangata, tutti i produttori dovrebbero vendere più macchine elettriche oppure, per rientrare nei parametri, produrre già dal 2025 meno vetture con motore termico. La prima soluzione pare difficilmente praticabile, dal momento che tutti i marchi nel 2024 hanno visto ridursi le vendite di auto a batteria. Stellantis ha una quota di mercato nell’elettrico che è pari al 13% e dovrebbe arrivare al 26, mentre Volkswagen è al 16 e dovrebbe raggiungere il 36. La seconda via d’uscita per rientrare nei parametri Ue prevede una riduzione della produzione di almeno due milioni di vetture con motore a scoppio. In pratica, per evitare le multe bisogna ridurre le vendite, cioè chiudere le fabbriche e licenziare migliaia di persone ogni anno, perché ovviamente il giro di vite del 15% di emissioni è l’obiettivo del prossimo anno, ma poi saranno imposte altre riduzioni. Detto in altre parole, l’Europa con il Green deal sta uccidendo l’industria dell’automobile e soprattutto sta creando decine di migliaia di nuovi disoccupati. Ma chi sostiene la transizione verde? In Europa, principalmente i socialisti e i verdi, che hanno eletto commissaria all’ambiente una talebana green come la spagnola Teresa Ribera (la quale proprio ieri ha risposto al Ppe dicendo che non è prevista alcuna modifica degli obiettivi 2035), mentre in Italia il Pd, Italia Viva, i verdi e i 5 stelle. Insomma, è la sinistra che i disoccupati della Fiat e dell’indotto dovranno ringraziare quando perderanno il posto di lavoro.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.