2021-09-02
Le false criptovalute rappresentano il nuovo paradiso dei truffatori
Si moltiplicano gli schemi Ponzi che sfruttano la mancanza di conoscenza dei cittadini.Il 2021 ha consacrato il mondo delle criptovalute nell'olimpo della finanza internazionale. Tutti vogliono sapere di cosa si tratti e come poterci investire. I regolatori, continuando a emarginare questo fenomeno, hanno di fatto agevolato il proliferare di vere e proprie truffe a danno di migliaia di investitori. Una di queste truffe risiede nel fenomeno delle «shitcoin», criptomonete che nascono solo ed esclusivamente per attirare investitori in un progetto che non vedrà mai luce. Il sistema si rifà al famoso schema Ponzi, o sistema piramidale. Una volta raccolti milioni o miliardi, lo schema si interrompe e l'ideatore della truffa, il più delle volte, sparisce con i soldi che non sono più rintracciabili. La caratteristica che accomuna queste truffe è il rivolgimento dell'offerta a un pubblico non competente in materia. Gian Luca Comandini, membro del gruppo di esperti sulla blockchain del Mise, batte il chiodo proprio su questo. «Le truffe esisteranno finché le persone non saranno educate a conoscere questo mondo». È infatti prima di tutto un tema di conoscenza e istituzionalizzazione delle criptovalute e del loro sistema di registrazione, la blockchain, a mancare in Italia e nel mondo. La Germania di recente ha consentito alle istituzioni di detenere criptovalute, in Cina stanno per lanciare la loro moneta digitale, la Svezia lavora alla ecorona, mentre El Salvador ha appena riconosciuto i bitcoin come moneta a corso legale. «In Italia siamo indietro e pensare che le maggiori aziende che operano in questo settore nascevano italiane, ma se ne sono dovute andare. Abbiamo perso l'ennesima occasione». Non solo le criptovalute ma anche gli Nft (non fungible token, ovvero certificati di proprietà e autenticità di un oggetto digitale), che sembrano essere la moda del momento, sono fortemente soggetti a truffe. «Tutti si sono lanciati sugli Nft non sapendo nemmeno bene di cosa si trattasse. È facile in questo modo imbattersi in semplici file jpeg spacciati per chissà quale opera d'arte».Nel mondo delle cripto la madre di tutte le truffe è quella di Onecoin, per la quale sono stati fregati centinaia di migliaia di investitori per la cifra di 12 miliardi intascati dalla fondatrice, Ruja Ignatova. La storia è talmente incredibile che si sta lavorando alla creazione di un film prodotto dalla Metro Goldwin Mayer e a interpretare la perfida criptoqueen ci penserà il premio Oscar Kate Winslet. Onecoin ebbe grande successo perché le persone nel 2015 non volevano perdere l'occasione che avevano perso con il bitcoin e una grande operazione di marketing è bastata a coinvolgere milioni di clienti. Nel 2018 è stata la volta di Bitgrail, una piattaforma di exchange per criptovalute ideata da Francesco Firano, fiorentino ed ex programmatore, per cui a giugno è stato chiesto il rinvio a giudizio. Secondo gli inquirenti, sarebbe colpevole di una tentata truffa che ha coinvolto 230.000 utenti per una somma complessiva di 120 milioni di euro. Firano sostiene di essere estraneo ai fatti e che l'ammanco fosse imputabile a un malfunzionamento del software. Storia simile era avvenuta poco tempo prima con Mtgox, piattaforma di exchange giapponese. Su Reddit e Telegram centinaia di utenti si scambiano informazioni su come rimediare alle truffe subite, ma i commenti sono sempre gli stessi. Gli insulti si sprecano e la disperazione è diffusa. Al contrario, istituzionalizzare questo mondo significa poterlo sfruttare; la rivoluzione della blockchain consentirebbe ad esempio alla pubblica amministrazione di potersi rinnovare e forse di resistere agli attacchi cyber che stanno diventando sempre più frequenti e pericolosi. Giulio Bonanni Garulli, advisor per le criptovalute, si occupa di cybersecurity per privati e aziende. Le truffe sono il suo pane quotidiano: «Il problema non sta nella blockchain o nelle criptovalute, ma nel modo assolutamente insicuro con cui le istituzioni e le aziende applicano la sicurezza informatica alle proprie infrastrutture e ai dati degli utenti».
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)
Mario Venditti. Nel riquadro, da sinistra, Francesco Melosu e Antonio Scoppetta (Ansa)