2024-10-31
In estate la crescita si è fermata ma per gli stranieri l’Italia è ok
Giancarlo Giorgetti (Ansa)
Aibe (Banche estere): «Il Paese resta attraente agli occhi dei capitali internazionali».Il Pil del terzo trimestre (luglio-settembre) ha deluso le aspettative. L’indice è rimasto invariato rispetto al secondo trimestre e ha registrato un modesto incremento dello 0,4% su base annua. Un risultato al di sotto del consenso che prevedeva una crescita trimestrale dello 0,2%. L’Istat fa sapere che a fronte dell’andamento positivo della domanda interna c’è il calo delle esportazioni. Analizzando i settori, si nota l’espansione del valore aggiunto nei servizi, contrazione in agricoltura e una marcata flessione nell’industria. La mancanza però di una ripartizione dettagliata della domanda rende difficile spiegare la sorpresa negativa. Tanto realtà i segnali erano stati generalmente positivi. L’ incremento dell’occupazione e una moderata inflazione che avevano migliorato il potere d’acquisto delle famiglie. Tuttavia già le indagini sulla fiducia avevano indicato una certa prudenza nelle spese. La cautela si è estesa al turismo per via del caro-voli e dei maxi rincari dei pacchetti vacanza. Uno dei fattori chiave sembra essere una debolezza degli investimenti, che fino al secondo trimestre avevano mostrato una sorprendente tenuta, soprattutto nell’immobiliare. Nel terzo trimestre, si è registrato un calo più marcato del previsto. La stima preliminare del Pil indica una crescita annuale dello 0,4%, lasciando intravedere che anche un eventuale rimbalzo nel quarto trimestre non riuscirebbe a portare la crescita media per il 2024 oltre lo 0,5-0,6%. Un dato ben al di sotto dell’1% indicato dal governo nel piano strutturale presentato alla Commissione Ue. Proprio in Europa ci sono stati dati oltre le attese. Il Pil è aumentato dello 0,4% nell’area euro e dello 0,3% nell'Ue, rispetto al trimestre precedente. A confronto dello stesso trimestre dell'anno passato la crescita risulta dello 0,9% sia nell'area dell’euro che nela Ue. A sorprendere in positivo sono state la Germania e la Spagna, che hanno registrato risultati migliori del previsto, con una crescita dello 0,2% e dello 0,8%, rispettivamente. Anche l’Irlanda ha contribuito positivamente nonostante una crescita sia notoriamente volatile. Questi dati potrebbero spingere la Bce a un ulteriore taglio del costo del denaro dello 0,25% e non di mezzo punto, soprattutto perché l’inflazione tedesca, viene incontro ai falchi di Francoforte poco propensi a un allentamento monetario sostenuto. I prezzi a ottobre sono risaliti al +2%, in forte aumento rispetto all’1,6% di settembre. L’incremento mensile dello 0,4% mostra che la pressione la febbre in Germania è ancora viva. C’è da chiedersi ora se non sia stata la stretta monetaria ad abbattere oltre le stime il Pil italiano. In ogni caso il nostro Paese conferma di essere una meta interessante per i capitali internazionali. Si classifica al nono posto nel G20 secondo la graduatoria elaborata dall’Aibe (l’Associazione delle banche estere) sull’attrattività degli investimenti. Migliora anche il punteggio: 63,9 su 100 rispetto al 55,2 del 2023. Per il secondo anno consecutivo siamo sopra il dato medio del campione. «Discreto» il posizionamento rispetto alla capacità di attrarre investimenti esteri che, tuttavia, rimangono esigui. Secondo il report, permangono situazioni di criticità nelle aree di indagine più significative quali digitalizzazione e innovazione. Tema centrale che emerge dai dati sul Pil mondiale e sulle principali economie è il «disaccoppiamento» tra la crescita globale, stimata al 3,2% per quest'anno e il prossimo, e le dinamiche interne alle principali economie di Occidente e Oriente. Il Super Index Aibe 2024 assegna alla Germania il primo posto in graduatoria fra i paesi del G20. Segue il Canada e la Corea del Sud. Poi, nell’ordine Australia , Stati Uniti e Francia Occupando la casella numero nove l’Italia si colloca dopo il Giappone e prima della Cina.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)