2024-11-16
Covid, giudici contro sms occultati
Albert Bourla (Getty Images)
Ieri udienza alla Corte di giustizia europea sui messaggi fra Albert Bourla e Ursula Von der Leyen sull’acquisto dei vaccini. Critiche delle toghe alla mancanza di trasparenza.C’era anche l’avvocato della multinazionale del farmaco Pfizer ieri mattina in Lussemburgo, nell’aula della Corte di giustizia europea, dove si è discussa la causa avviata dal New York Times contro la Commissione europea di Ursula von der Leyen, che dal confronto non è uscita così tanto bene. Aula gremita come mai accade e quattro ore di udienza sui famosi sms scambiati tra il presidente dell’esecutivo Ue e l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, per negoziare i contratti per l’acquisto dei vaccini anti Covid, del valore totale di 35,1 miliardi di euro.La denuncia era scattata il 25 gennaio 2023 quando la giornalista Matina Stevis-Gridneff, ex corrispondente del quotidiano americano a Bruxelles, dopo aver rivelato ad aprile 2021 che i negoziati informali tra Von der Leyen e Bourla sui contratti dei preparati anti Covid erano avvenuti via sms poi distrutti, aveva depositato la pratica a Lussemburgo. Il quotidiano aveva chiesto che fosse pubblicata la corrispondenza tra l’ad dell’azienda farmaceutica e il presidente, che la Commissione non ha mai negato ma neanche confermato, rifiutandone la pubblicazione. Ieri in aula è andato in scena lo stesso copione: in sintesi - si è difesa la Commissione - gli scambi via sms tra Ursula e Bourla non si possono negare, ma al tempo stesso non se ne può neanche confermare formalmente l’esistenza.Nel sistema di registrazione dei documenti - ha spiegato la difesa dell’esecutivo Ue -sono archiviati soltanto i documenti il cui contenuto è «importante o sostanziale». Poiché, a seguito della perquisizione effettuata su richiesta del New York Times, questi documenti non sono stati trovati, la Commissione ne deduce che non vi siano stati scambi di messaggi il cui contenuto fosse importante o sostanziale. Altrimenti - hanno giurati i legali di Von der Leyen - questi documenti sarebbero stati salvati dal sistema. I 16 giudici della Corte non hanno nascosto un certo fastidio riguardo le argomentazioni del consigliere giuridico della Commissione, l’italiano Paolo Stancanelli, soprattutto quando il legale ha dovuto descrivere come funziona la trasparenza made in Ue: non esiste alcun sistema che registri e archivi gli sms; i funzionari (in questo caso, il più alto in grado, ossia il presidente) dovrebbero però salvare questi messaggi e inviarli via email, perché soltanto gli scambi tramite Outlook rientrano nel sistema di registrazione. E ciò, a quanto pare, non è stato fatto.La Commissione non ha inoltre saputo indicare alla Corte quale tipo di indagine interna sia stata effettuata: il telefono di Von der Leyen è stato controllato? Non si sa. Il presidente è stato interrogato dai suoi uffici? Nessuna risposta. Di fatto, la tesi della Commissione è che i documenti non esistono perché non ci sono prove che esistano, nonostante si tratti di scambi confermati da diverse fonti tra cui la stessa Pfizer, attraverso dichiarazioni di Albert Bourla e Janine Small, la dirigente del colosso del farmaco che a ottobre 2022 è stata audita dalla commissione Covid del Parlamento europeo rivelando, tra le altre cose, che il vaccino non era stato neanche mai testato per bloccare il contagio da Covid.C’è da aggiungere che Von der Leyen ha familiarità con gli sms smarriti, essendo già finita, quando era ministro della Difesa in Germania, nel mirino della commissione d’inchiesta del Bundestag per un contratto da 200 milioni di euro.La replica dell’esecutivo Ue non è sfuggita ai magistrati, che hanno richiamato la Commissione alla gerarchia delle norme, dei diritti fondamentali e del diritto alla trasparenza. Non è chiaro, tuttavia, a cosa porterà il processo avviato dal New York Times. Nella migliore delle ipotesi, la Corte, che dovrà esprimersi nelle prossime settimane, potrebbe ribaltare la decisione della Commissione di rifiutare di trasmettere gli sms. Il procedimento che potrebbe dare ulteriore filo da torcere a Ursula von der Leyen è l’azione penale, istruita al Tribunale di Liegi, sulle accuse di corruzione, conflitto d’interessi, interferenza nelle funzioni pubbliche e distruzione di documenti dopo la denuncia presentata da Polonia e Ungheria, insieme con il lobbista Frédéric Baldan, il presidente del partito francese Les Patriotes Florian Philippot e l’associazione Generazioni future, che sarà discusso il 6 dicembre. Tra quattro giorni uscirà anche il libro UrsulaGate, scritto da uno dei suoi accusatori, Baldan: il lobbista racconterà i segreti dell’industria del lobbying e ha promesso rivelazioni esclusive sul caso Pfizer.
L'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri Kaja Kallas (Ansa)
(Ansa)
Il Comando ha ringraziato i colleghi della Questura per il gesto e «la cortesia istituzionale dimostrata in questo tragico momento». A Gorizia invece un giovane di 20 anni ha reso omaggio ai caduti, deponendo un mazzo di fiori davanti all'ingresso della caserma. Il giovane ha spiegato di aver voluto compiere questo gesto per testimoniare gratitudine e rispetto. Negli ultimi giorni, rende noto il Comando isontino, sono giunti numerosi messaggi di cordoglio e attestazioni di affetto da parte di cittadini, associazioni e rappresentanti delle istituzioni.
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