Covid 19-aborto, Pro Vita & Famiglia: «È la nuova cultura sanitaria: aborti sì, chemio forse»

Covid 19-aborto, Pro Vita & Famiglia: «È la nuova cultura sanitaria: aborti sì, chemio forse»

«È il paradosso della nuova cultura sanitaria: pensare di differire parte dell'attività programmata per i pazienti oncologici ed eliminare invece appena richiesto i bambini indesiderati nel grembo materno. Chiediamo al ministro della Salute, Roberto Speranza, in un momento tanto delicato e di emergenza sanitaria per il Paese, di spiegare agli italiani secondo quale terrificante logica sarebbe stato disposto che una struttura ospedaliera del territorio nazionale, al verificarsi di un caso di Covid19 nell'area di riferimento, possa rimandare tutte le operazioni chirurgiche non strettamente indispensabili e non gli aborti» hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita & Famiglia. «Vogliamo denunciare la discutibile decisione presa dal ministero di far rientrare gli aborti tra le urgenze e di escludere invece altre cure - hanno poi proseguito - perché mette in luce, meglio di mille parole, la tragica opzione di morte scelta dal nostro Servizio Sanitario Nazionale». «Se da un lato, infatti, si fa di tutto con il massimo impegno e con meritorio spirito di abnegazione per salvare le vite dei malati di coronavirus, dall'altro si sente l'urgenza di non consentire lo sviluppo di embrioni e feti come se la vita non iniziasse dal concepimento. L'assurdità è che quasi tutte le operazioni chirurgiche sembrano bloccate eccetto l'interruzione di gravidanza. Ci chiediamo a questo punto se sia la cultura di morte che guida la nostra sanità oppure l'urgenza di salvare quante più vite possibile, come tanti medici, infermieri e operatori sanitari stanno facendo egregiamente in queste ore di emergenza» ha concluso Pro Vita & Famiglia.

«L’algoritmo non serva per indottrinare»
Jacopo Coghe (Ansa)
Il portavoce di Pro vita Jacopo Coghe: «L’Intelligenza artificiale si sta sviluppando fuori da qualsiasi parametro morale a tutela della persona, E infatti il numero di adolescenti spinti a cambiare sesso da contenuti digitali tarati sull’agenda Lgbt è in costante crescita».
Per nascondere «l’etnia» dei crimini i giornali citano solo l’età dei balordi
Ansa
  • La grande stampa s’affanna per coprire i reati commessi da stranieri, specie abusi sessuali: i molestatori senegalesi diventano «trentatreenni». Un filippino che insidia ragazzini? «Residente a Milano, 34 anni».
  • Il maliano che ha seminato il panico al Terminal 1 aveva ricevuto la protezione internazionale. Covava rabbia perché era stato respinto con passaporto falso.

Lo speciale contiene due articoli.

«I segreti di Grosse Pointe» tra apparenze perfette e ombre nascoste
«I segreti di Grosse Pointe» (Sky)
La nuova serie in arrivo su Sky intreccia atmosfere da dramedy e mistero, mostrando un sobborgo elegante dove un club di giardinaggio diventa il teatro di segreti e tensioni. Un racconto che, pur con limiti, sa intrattenere e riflettere sulle apparenze.
Accordo finale anche su farmaci, chip e legname verso gli Usa. Nessuna esenzione per il vino, ma Giorgia Meloni vuol raggiungere intese favorevoli sul made in Italy. Resta l’imposizione di acquisti per centinaia di milioni di gas e petrolio. Il commercio europeo tiene.
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