2021-07-22
Costantino resta ancora in cella, ma adesso è pure a rischio Covid
Luigi di Maio. Nel riquadro, Andrea Giuseppe Costantino (Ansa)
L' italiano è detenuto ad Abu Dhabi in un carcere noto per la scarsa sicurezza sanitaria.Non c'è niente da fare per Andrea Giuseppe Costantino, l'imprenditore di Milano rinchiuso da ormai 4 mesi nel carcere di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti. A distanza di ormai più di 100 giorni non gli è stato ancora notificato un capo d'accusa, né ha potuto nominare un legale sul posto. Costantino quindi continua a rimanere in cella ad Al Wathba, senza un motivo. La Farnesina e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, continuano a mantenere i contatti con la moglie Stefania Giudice e in particolare con l'avvocato Cinzia Fuggetti. Il problema è che la situazione continua a non sbloccarsi. Per di più nelle ultime settimane si è aggiunto un nuovo problema: l'aumento dei contagi di Covid 19. Come noto a Dubai sono ancora in quarantena 200 ragazzi italiani che nei prossimi giorni dovranno effettuare nuovi tamponi per poter rientrare in Italia. Da almeno un anno le organizzazioni umanitarie hanno lanciato un allarme proprio sulla situazione del carcere di Al Wathba, dove è rinchiuso l'imprenditore italiano. Lo scorso anno fu la Mena Rights Group - associazione di difesa legale con sede a Ginevra che difende e promuove i diritti e le libertà fondamentali nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa - a presentare un appello urgente al relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto alla salute, esprimendo preoccupazione per la mancanza di accesso dei prigionieri alle cure mediche e le cattive condizioni carcerarie. Non solo. Il 22 giugno scorso l'ambasciatore indonesiano di Abu Dhabi ha incontrato il direttore della prigione Ahmed Thani Al Shehhi, per assicurarsi che i detenuti fossero vaccinati e al sicuro. Se l'Indonesia è allarmata per la situazione dei suoi concittadini non sembra invece esserlo la Farnesina. Nei giorni scorsi l'avvocato Fuggetti ha chiesto al ministero guidato da Di Maio di intercedere per permettere a Costantino di ottenere gli arresti domiciliari. L'imprenditore milanese ha avuto un'operazione nel novembre scorso, è ancora in attesa di una risonanza magnetica. In questi mesi avrebbe perso almeno 18 chili. Ma la Farnesina avrebbe risposto che non ci sarebbero rischi di contagio nel carcere di Al Wathba e che si sta comunque lavorando per risolvere la situazione. Nel frattempo i contatti con la compagna Stefania sono limitati a sporadiche e brevi conversazioni telefoniche dove Andrea continua a proclamare la sua innocenza. Per di più, vale la pena ricordarlo, all'imprenditore è stato rinnovato il visto come residente per 3 anni (fino a marzo 2024), ennesima conferma che su di lui non ci sarebbero pendenze giudiziarie. Stando ai legali, è sempre più forte l'ipotesi che l'imprenditore sia una ignara vittima sacrificale dei sempre più tesi rapporti tra Italia ed Emirati Arabi Uniti. Come noto, a fine gennaio il governo giallorosso di Giuseppe Conte aveva cancellato le commesse militari per gli Emirati Arabi, comprese le parti di ricambio per la flotta della pattuglia acrobatica emiratina, composta da aerei da addestramento forniti dall'Italia stessa. Proprio questo ultimo punto sarebbe uno dei tasti dolenti delle trattative, perché avrebbe particolarmente fatto indispettire Mohammed Bin Zayed Al Nahyan, principe ereditario, ma soprattutto ministro della Difesa di Abu Dhabi. A poco sembrano essere servite le misure di allentamento del mese scorso varate dall'Uama (Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento). E intanto Costantino continua a rimanere in cella. L'avvocato Fuggetti si è rivolto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al presidente del Consiglio, Mario Draghi, per chiedere un intervento. Non è arrivata risposta.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
Continua a leggereRiduci