
Lo chiamano movimento di liberazione ma lavora in realtà per la distruzione del femminile. Ribelliamoci facendo figli.L'8 marzo è una fake news. È una fake news che ci sia stato un incendio che uccise delle operaie. È una fake news che siamo più buone degli uomini e sempre vittime. È una fake news che nel mondo occidentale fossero serve e solo serve. Eravamo noi donne, i re e i sacerdoti a portare la sottana, noi, i re e i papi a portare i gioielli, l'uomo si inginocchiava davanti a noi per chiederci in sposa, non il contrario. Nel mondo tradizionale occidentale le donne subivano molte ingiustizie, ma comunque meno degli uomini che subivano l'ingiustizia della guerra, della miniera e della fonderia. Ora anche a noi è stato conquistato il diritto di morire di malattie professionali. È una fake news che le donne siano gruppo etnico: gli ebrei sono un gruppo etnico, gli armeni sono un gruppo etnico. Se un ebreo dice: noi siamo sempre stati perseguitati, sta dicendo che le persone uccise durante la peste del 1300 in quanto accusate di averla causata, avevano con loro parecchi cromosomi in comune.Noi non siamo un gruppo etnico, siamo la parte femminile della specie umana, una parte femminile che ha senso solo se esiste la parte maschile, e viceversa. La spettacolare diversità del corpo femminile rispetto quello maschile, la spettacolare diversità della mente maschile rispetto a quella femminile permette l'attrazione e quindi permette la vita.Il movimento femminista ha avuto due fasi: il movimento di emancipazione, che voleva diritti politici nel momento in cui erano diventati possibili, e il movimento di liberazione femminile basato sull'odio. Sull'odio degli uomini, per il cristianesimo e la civiltà occidentale, ma soprattutto sull'odio per le donne. La nostra struttura fisica e psicologica è basata sulla maternità. La nostra maternità deve essere centro del mondo. Il movimento di liberazione femminile odia le donne, e le vuole quindi uguali agli uomini, perché ha la inconscia ma granitica convinzione che le donne, così come sono, sono inferiori. Il movimento di liberazione femminile odia la maternità quasi quanto odia i padri. Odia la sessualità indirizzata alla maternità, e si spertica a reclamizzare un erotismo ridicolo, meglio se con tizi di cui non ti frega niente, ma meglio ancora se fai da te, non avendo capito che se una donna fa l'amore con il suo uomo, con l'uomo che per lei ucciderebbe il drago, fabbrica fiumi di ossitocina; se fa da sola o con un anonimo l'orgasmo è ossuto e stitico e non vale niente. Il movimento di liberazione femminile odia il matrimonio non avendo capito che la parola matrimonio deriva da madre e serve per proteggere le madri. Il movimento di liberazione femminile è riuscito a imporre alle donne una sessualità usa e getta di tipo maschile. Per una donna la promiscuità sessuale è un'auto aggressione, perché il nostro sistema limbico, la parte arcaica del cervello, se lo ricorda che dall'atto sessuale può nascere una gravidanza, e che la promiscuità sessuale, propagandata dalle lezioni di educazione sessuale non più come un diritto ma come un dovere, è un pericolo. Il movimento di liberazione femminile ci ha procurato il massimo dei nostri diritti: far uccidere nel nostro ventre il nostro bambino. Un diritto meraviglioso che si accompagna alla totale assenza di aiuti seri in caso di gravidanza, salvo quelli sbagliati (sconti sul latte in polvere e asili nido). Un bambino deve stare con sua madre il primo anno di vita, e se possibile essere allattato da lei. Questi sono diritti che garantiscono salute fisica e psichica, e che solo una società che odia profondamente le donne calpesta. Se qualcuno osa criticare l'aborto volontario, in Francia è inquisito. Se avessi scritto queste righe in Francia sarei stata condannata. Il diritto della donna di suicidarsi in differita col denaro pubblico uccidendo il suo bambino è sacra e inviolabile, perché questa società odia la donna e quindi odia il bambino. Un sistema di assistenti sociali appassionatamente femministe ha creato alle donne, come ai loro uomini, il diritto di vedere i propri figli presi in consegna dello Stato e sbattuti non si sa bene dove. Il movimento di liberazione femminile ha annullato le differenze: due maschi ricchi possono sfruttare e distruggere la salute di donne povere per comprare i loro ovuli per sfruttare la gravidanza e il dolore del parto di altre donne povere, perché chiunque affermi la verità che il bambino ha bisogno della madre, è accusato di sessismo. Il movimento di liberazione femminile ha annullato le differenze: i maschi possono infischiarsene dei figli che hanno concepito, tanto le donne sono abbastanza in gamba da abortire o tirarsi su la prole da sole. Il movimento di liberazione femminile ha abolito le differenze. Ha creato un esercito di donne sole. Il successo maggiore è la Svezia. In Svezia più del 50% degli uomini e più del 50% delle donne vivono soli. Il movimento di liberazione femminile però con grandissimo rispetto delle etnie altrui, mentre prendeva a calci l'etnia propria, ha sempre rispettato il diritto della donna islamica a portare il burqa e ad essere lapidata. Il movimento di liberazione femminile crede di essere un movimento spontaneo. Non è così. È stato costruito perché occorreva immettere nella civiltà occidentale un enorme quantitativo di manodopera a basso costo, così da mettere i lavoratori in competizione gli uni con gli altri e abbattere i diritti di tutti. Ringraziamo commosse il movimento di liberazione femminile.Quest'anno facciamo un 8 marzo diverso. Facciamo una festa di uomini che amano le donne e di donne che amano gli uomini, perché grazie a questo amore diventano padri (e quindi la loro virilità diventa sacra e completa) e madri (e questo rende la loro femminilità sacra e completa). Che nove mesi dopo l'8 marzo si abbia un picco di nascite! Perché gli uomini sono nati per amare le donne e le donne sono nate per amare gli uomini, dato che solo da questo nascono i bambini, cioè il futuro. Tutto il resto, veramente, sono boiate e fake news
Il premier dalla National Italian American Foundation di Washington: «Il Columbus Day non si cancella, e' qui per restare».
«Ci sono forze che cercano di dividerci, di ridefinire la nostra storia e di distruggere le nostre tradizioni condivise. La chiamano la cultura woke». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un video messaggio al gala 50esimo anniversario della National Italian American Foundation a Washington. "È un tentativo di cancellare la storia fondamentale degli italoamericani e di negare il loro posto speciale in questa nazione. Non glielo permetteremo. Il Columbus Day è qui per restare», ha aggiunto il presidente del Consiglio ringraziando Donald Trump per aver ripristinato quest'anno la celebrazione.
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L'amministratore delegato e direttore generale di Gruppo FS Stefano Antonio Donnarumma premiato a Washington
L’amministratore delegato del Gruppo FS Italiane ha ricevuto il Premio Dea Roma della National Italian American Foundation per il contributo alla modernizzazione delle infrastrutture di trasporto e alla crescita sostenibile del Paese.
La NIAF (National Italian American Foundation) ha conferito a Stefano Antonio Donnarumma, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo FS Italiane, il Premio NIAF Dea Roma come leader nell’eccellenza ingegneristica per la crescita nazionale e l’infrastruttura sostenibile.
La cerimonia si è svolta sabato 18 ottobre 2025 durante il Gala del 50° Anniversario della NIAF, all’Hotel Washington Hilton di Washington D.C. negli Stati Uniti d’America. Il riconoscimento è stato assegnato per evidenziare il ruolo cruciale svolto da Donnarumma nella trasformazione e modernizzazione delle infrastrutture di trasporto italiane, con un forte impegno verso la sostenibilità e l’innovazione.
«È un vero onore ricevere questo premio che ho il piacere di dedicare a tutti gli italiani che creano valore sia nel nostro Paese che all’estero e diffondono principi volti a generare competenze specifiche nell’ambito dell’ingegneria, della tecnologia e dell’innovazione. Nel Gruppo FS Italiane abbiamo avviato quest’anno un Piano Strategico da 100 miliardi di euro di investimenti che rappresenta un motore fondamentale per la crescita e lo sviluppo del Paese». ha dichiarato Stefano Antonio Donnarumma.
Sotto la guida di Donnarumma, il Gruppo FS sta promuovendo importanti progressi nello sviluppo di linee ferroviarie ad Alta Velocità e nelle soluzioni di mobilità sostenibile, contribuendo a collegare le comunità italiane e a supportare gli obiettivi ambientali nazionali. Il Piano Strategico 2025-2029 include diversi interventi per migliorare la qualità del servizio ferroviario, costruire nuove linee ad alta velocità e dotare la rete del sistema ERTMS per garantire maggiore unione fra le diversi reti ferroviarie europee. Più di 60 miliardi è il valore degli investimenti destinati all'infrastruttura ferroviaria, con l'obiettivo di diventare leader nella mobilità e migliorare l’esperienza di viaggio. Questo comprende l’attivazione di nuove linee ad alta velocità per collegare aree non ancora servite, con l'obiettivo di aumentare del 30% le persone raggiunte dal sistema Alta Velocità. Sul fronte della sostenibilità, inoltre, il Gruppo FS - primo consumatore di energia elettrica del Paese con circa il 2% della domanda nazionale – si pone l’obiettivo di decarbonizzare i consumi energetici attraverso la produzione da fonti rinnovabili e l’installazione di oltre 1 GW di capacità rinnovabile entro il 2029, pari al 19% di tutti i consumi del Gruppo FS, e di circa 2 GW entro il 2034. Fondamentale è anche il presidio internazionale, con una previsione di crescita del volume passeggeri pari al 40%.
Il Gruppo FS ha infatti inserito lo sviluppo internazionale tra le sue priorità, destinando una quota significativa degli investimenti al rafforzamento della propria presenza oltre confine. L’obiettivo è consolidare il posizionamento del Gruppo in Europa, ormai percepita come un’estensione naturale del mercato domestico, e promuovere una rete ferroviaria sempre più integrata e in linea con i principi della mobilità sostenibile.
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Volodymyr Zelensky (Ansa)
Retroscena sul vertice con l’ucraino. Che rilancia: «Andrei a Budapest da Putin».