
L’ad Descalzi: «Abbiamo raggiunto risultati eccellenti nonostante mercati difficili». E agli azionisti promette ricchi dividendi.Nonostante un contesto internazionale avverso, Eni archivia la prima metà del 2025 con risultati che superano le aspettative. Calo dei prezzi del petrolio, svalutazione del dollaro e volatilità dei mercati sono state le emergenze che il gruppo ha dovuto fronteggiare. L’amministratore delegato Claudio Descalzi, soddisfatto ha commentato: «Abbiamo raggiunto risultati eccellenti nonostante uno scenario di mercato sfidante. Ciò ci permette di guardare con ottimismo alla seconda metà dell’anno e a un 2026 che si preannuncia ancora più promettente». Il primo semestre dell’anno si chiude con un utile netto di 2,546 miliardi, registrando un calo del 18% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un risultato che, seppur in decrescita, batte le stime degli analisti, contribuendo a mantenere alta la fiducia sul titolo Eni. Il secondo trimestre, pur segnando una flessione più marcata dell’utile netto (-25%, con un totale di 1,134 miliardi di euro), ha comunque convinto i mercati: il titolo Eni ha guadagnato l’1,82% chiudendo a 14,662 euro. Alla comunità finanziaria Descalzi ha spiegato che «il nostro modello di business ci ha permesso di mantenere un buon livello di crescita, pur in un contesto internazionale turbolento. Abbiamo una solida posizione finanziaria e un portafoglio sempre più forte». La produzione di idrocarburi, pur registrando una lieve diminuzione nel secondo trimestre (1,67 milioni di barili al giorno, -3% rispetto al 2024), ha visto crescere la produzione di petrolio, con un +6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Eni continua a investire in progetti di lungo periodo e in nuove tecnologie, come evidenziato dalla creazione di joint venture e accordi strategici in vari settori, tra cui la cattura e l’immagazzinamento del carbonio. «Abbiamo definito i termini per un investimento del 20% da parte di Ares in Plenitude, e stiamo costruendo una nuova entità congiunta con Gip, che si occuperà di Carbon Capture», ha spiegato Descalzi. Inoltre, è atteso un accordo con Petronas per lo sviluppo di risorse gas in Indonesia e Malesia, e la decisione finale sull’investimento nel progetto Argentina, che rappresenta una pietra miliare nell’espansione del business del gas naturale liquefatto.Se i numeri sono positivi, l’impegno di Eni nei confronti degli azionisti non è da meno. La società ha aumentato il dividendo del 5%, portandolo a 1,05 euro per azione. Inoltre, è stato confermato un programma di riacquisto azioni da almeno 1,5 miliardi di euro, con la possibilità di incrementarlo. Dice Descalzi: «Il trend è molto positivo. Stiamo andando avanti con la nostra strategia e vedremo nei prossimi mesi se potremo ampliare il buyback. Le condizioni sono favorevoli e siamo ottimisti».A proposito della sua posizione futura, Descalzi ha rimarcato che la forza di Eni non dipende solo da lui come amministratore delegato, ma da un team competente e affiatato. «Abbiamo costruito insieme una strategia fantastica, che ha permesso di navigare in un mare agitato», ha dichiarato, rispondendo alle domande sulla possibile successione. «Non ci sono preoccupazioni in merito. Eni è forte perché è Eni».Guardando al futuro, Descalzi si è detto ottimista: «Con la nostra solida posizione finanziaria e la capacità di adattarci rapidamente ai cambiamenti del mercato, siamo ben posizionati per affrontare qualsiasi sfida e continuare a garantire ritorni competitivi ai nostri azionisti. Il 2026 si preannuncia ancora più promettente». Se i presupposti sono questi, l’anno prossimo potrebbe essere ancora più ricco di sorprese e soddisfazioni per Eni e per chi ha scelto di investire nel suo futuro.
Stefano Benni (Ansa)
L’autore di «Bar Sport», poliedrico e ironico come i suoi personaggi, è morto a 78 anni.
Little Tony con la figlia in una foto d'archivio (Getty Images). Nel riquadro, Cristiana Ciacci in una immagine recente
Cristiana Ciacci unica figlia dell’Elvis italiano e la sofferenza per la separazione dei genitori: «Seguire lui ai concerti era il solo modo per stargli vicino. Mamma lo lasciò prima che nascessi. Lei era hostess. E io stavo con le tate».
«Las Muertas» (Netflix)
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.