2024-09-28
«Conte incompatibile con la commissione. Pronti a sollevare il caso alla Camera»
Alice Buonguerrieri e Giuseppe Conte (Ansa)
La deputata di Fdi Alice Buonguerrieri: «L’ex premier deve risposte agli italiani Se non si farà interrogare, scapperà dalle sue responsabilità»Alice Buonguerrieri, deputata di Fratelli d’Italia, è capogruppo del suo partito nella commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione della pandemia di Covid. Onorevole Buonguerrieri, la decisione di Giuseppe Conte di far parte della commissione, come abbiamo scritto ieri sulla Verità, potrebbe essere un trucco per evitare di essere chiamato in audizione, poiché i componenti non possono essere auditi dalla commissione stessa. Che ne pensa? È una ipotesi secondo lei verosimile?«Per quel che riguarda il M5s, siamo contenti che contrariamente al Partito democratico abbia voluto partecipare ai lavori, nessuno vuole escludere nessuno, anzi. La vostra riflessione su Conte, però, solleva, alcune importanti questioni. Conte, ex presidente del Consiglio durante la gestione della pandemia, è compatibile o meno con il ruolo di componente di commissione? Direi che il conflitto d’interessi è abbastanza evidente, mi auguro che lui stesso si stia ponendo il problema. La sua presenza in commissione è volta, come da lui dichiarato, a contribuire a fare chiarezza su ciò che è stato o a scappare da eventuali domande e relative risposte?»Un dubbio legittimo, quindi...«Sì, perché, come voi avete segnalato, il ruolo di componente di commissione potrebbe essere incompatibile con il ruolo di audito dalla commissione stessa. Se così fosse, Conte, si garantirebbe la possibilità di non dare alcuna risposta su come ha agito, e allora sì che starebbe scappando, contrariamente a quanto dice. D’altra parte è chiara a tutti l’importanza di sentire chi è stato presidente del Consiglio durante tutta la prima fase della pandemia per fare chiarezza su quel periodo. Ritengo giusto interrogarsi sulle questioni da voi sollevate, le risposte più che a noi vanno date agli italiani».Chi viene nominato componente di una commissione parlamentare ha alcuni giorni di tempo per dichiarare la sua incompatibilità. Conte, presidente del Consiglio durante la pandemia, non potrebbe essere incompatibile?«Aspettiamo innanzitutto che scadano i termini per le dichiarazioni di incompatibilità, se Conte non si dichiarerà incompatibile, cosa che voglio escludere accada, valuteremo se sottoporre la questione al presidente della Camera di appartenenza, in questo caso Lorenzo Fontana. Mi aspetto che Conte, che ha dichiarato l’intenzione di collaborare per fare chiarezza e evitare che l’Italia si trovi di nuovo impreparata nella gestione di una pandemia, mantenga fermo ciò che ha affermato ovvero che non vuole scappare. Diversamente, come abbiano detto, è esattamente quello che starebbe facendo».Intanto, dopo mesi di ostruzionismo, dopo la mancata nomina dei commissari da parte dell’opposizione che ha imposto la designazione d’ufficio da parte dei presidenti di Camera e Senato, i lavori della commissione sono finalmente partiti. Come procedono?«Procedono bene, abbiamo già riunito l’Ufficio di presidenza e pianificato i prossimi passi. Ribadisco ciò che abbiamo più volte detto, la commissione ha lo scopo di accertare tutta la gestione della pandemia, dalle fasi iniziali che riguardano lo stato di preparazione dell’Italia, ai provvedimenti assunti durante la pandemia, alla fase finale che riguarda anche i vaccini e gli effetti avversi da vaccino. È un impegno preso con gli italiani che manterremo. Auspichiamo per questo massima partecipazione ai lavori di commissione, anche da parte di chi finora ha ritenuto di disertarli, penso al Pd e Avs. Se poi colleghi di minoranza preferiranno continuare a non partecipare ne prenderemo atto e come ha già detto il presidente, il senatore Marco Lisei, proseguiremo i lavori, senza di loro».Quindi il M5s partecipa e il Pd e Avs no: come se la spiega questa divisione?«È l’ennesima dimostrazione di quanto sia a pezzi il campo largo»Onorevole Buonguerrieri, il capogruppo di Forza Italia in Commissione è la senatrice Licia Ronzulli, che durante il Covid è stata molto rigida e si è segnalata per dichiarazioni molto dure a favore delle restrizioni...«Le dichiarazioni della senatrice Ronzulli le ricordiamo tutti, certo, l’indicazione è arrivata da Forza Italia ed è una decisione che rispettiamo ovviamente in pieno. In Ufficio di presidenza è stata molto collaborativa e propositiva, è stata la prima a chiedere di invitare di nuovo le opposizioni affinché partecipino ai lavori e a sottolineare che in caso contrario occorre andare avanti senza perdere tempo».Altro che tribunale politico: la commissione ha lo scopo di fare chiarezza su tutta l’emergenza...«I due principali obiettivi sono fare chiarezza su uno dei periodi più tristi della nostra storia per rispetto di tutti gli italiani e fare in modo che, se ci trovassimo di nuovo in una situazione così, non si ripetano eventuali errori. Non dimentichiamo, poi, che la Commissione ha poteri ispettivi, quindi il lavoro è utile anche per scoprire se qualcuno ha commesso irregolarità».
Jeffrey Epstein e Donald Trump (Ansa)
L'ad di SIMEST Regina Corradini D'Arienzo
La società del Gruppo Cdp rafforza il proprio impegno sui temi Esg e conferma anche la certificazione sulla parità di genere per il 2025.
SIMEST, la società del Gruppo Cassa depositi e prestiti che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha ottenuto l’attestazione internazionale Human Resource Management Diversity and Inclusion – ISO 30415, riconoscimento che certifica l’impegno dell’azienda nella promozione di un ambiente di lavoro fondato sui principi di diversità, equità e inclusione.
Il riconoscimento, rilasciato da Bureau Veritas Italia, arriva al termine di un percorso volto a integrare i valori DE&I nei processi aziendali e nella cultura organizzativa. La valutazione ha riguardato l’intera gestione delle risorse umane — dal reclutamento alla formazione — includendo aspetti come benessere, accessibilità, pari opportunità e trasparenza nei percorsi di crescita. Sono stati inoltre esaminati altri ambiti, tra cui la gestione degli acquisti, l’erogazione dei servizi e la relazione con gli stakeholder.
L’attestazione ISO 30415 rappresenta un passo ulteriore nel percorso di sostenibilità e responsabilità sociale di SIMEST, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite, in particolare quelli relativi alla parità di genere e alla promozione di condizioni di lavoro eque e dignitose.
A questo traguardo si affianca la conferma, anche per il 2025, della certificazione UNI/PdR 125:2022, che attesta l’efficacia delle politiche aziendali in tema di parità di genere, con riferimento a governance, crescita professionale, equilibrio vita-lavoro e tutela della genitorialità.
Valeria Borrelli, direttrice Persone e organizzazione di SIMEST, ha dichiarato: «Crediamo fortemente che le persone siano la nostra più grande risorsa e che la pluralità di esperienze e competenze sia la chiave per generare valore e innovazione. Questi riconoscimenti confermano l’impegno quotidiano della nostra comunità aziendale nel promuovere un ambiente inclusivo, rispettoso e aperto alle diversità. Ma il nostro percorso non si ferma: continueremo a coltivare una cultura fondata sull’ascolto e sull’apertura, affinché ciascuno possa contribuire alla crescita dell’organizzazione con la propria unicità».
Con questo risultato, SIMEST consolida il proprio posizionamento tra le aziende italiane più attive sui temi Esg, confermando una strategia orientata a una cultura del lavoro sostenibile, equa e inclusiva.
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