Congresso delle famiglie, Brandi e Coghe: «È già sold out. Boom di partecipazione a Verona”

Congresso delle famiglie, Brandi e Coghe: «È già sold out. Boom di partecipazione a Verona”
notizieprovita.it

«Boom di iscrizioni per partecipare al primo Congresso mondiale delle famiglie in Italia, dal 29 al 31 marzo a Verona, e posti già esauriti da oggi. Siamo solo a febbraio e questo ci fa capire che le famiglie non aspettano altro che qualcuno si occupi di loro». L’annuncio è degli organizzatori di WCFXIII di Verona, il presidente Antonio Brandi e il vice presidente Jacopo Coghe, che come rappresentanti delle due associazioni tra le promotrici del Family Day Pro Vita e Generazione Famiglia, stanno preparando l’evento pubblico internazionale organizzato dall’Iof (International organization for the family, www.profam.org).

Per il presidente Brandi «sono le famiglie il vento del cambiamento possibile in Europa e il Movimento Globale Pro-Family scenderà in campo. La nostra kermesse internazionale, che sarà per la prima volta in Italia, nasce proprio con l’ambizione di chiedere maggiori politiche familiari per uscire dalla crisi, anche demografica, e di ottenere risposte e azioni programmatiche».

«Perché fare figli non conviene» - ha aggiunto il vice presidente Coghe - «e perché non se ne parla? Abbiamo invitato politici ed esperti ad esserci e a rispondere a questa ed altre riflessioni, facendoci portavoce di un appello su tutti: la crisi si supera con la crescita demografica».

Al XIII Congresso mondiale delle famiglie confluiranno, infatti, capi di Stato, premier e vice premier, ministri, organizzazioni non governative e famiglie dai cinque continenti.

Sarà trasmessa una diretta Facebook dei principali momenti della kermesse internazionale dal profilo ufficiale del WCFVERONAXIII e da quelli di Pro Vita e Generazione Famiglia.

Ipocrisia Pd a Monfalcone: diventa anti Bangladesh solo per contrastare la Lega
Diego Moretti (Ansa)
I dem che hanno sempre criticato l’ex sindaco Anna Maria Cisint firmano una mozione sul lavoro nei cantieri navali. Ora vogliono superare il modello di immigrazione a basso costo.

«Nella sua campagna permanente contro gli stranieri che a Monfalcone regolarmente lavorano, la Cisint aggiunge un nuovo tema: ora mette in discussione anche le rimesse economiche, annunciando misure per vietarle o limitarle. Una delle tante dichiarazioni che si aggiungono a quelle del passato, sicuramente buone per costruire narrazioni false e per alimentare odio nei confronti dello straniero».

La Schlein lancia la lotta di classe contro chi guadagna 2.500 euro
Elly Schlein (Ansa)
La leader Pd dice che la manovra «favorisce solo i ricchi», come se avere un reddito da 50.000 euro lordi l’anno fosse da nababbi. In realtà sono fra i pochi che pagano tasse dato che un contribuente su due versa zero Irpef. Maurizio Landini & C. insistono con la patrimoniale. Giorgia Meloni: «Con me mai». Pure Giuseppe Conte non ci sta.

Di 50.000 euro lordi l’anno quanti ne finiscono in tasca a un italiano al netto di tasse e contributi? Per rispondere è necessario sapere se il contribuente ha moglie e figli a carico, in quale regione viva (per calcolare l’addizionale Irpef), se sia un dipendente o un lavoratore autonomo. Insomma, ci sono molte variabili da tener presente. Ma per fare un calcolo indicativo, computando i contributi Inps al 9,9 per cento, l’imposta sui redditi delle persone fisiche secondo i vari scaglioni di reddito (al 23 per cento fino a 28.000 euro, al 35 per la restante parte di retribuzione), possiamo stimare un netto di circa 35.000 euro, che spalmato su tre dici mensilità dà un risultato di circa 2.600 euro e forse anche meno. Rice vendo un assegno appena superiore ai 2.500 euro al mese si può essere iscritti d’ufficio alla categoria dei ricchi? Secondo Elly Schlein e compagni sì.

Regionali, per salvarsi la carriera la Schlein si inginocchia a De Luca
Elly Schlein e Vincenzo De Luca (Ansa)
Dopo aver sfidato lo «sceriffo di Salerno» il segretario dem si rimangia tutto. E per Roberto Fico conta sui voti portati dal governatore, che impone ricompense per il figlio. Sulla partita veneta, Ignazio La Russa apre a Luca Zaia nel governo.

«Vinciamo»: il coordinatore regionale di Forza Italia in Campania, Fulvio Martusciello, capodelegazione azzurro al Parlamento europeo, lo dice alla Verità e sembra convinto. L’ennesima manifestazione elettorale di Fi al centro di Napoli è un successo clamoroso: centinaia di persone, il ritratto di Silvio Berlusconi troneggia nella sala. Allora crede ai sondaggi più ottimisti? «No», aggiunge Martusciello, «credo a quello che vedo. Siamo riusciti a entrare in tutte le case, abbiamo inventato il coordinatore di citofono, che si occupa di curare non più di due condomini. Parcellizzando la campagna, riusciremo a mandare a casa una sinistra mai così disastrata». Alla remuntada in Campania credono tutti: da Giorgia Meloni in giù. Il candidato presidente del centrodestra, Edmondo Cirielli, sente aria di sorpasso e spinge sull’acceleratore.

Il capo della Cei cerca operai a basso costo
Matteo Zuppi (Ansa)
Il cardinale Matteo Zuppi, in tv, svela la fonte d’ispirazione della sua dottrina sociale sui migranti: gli «industriali dell’Emilia-Romagna». Ai quali fa comodo la manodopera a buon mercato, che riduce le paghe medie. Così poi la sinistra può invocare il salario minimo...

Parafrasando Indro Montanelli, viene da pensare che la Chiesa ami talmente i poveri da volerne di più. Il Papa ha appena dedicato loro un’esortazione apostolica, ma le indicazioni di politica economica ai cattolici non arrivano da Leone XIV, bensì dai capitalisti. E vengono prontamente recepite dai vescovi. Bastava ascoltare, venerdì sera, il presidente della Conferenza episcopale italiana, Matteo Zuppi, intervistato a Propaganda live: l’immigrazione, ha insistito il cardinale su La 7, «è necessaria. Se si parla con qualsiasi industriale in Emilia-Romagna dice che non c’è futuro senza».

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