2024-01-27
Concordato, l’opposizione evade dalla realtà
Giorgia Meloni (Imagoeconomica)
L’accordo fiscale di due anni promosso dal governo con le partite Iva semplifica la vita a loro e aumenta pure il gettito per l’Erario. Per i dem non va bene perché «sarebbe un regalo» a chi non paga le tasse. Ma non è vero: è un’opportunità per rispettare le regole.Regalo agli evasori? Davvero? Davvero lo Stato che si mette d’accordo con una partita Iva per fargli pagare le tasse nei due anni successivi fa un regalo agli evasori? E in che modo, di grazia? Per quale strana congiunzione astrale il rispetto delle regole fiscali si trasforma in evasione? E da quando con l’evasione il governo «fa cassa»? Da quando l’evasione fa aumentare il gettito, anziché diminuirlo? E va bene che viviamo nel mondo all’incontrario, ma a leggere le reazioni al primo vero atto importante della riforma fiscale del governo, cioè il concordato preventivo biennale, c’è da rimanere basiti. Sembra quasi che intellettuali e politici della sinistra si stupiscano: ma come? Una norma che fa sborsare più soldi alle partite Iva senza tormentarle? Senza massacrarle? Senza rendere loro la vita impossibile? Che diavolo salta in testa a questi meloniani al potere: far versare più tasse senza accompagnare il gesto con qualche tortura? O, almeno, qualche complicazione burocratica? Possibile? Rendono i contribuenti più paganti e più felici, così, senza nemmeno un po’ di cattiveria? Nemmeno un po’ di sadismo? Senza quella bella vessazione fiscale che non si è mai negata a nessun piccolo imprenditore? Ma come si permettono? È davvero surreale. Per anni abbiamo letto dotti saggi che ci spiegavano che l’Italia sta in piedi grazie al lavoro delle partite Iva. E, nello stesso tempo, abbiamo letto altrettanti saggi che ci spiegavano che il sistema fiscale italiano è troppo complicato. Adesso arriva una legge che aiuta queste benedette partita Iva che tengono in piedi l’Italia facendo pagare loro le tasse, più di quelle che pagano ora, ma con il loro consenso e semplificando loro la vita. Epperò niente, non va bene. Si scatena la polemica. È un regalo agli evasori. Un premio agli evasori. La legittimazione dell’evasione.Che poi è straordinario: fino a ieri Giorgia Meloni era accusata per le tasse che faceva pagare (Elly Schlein in Parlamento), ora per quelle che non fa pagare. Tu chiamale se vuoi, contraddizioni. Il provvedimento fiscale del governo, che riguarda oltre 4 milioni di partite Iva, è molto semplice: prevede un accordo preventivo tra lo Stato e il contribuente. Lo Stato, sulla base dei suoi calcoli, chiede una cifra al contribuente. Se quest’ultimo accetta viene liberato dalle mille complicazioni e dalle mille paure fiscali. Non dovrà impazzire dietro ai commercialisti. Non dovrà vivere col patema d’animo della Guardia di finanze alle porte. Potrà dedicarsi, pensate che cosa strana, totalmente al lavoro. Potrà pensare a produrre ricchezza per il Paese anziché scartoffie per il fisco. Ma ciò avviene, si badi bene, dopo che ha pagato, in anticipo, tutto quello che lo Stato pretende da lui. E che è più di quello che pagava fino a ieri, tanto è vero che da quest’operazione il governo conta di ricavare 1,8 miliardi di gettito in più. Eppure tutto questo per l’opposizione è «una resa incondizionata agli evasori». Un «ennesimo regalo agli evasori» (Brando Benifei). Un «premio agli evasori» (Angelo Bonelli). La «legittimazione dell’evasione» (Antonio Misiani). Il quotidiano Repubblica titola: «Evasione concordata». E Il professor Carlo Cottarelli, come al solito il più simpatico di tutti nel sostenere tesi sbagliate, la mette giù addirittura in rima: «Stappate le bottiglie evasori/tranquilli accumulate i vostri ori». Il poemetto in realtà è più lungo, ma non voglio abbastanza male al professore per continuarne la pubblicazione. Ora ripeto la domanda: mi scusino lorsignori, ma dove sono gli evasori? Se uno paga quanto concordato con lo Stato e se lo Stato incassa di più, come si fa a parlare di «premio agli evasori»? Uno degli argomenti usati nella polemica è che al concordato possono accedere tutte le partite Iva, mentre in una prima versione erano escluse quelle con la cosiddetta «pagella fiscale» al di sotto dell’8. Ma la cosiddetta «pagella fiscale» è un indicatore poco attendibile, come ha spiegato il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano De Nuccio. E inoltre viene applicata solo al 5% dei contribuenti. Dunque non aveva senso escludere dal concordato i contribuenti in base alla «pagella fiscale» mentre vengono esclusi quelli che hanno debiti con il fisco superiori ai 5.000 euro. Un elemento un po’ più concreto e reale di valutazione. Resta il fatto che, anche se uno fosse un evasore, con questa norma probabilmente smette di esserlo. Il concordato, infatti, non riguarda il passato, riguarda il futuro. Perciò chiamarlo condono (caro professor Cottarelli) è un errore da matita blu. La differenza non è da poco: se il condono è effettivamente uno smacco nei confronti di chi ha pagato perché premia chi, in passato, non ha pagato, il concordato no. Il concordato è una opportunità che viene data a tutti per il futuro. E che prevede, per tutti, il medesimo rispetto delle regole. Certo: occorre fare attenzione che le cifre concordate siano calcolate in modo corretto. Ma per il resto questa è una classica operazione che le persone chic chiamerebbero win win: ci guadagnano tutti. Ci guadagna lo Stato che aumenta il gettito; e ci guadagnano i contribuenti che pagano ma sono liberati dalla vessazione.Dov’è l’evasione? Lo Stato incassa quel che ritiene giusto e più del passato. E i contribuenti pagano il dovuto fino all’ultimo centesimo, senza violare una norma. Come si fa a chiamarli evasori? Credetemi: l’unica evasione che si vede, in questa vicenda, è quella di certi commentatori. L’evasione dalla realtà.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.