2025-04-29
Conclave, il 7 maggio tutto avrà inizio. Becciu vicinissimo al passo indietro
Fissata la data di apertura dei lavori nella Cappella Sistina: 133 i cardinali presenti, toccherà a Parolin presiedere. Sabato la prima pausa in caso di stallo. Il prelato sardo pronto a rinunciare per chiudere il caso.Mercoledì 7 maggio monsignor Diego Ravelli, maestro delle celebrazioni pontificie, pronuncerà il fatidico «extra omnes», fuori tutti, e chiuderà a chiave la porta della Cappella Sistina. E così il conclave avrà inizio. Lo hanno stabilito ieri i cardinali riuniti nella quinta congregazione generale, presenti circa 180 porporati, di cui un centinaio gli elettori (ne mancano ancora una trentina all’appello, in tutto saranno 133).La data è stata fissata secondo le norme di funzionamento della macchina per l’elezione del 267° pontefice di Santa Romana Chiesa, la costituzione apostolica Universi dominici grecis di Giovanni Paolo II e aggiornata da papa Benedetto XVI nel 2007 e poi nel 2013. L’inizio del conclave è fissato tra il quindicesimo e il ventesimo giorno dalla morte del Papa, dopo i Novendiali, i nove giorni di celebrazioni in suffragio del pontefice defunto. Ci si attendeva che l’inizio venisse fissato per il 5 o il 6 maggio, invece, la data del 7 è probabilmente utile anche a favorire la conoscenza tra i cardinali, vista l’estrema eterogeneità del collegio e la scarsa conoscenza fra i cardinali.Per quanto riguarda lo spinoso caso del cardinale Angelo Becciu, che si è visto ridotte le prerogative cardinalizie dallo stesso papa Francesco, ma per cui sarebbe mancato un documento formale, secondo il direttore della sala stampa, Matteo Bruni, ieri i cardinali hanno «parlato» della sua situazione, ma «non c’è alcuna deliberazione». Tuttavia, ieri è uscita la notizia, confermata anche da una nostra fonte, che lo stesso cardinale Becciu avrebbe sua sponte rinunciato «per amore della Chiesa» a rivendicare il suo diritto di voto in conclave. Se così fosse si risolverebbe una spinosissima situazione, decisivi si sarebbero rivelati due documenti che sono stati presentati ieri davanti al sacro collegio e che riportavano la volontà papale di escludere Becciu dall’elezione del suo successore. In ogni caso è stato il cardinale sardo ha fare il passo indietro.I cardinali quindi saranno ospiti di Casa Santa Marta, la residenza appositamente edificata da Giovanni Paolo II per dare una sistemazione ai partecipanti all’elezione e che papa Francesco ha scelto di utilizzare come sua dimora per tutto il pontificato, optando di non risiedere nell’appartamento papale. La mattina del 7 maggio i cardinali concelebreranno tutti la solenne Messa «pro eligendo pontifice», la celebrazione presieduta dal decano del Collegio cardinalizio, cardinale Giovanni Battista Re, il quale inviterà i confratelli a procedere nel pomeriggio verso la Sistina. I cardinali sono tutti vincolati al segreto nella pena della scomunica latae sententiae riservata alla Santa Sede, cioè applicata automaticamente senza bisogno di alcuna dichiarazione ufficiale.Siccome il cardinale decano Re, avendo superato gli 80 anni, non sarà un elettore, a presiedere il conclave sarà il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin. Durante la quinta Congregazione sono anche stati sorteggiati poi i tre che costituiranno la commissione che aiuta il cardinale Camerlengo, Kevin Farrell, nella gestione delle cose ordinarie della preparazione del conclave. Si tratta dei cardinali Reinhard Marx, Luis Antonio Tagle e Dominique Mamberti.La Cappella Sistina verrà allestita per il voto, installando anche la famosa stufa in cui a ogni tornata dello scrutinio vengono bruciate le schede e che darà luogo alla fumata, nera quando non è stata raggiunta la maggioranza dei due terzi necessaria per l’elezione del nuovo pontefice, bianca quando è stato eletto il nuovo Papa. La maggioranza dei due terzi, che in questo conclave dovrebbe attestarsi sui 90 voti, è necessaria fino alla trentatreesima votazione, dopo la quale si passerà obbligatoriamente al ballottaggio tra i due cardinali che avranno ricevuto il maggior numero di voti nell’ultima votazione. Anche in questo caso però sarà sempre necessario ottenere la maggioranza dei due terzi.La prima votazione ci sarà nel pomeriggio del 7 maggio, poi dal giorno 8 le votazioni saranno due al mattino e due al pomeriggio. Passati tre giorni senza esito nello scrutinio è prevista la pausa di un giorno «al fine di avere una pausa di preghiera, di libero colloquio tra i votanti e di una breve esortazione spirituale». Quindi nel giorno di sabato 10 maggio se ancora non ci fosse il nuovo Papa potrebbe esserci una pausa per riprendere poi la domenica 11. In ogni caso, conteggiando una votazione il 7 maggio e otto scrutini i giorni 8 e 9 maggio si avrebbe un totale di nove voti a disposizione. La storia degli ultimi dieci conclavi (dal 1903 al 2013) dice che per fare il nuovo Papa occorrono mediamente sette scrutini, se si rispettasse questo entro venerdì 9 maggio ci sarebbe l’annuncio dell’elezione, l’Habemus papam, con l’apparizione del Papa in piazza San Pietro per la benedizione urbi et orbi.Durante la congregazione di ieri si è cominciato a fare sul serio in vista dell’elezione. Ci sono stati circa 20 interventi. Sono stati «affrontati temi di particolare rilevanza per il futuro della Chiesa», sottolinea la Santa Sede: «Il rapporto con il mondo contemporaneo e alcune delle sfide che si evidenziano, l’evangelizzazione, il rapporto con le altre fedi, la questione degli abusi». Ovviamente, «si è parlato delle qualità che il nuovo pontefice dovrà possedere per rispondere efficacemente a tali sfide».Sono cominciati i lavori nella Cappella Sistina e continuano anche le grandi manovre fra porporati, al fine di capire quali nomi arriveranno alla votazione. L’unico scrutinio del 7 maggio servirà a capire le vere forze in campo, se un cardinale dovesse presentarsi già con un consistente pacchetto di voti, diciamo intorno a 60, allora la sua strada verso il Soglio di Pietro potrebbe essere abbastanza agevole. Se poi nei successivi scrutini la sua posizione non decollasse allora si aprirebbe lo spazio per una ricollocazione dei candidati e qualche sorpresa.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.