2021-07-30
Nel Comasco si fa la conta dei danni. E tra i soccorritori spunta Clooney
L'attore a Laglio: «Mai visto nulla di simile». Attilio Fontana chiederà lo stato di emergenza.«Che tesoro di spalatore». Nel delirio di melma e detriti Laglio vive un istante di serenità quando accanto alla Protezione civile si materializza un volontario da svenimento. È George Clooney - polo blu, jeans e stivali incrostati di fango - che esce da Villa Oleandra per aiutare un paese in ginocchio. Non che l'uragano abbia risparmiato la magione dell'attore e regista; dicono che l'acqua dei torrenti abbia invaso il giardino e, cercando il lago, sia arrivata all'ammezzato. Le idrovore e le squadre di artigiani che si muovono come marines sono già al lavoro. Così lui può dedicarsi all'Italia che ama, quella di «quell'altro ramo del lago di Como» che 19 anni fa lo vide comparire per comprare la villa del re del ketchup John Heinz per dieci milioni di dollari (affarone, oggi ne vale dieci volte tanto). Epicentro dell'uragano di tre giorni fa, la Riva Romantica del Lario è stata massacrata da nove frane che hanno spazzato via strade, piazze, giardini, ponti, qualche casa. E se nel bilancio non ci sono morti e feriti è solo fortuna.Clooney è sul lago da un mese e mezzo. Era via dal 2019, ha riallacciato i fili con un territorio che ama: ristoranti pittoreschi, due tiri a tennis al club di Villa D'Este, gite in Harley Davidson, qualche palleggio al campetto di basket. Laglio è sott'acqua e lui c'è. Parla con il sindaco Roberto Pozzi, stringe le mani della gente comune, è vicino a chi ha perso tutto nella disgrazia e assicura: «Mai visto niente di simile, se ci fossero sfollati sarei pronto ad ospitarli e ad aiutarli». Ha già staccato un assegno importante (forse 100.000 dollari), aprendo le donazioni per far ripartire immediatamente un gioiello che - uscito dal flagello del Covid - sperava di tornare ad attirare turisti da tutto il mondo nell'estate della rinascita. In un'intervista al quotidiano locale La Provincia, George conferma l'impegno civile. «Ho parlato con il sindaco, dice che ci vorranno anni e milioni prima che si possa sistemare tutto, è terribile. Ma da dove è scesa tutta questa roba che ha invaso le strade del paese?». Fatalità, ma anche incuria, superficialità. Piazzette tirate a lucido davanti al lago e dissesto idrogeologico in montagna. L'abbandono dei boschi, il disinteresse per i sentieri, la solita Italia che si guarda allo specchio e non si cura dei panorami di servizio. «Sono qui dal 2002 e non avevo mai visto una cosa del genere», continua l'attore. «Ma tutti hanno un posto dove stare? Il sindaco mi ha rassicurato, ma se dovesse esserci bisogno noi ci siamo, anche privatamente. Guarda quelle case, proprio lì, sono caduti metri di sassi. Questa è una terra forte e continuerà ad esserlo». Poi rientra in villa, dove lo attendono la moglie Amal (che disdegnava il Lario ma deve avere cambiato idea) e i due figli.Mercoledì il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha chiamato il presidente della provincia Fiorenzo Bongiasca per un atto di solidarietà e il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, è arrivato per un sopralluogo: chiederà lo stato di emergenza. Quindi fondi per una terra stupenda e fragile. Il lago è ricoperto da una coltre marrone di legname e detriti, la strada Regina dovrebbe essere riaperta oggi o domani. Il cantautore Davide Van De Sfroos abita a Mezzegra, qualche chilometro più a nord. «I vecchi mi dicono che in 50 anni non hanno mai visto una cosa simile. Ora ci rimbocchiamo le maniche, ma poi dovremo capire dove abbiamo sbagliato». La cementificazione è lì da vedere, il Comolake è un brand mondiale ma la natura è tornata a riscuotere. I danni economici per il turismo sono enormi per via di disdette e rinvii. Si viaggia su battelli e traghetti, si osserva il cielo finalmente sereno, anche se il meteo prevede i tempi supplementari per il weekend. A Laglio tutti hanno pala e pazienza. Ma quando, per via della presenza di Clooney, arrivano i primi turisti della disgrazia per fotografare il divo nel pantano, partono insulti sacrosanti.
Il generale Salvatore Luongo e l'ad del Gruppo FS Stefano Antonio Donnarumma (Arma dei Carabinieri)
L’accordo prevede, in aderenza alle rispettive competenze ed attribuzioni, una collaborazione volta a prevenire e contrastare le infiltrazioni criminali e i reati contro la pubblica amministrazione, le violazioni ambientali, a vigilare sul rispetto della normativa in materia di collocamento della manodopera, previdenza e sicurezza nei luoghi di lavoro, ed a prevenire rischi, eventi o azioni che possano compromettere l’incolumità delle persone e l’integrità delle infrastrutture.
L’intesa rinnova e rafforza una collaborazione già avviata, con l’obiettivo di diffondere e promuovere la cultura della legalità, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili della società e di sviluppare ulteriori sinergie per assicurare la protezione delle risorse e dei servizi pubblici affidati alla gestione del Gruppo FS Italiane, nonché la sicurezza dei trasporti e la gestione delle emergenze.
Nell’ambito del protocollo, il Gruppo FS Italiane potrà promuovere e organizzare, con la collaborazione di rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, incontri, seminari e corsi di formazione a favore dei propri dipendenti.
Il Generale Salvatore Luongo, a margine dell’incontro, ha sottolineato che: «Quella di oggi rappresenta la firma di un protocollo di grande valore, perfettamente in linea con le strategie comuni dell’Arma dei Carabinieri e delle Ferrovie dello Stato Italiane», ricordando poi che tra le due istituzioni «Esiste una lunga tradizione di lavoro congiunto e che entrambe sono presenti in modo capillare su tutto il territorio nazionale, e in parte anche all’estero».
Concludendo, Luongo ha evidenziato che «Innovare questa intesa, fondata sulla condivisione di valori e ideali, significa compiere un ulteriore passo avanti per continuare a operare sempre meglio e con maggior efficienza, ognuno nei rispettivi compiti, grazie a un’integrazione sempre più stretta».
L'Amministratore Delegato del Gruppo FS Italiane, Stefano Antonio Donnarumma, ha dichiarato che «La firma di questo protocollo rappresenta un passo importante per rafforzare il presidio della legalità e la tutela della sicurezza nei nostri cantieri, nelle stazioni e lungo le infrastrutture che gestiamo. Lavorare accanto all’Arma dei Carabinieri significa poter contare su un presidio autorevole ed efficace, a garanzia di trasparenza, correttezza e rispetto delle regole. È un impegno che portiamo avanti con responsabilità, nella consapevolezza che solo attraverso la legalità si costruiscono infrastrutture solide, sicure e capaci di generare valore per l’intero Paese».
Nell’ambito della piena attuazione al protocollo, l’Arma dei Carabinieri opererà anche mediante il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, il Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica, i Reparti territoriali e il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari.
Continua a leggereRiduci
Donald Trump (Getty Images)
(Ansa)
Matteo Salvini: «Non molliamo, è un comparto che porta 100 milioni di turisti in Italia». Lo ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti dal TTG Travel Experience a Rimini.