2021-04-15
Collaboratori sportivi senza aiuti. Pronta una norma per «risarcirli»
Vincenzo Spadafora (Ansa)
Oltre 11.000 persone non hanno ricevuto i bonus a causa dei pasticci giallorossi: le promesse di Vincenzo Spadafora sono rimaste lettera morta. Il decreto Sostegno verrà modificato per distribuire i fondi a chi ne ha dirittoPer il prossimo provvedimento di soccorso dell'economia verranno chiesti 40 miliardi Voto delle Camere il 22 aprile. Al via le consultazioni con i partiti sul Recovery planLo speciale contiene due articoliPer gli 11.500 collaboratori sportivi rimasti impantanati nel limbo dai vari decreti Ristori voluti dal governo Conte la soluzione è ha portata di mano. E infatti l'inserimento di una norma ad hoc all'interno del decreto legge numero 41/2021, il cosiddetto Sostegno che deve essere convertito in legge dal Parlamento, dovrebbe riuscire a regolarizzare tutti quei soggetti che al momento non sono riusciti a ottenere nemmeno un rimborso, nonostante ne avessero diritto. Il tutto parte da norme poco chiare scritte nel decreto Cura Italia, e poi nei successivi, per cercare di dare dei bonus ai collaboratori sportivi. Il problema è che si partiva da una base non ben definita. Infatti il legislatore non aveva risolto il problema della definizione e dell'inquadramento del lavoro sportivo (riforma dello sport). Così si è tentato di mettere una pezza cercando in qualche modo di individuare una platea di soggetti beneficiari. I nodi però sono ben presto arrivati al pettine. E infatti con il vari decreti Ristori chi ha una partita Iva o è iscritto alla gestione separata si doveva rivolgere all'Inps, chi è un collaboratore sportivo a Sport e salute. E chi è un collaboratore sportivo titolare di una partita Iva o iscritto alla gestione separata? È da norme complesse, poco chiare e che lasciavano svariate interpretazioni che è iniziato il calvario di questi cittadini. Il tutto ha avuto come conseguenza una platea di 11.500 collaboratori sportivi che non hanno ricevuto nessun bonus o indennità a fondo perduto. E anche con i nuovi stanziamenti decisi con il decreto Sostegno non sono riusciti a rientravi, perché intrappolati nelle maglie dell'Inps. Per sbloccare il tutto l'Istituto dovrebbe sanare queste situazioni, ma il tempo è finito dato che il termine per ottenere gli aiuti scade oggi. Da qui la richiesta di intervenire direttamente nel decreto legge numero 41/2021 per regolarizzare questi 11.500 collaboratori sportivi e permettere loro di ottenere i ristori dovuti, anche se non si conoscono ancora i dettagli della norma. Questa è però una pezza dell'ultimo momento a una situazione che, se presa per tempo, si sarebbe potuta risolvere senza creare disagi a una categoria già molto colpita dalla pandemia. Eppure l'ex ministro giallorosso dello Sport, Vincenzo Spadafora, diverse volte ha speso parole rassicuranti sul mondo dello sport e sull'operato del Conte bis, senza però a risolvere un problema che stava crescendo sempre di più. Era infatti già da tempo che i collaboratori sportivi denunciavano una situazione di disagio, eppure non si è fatto niente, quando nella realtà si sarebbe potuto agire in sede parlamentare per cercare di prevenire o almeno risolvere la questione. Dunque, adesso i collaboratori sportivi sono appesi al filo di una norma all'interno di un decreto legge per ottenere quanto gli spetta e non sono riusciti ad avere a causa di norme poco chiare e di dubbia interpretazione. La situazione del mondo dello sport è finalmente arrivata alle orecchie della politica, tanto che nel prossimo decreto Sostegno bis allo studio da parte del governo (oggi Mario Draghi inizierà un giro di consultazione in merito ai temi con i vari partiti politici), «sono al vaglio da parte del Partito democratico, il Movimento 5 stelle, Lega e Fratelli d'Italia, alcune proposte di sostegno per il mondo dello sport», si legge in una nota del Pd. Nell'incontro tra le varie forze politiche è infatti emerso come il decreto Sostegno non risulti essere soddisfacente per il sistema sportivo italiano nelle sue varie articolazioni. Occorre dare delle risposte puntuali ai bisogni delle diverse attività, come gli impianti pubblici in gestione quali piscine e palestre, i centri fitness, le oltre 120.000 Asd e Ssd iscritte al registro Coni, le società sportive professionistiche di vertice e non nelle varie discipline. Per queste ragioni, continua il comunicato, in previsione del prossimo decreto, i partecipanti all'incontro chiederanno al governo di mettere a disposizione del sistema sportivo italiano 1 miliardo di euro attraverso azioni concrete da condividere nelle prossime ore con il sottosegretario Valentina Vezzali e le altre forze parlamentari che ieri sera non sono riuscite a partecipare alla riunione. «Nel corso dell'incontro», aggiunge il comunicato del Pd, «sono state avanzate alcune possibili proposte quali i contributi a sostegno dei costi fissi e delle spese sostenute per svolgere l'attività sportiva in sicurezza, il credito d'imposta per le sponsorizzazioni a reintegro degli affitti e dei canoni di gestione, i voucher a sostegno delle famiglie per l'attività sportiva, l'accesso al credito con garanzia dello Stato e i bonus per i lavoratori sportivi. Una risposta unitaria per un settore come quello dello sport che non ha colore politico, che ha bisogno di un aiuto concreto per ripartire e continuare a svolgere il suo importantissimo ruolo educativo e sociale all'interno delle nostre comunità». E dunque una posizione unitaria per cercare di sostenere il mondo dello sport, uno dei più colpiti da questa pandemia economica. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/collaboratori-sportivi-senza-aiuti-pronta-una-norma-per-risarcirli-2652584708.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="oggi-il-def-e-il-nuovo-scostamento" data-post-id="2652584708" data-published-at="1618437518" data-use-pagination="False"> Oggi il Def e il nuovo scostamento Sarà di circa 40 miliardi lo scostamento di bilancio da cui arriveranno le risorse per il decreto Sostegno bis e per una prima piccola tranche destinata a finanziare il fondo ad hoc per i progetti «paralleli» al Recovery plan. Questo, secondo quanto riferito da fonti di governo, è quanto ha spiegato ai ministri il titolare dell'Economia, Daniele Franco, durante la riunione del Consiglio dei ministri che si è tenuta ieri e nella quale, in merito, non è stata presa nessuna decisione ufficiale. Più probabilmente l'approvazione dello scostamento di bilancio avverrà oggi con la presentazione del Documento di economia e finanza. L'obiettivo del governo è quello di approvare tutto insieme per avere un quadro più completo della situazione. A ogni modo, fino all'approvazione definitiva dello scostamento, le cifre potrebbero ancora cambiare. Lo «scostamento di ulteriori 40 miliardi è fondamentale per lenire le sofferenze di migliaia di piccole e medie imprese, con ulteriori interventi a sostegno dell'economia reale, e per garantire la tenuta sociale del Paese», ha aggiunto ieri in una nota il ministro dell'Agricoltura, Stefano Patuanelli. Dello stesso avviso su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta. «Il governo Draghi annuncia uno scostamento di 40 miliardi per interventi su imprese, lavoro, professioni. Scelta importante che verrà incontro alle tante categorie economiche che chiudendo hanno garantito la salute di tutti. Passo decisivo in vista delle prossime riaperture», ha detto. Ieri, uscendo da Palazzo Chigi, anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, ha fatto sapere che il Consiglio dei ministri sullo scostamento e il Def dovrebbero tenersi oggi. Intanto, da oggi il premier Mario Draghi avvierà un giro di consultazioni con i partiti, per discutere dei contenuti del Piano nazionale di ripresa e resilienza che entro il 30 aprile dovrà essere inviato a Bruxelles e del nuovo decreto Sostegno, il cosiddetto dl Imprese. Il giro di colloqui si concluderà lunedì e comprenderà anche le forze all'opposizione. La scansione delle convocazioni dovrebbe essere la seguente: Lega e Movimento 5 stelle oggi, Partito democratico e Forza Italia domani, lunedì Liberi e uguali, Italia viva e Fratelli d'Italia. Nella nota di Palazzo Chigi seguita al cdm di ieri durato poco meno di due ore si legge che Franco «ha illustrato il quadro macroeconomico e le grandezze di finanza pubblica in prospettiva della presentazione, nel prossimo Consiglio dei ministri, del Documento di economia e finanza (Def) 2021». Dopo che le Camere il 22 aprile avranno dato l'ok alla richiesta di scostamento, il governo si dedicherà dunque a chiudere il testo del decreto che, al momento, prevede, tra l'altro, un pacchetto fiscale con un nuovo rinvio di scadenze e soprattutto i ristori a fondo perduto per due mensilità per le imprese: una dote di circa 20 miliardi con interventi anche sui costi fissi (come affitti, Imu e Tosap) per attività che sono costrette a tenere le saracinesche abbassate. «Una parte sarà un indennizzo a fondo perduto, una parte legata ai costi aziendali. Ci sarà una doppia visione di come devono essere ristorati e indennizzati i commercianti e le partite Iva», ha affermato il sottosegretario all'Economia, Claudio Durigon, ai microfoni di Radio anch'io. Parte dello scostamento, circa 5 miliardi, andrà ad alimentare il fondo pluriennale per un totale di 30 miliardi che serviranno a coprire le risorse per i progetti che superano i 191,6 miliardi delle risorse del Recovery con un orizzonte che va oltre il 2026.