2021-04-29
Al via la causa tra Ue e Astrazeneca. Beccati a Bari 53 furbetti del vaccino
Iniziata l'azione legale contro l'azienda per i ritardi nella consegna delle dosi. Prossima udienza il 26 maggio. Nei saltafila pugliesi pure un sindaco grillino. La Lombardia apre le prenotazioni per i fragili tra i 55 e 59 anni.Tra un mese, il 26 maggio, è fissata l'udienza per la causa tra l'Unione europea e Astrazeneca, alla Corte di Bruxelles. La Commissione europea, a nome dei 27 Paesi Ue, ha avviato lo scorso venerdì l'azione legale contro il gruppo anglosvedese per il mancato rispetto del contratto sulle consegne dei vaccini anti-Covid. L'obiettivo «è assicurare che le dosi» di vaccino «cui riteniamo di avere diritto vengano consegnate dall'azienda», ha spiegato ieri il portavoce della Commissione per la Salute, Stefan de Keersmaecker, in un incontro con la stampa. «Riteniamo di avere argomenti piuttosto forti a sostegno di questa richiesta. Quello che chiediamo», ha aggiunto, «non è cambiato nel tempo: velocità nelle consegne di un numero sufficiente di dosi, quelle cui hanno diritto gli europei sulla base del contratto». I negoziati condotti con l'impresa, ha aggiunto «non hanno portato alla soluzione che speravamo e per questo abbiamo lanciato l'azione legale». Il contratto «contiene clausole sugli accordi che indicano che cosa viene consegnato e quando», ha ribadito il portavoce europeo. «È un obbligo che deve essere rispettato dalla compagnia ed è uno dei motivi per cui andiamo in tribunale: fare in modo che questi obblighi vengano rispettati». Rammaricata per l'azione legale, Astrazeneca, in una nota, ha affermando che darà lotta in tribunale e che «sta per fornire quasi 50 milioni di dosi» di vaccino anti-Covid «ai Paesi europei entro la fine di aprile, in linea con le previsioni». Una settimana fa il commissario europeo Thierry Breton ha spiegato che l'azienda doveva consegnare 120 milioni di dosi nel primo trimestre e poi 180 milioni. «Invece ci hanno dato solo il 30%», ha detto sottolineando che «Astrazeneca ha consegnato prima 30 milioni e poi 70 milioni di dosi», 100 delle 300 milioni attese. Bruxelles, che adesso alza la voce, come spiega Europatoday, ha però già pagato all'azienda 336 milioni di euro, ancora prima della consegna delle prime dosi. Mentre gli Stati dovranno contribuire con circa 534 milioni, da versare alla consegna. Ogni dose viene pagata con 1,12 euro dall'Ue e 1,78 dalle nazioni. In ogni caso, l'Ue non ha opzionato le 100 milioni di dosi aggiuntive del vaccino Astrazeneca, previste da contratto. Restando in ambito giudiziario, sono finite sotto inchiesta a Bari 53 persone per aver saltato la fila nella vaccinazione anti-Covid a gennaio, quando era riservata al personale sanitario e delle Rsa. Ai primi 27 indagati è stato notificato un avviso di garanzia e saranno ascoltati domani con invito a rendere interrogatorio. Tra questi ci sono imprenditori baresi come i fratelli Domenico e Luigi de Bartolomeo, il primo ex presidente di Confindustria Puglia, l'imprenditore Nicola Canonico e altri titolari di ditte, amministrativi di studi medici e politici come il sindaco del Movimento 5 Stelle di Noicattaro, Raimondo Innamorato. Gli altri 26 indagati sono stati convocati per il 10 maggio. Le aziende degli imprenditori lavoravano in ospedali pugliesi, mentre il sindaco ha già spiegato di aver ricevuto il vaccino il 6 gennaio per evitare che venisse gettata. Le ipotesi di reato sono di truffa aggravata, falso ideologico e false dichiarazioni. Anche nella Toscana governata da Eugenio Giani del Pd le priorità della campagna vaccinale hanno favorito delle categorie a scapito di quelle più fragili, come gli anziani e i malati. Non c'è solo il caso noto del giornalista quarantenne Andrea Scanzi, vaccinato come caregiver, cioè familiare che presta assistenza a genitori fragili, che ha sollevato più di qualche giustificato dubbio. In Toscana, tra febbraio e marzo, il vaccino è andato, oltre agli operatori sanitari, a una lunga lista di figure che definire essenziali è piuttosto discutibile: addetti alle pulizie, impiegati amministrativi, veterinari, muratori e idraulici di aziende che lavorano per gli ospedali. A proposito di fragili, quelli veri, da ieri alle 12 sono aperte in Lombardia le prenotazioni per i cittadini di età compresa tra i 55 e i 59 anni che hanno patologie croniche e un relativo codice di esenzione necessario all'iscrizione alla lista. La regione conta di concludere velocemente la vaccinazione di tutti i lombardi fragili (circa 700.000) per riprendere il calendario per fasce d'età, come fatto finora. La regione, ha dichiarato ieri il presidente Attilio Fontana, «ha superato le 3 milioni di dosi somministrate», viaggia nell'ordine delle 90.000 al giorno ed «entro un paio di giorni supererà le 100.000», arrivando ad essere un terzo delle circa 300- 350.000 inoculate quotidianamente a livello nazionale. Come ha spiegato il commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo, una volta messi in sicurezza gli over 65 «si aprirà a tutti in maniera parallela e contemporaneamente per far ripartire il Paese, dando spazio e respiro alle classi produttive».
Jose Mourinho (Getty Images)