![Caterina de’ Medici, una dote in cannellini](https://assets.rebelmouse.io/eyJhbGciOiJIUzI1NiIsInR5cCI6IkpXVCJ9.eyJpbWFnZSI6Imh0dHBzOi8vYXNzZXRzLnJibC5tcy8yNTU1MTYwOC9vcmlnaW4uanBnIiwiZXhwaXJlc19hdCI6MTc4Mzk4NDUwNn0.rlITsWWP9afxGUvFXr28NdAHXS4MTFtdefoB_pxnpbg/img.jpg?width=1200&height=800&quality=85&coordinates=0%2C0%2C0%2C284)
Caterina de' Medici (Getty Images)
La futura regina consorte portò i fagioli bianchi alla Corte di Francia. La «carne del povero», nelle sue infinite varietà, ha stregato numerosi palati di talento: da Gioacchino Rossini a Giacomo Puccini, da Giuseppe Verdi a Giuseppe Giusti. Indro Montanelli fu testimonial del Sorana. A Carlo Azeglio Ciampi piaceva lo zolfino.