2025-08-24
The Donald passa al contrattacco. Ecco tutti i documenti su Epstein
Era accusato di voler insabbiare il caso, ma il Dipartimento di Giustizia pubblica le carte.L’amministrazione Trump tira dritto sul caso di Jeffrey Epstein. Venerdì sera, il Dipartimento di Giustizia ha consegnato al Congresso la prima tranche dei documenti relativi al finanziere morto suicida del 2019. L’invio degli incartamenti ha avuto luogo su esplicita ingiunzione di un alleato parlamentare di Donald Trump, come il presidente della commissione Sorveglianza della Camera, James Comer. «Il faldone contiene migliaia di pagine di documenti», ha fatto sapere un portavoce della commissione stessa, per poi aggiungere: «La commissione si consulterà anche con il Dipartimento di Giustizia per garantire che i documenti rilasciati non abbiano un impatto negativo sui casi penali e sulle indagini in corso». Ma non è tutto. Sempre venerdì, il Dipartimento di Giustizia ha reso pubblici anche gli audio e le trascrizioni del colloquio, avvenuto a luglio scorso, tra la vice procuratrice generale degli Stati Uniti, Todd Blanche, e Ghislaine Maxwell: la socia di Epstein, condannata nel 2022 a vent’anni di carcere per traffico sessuale di minorenni. Durante il faccia a faccia, quest’ultima ha negato l’esistenza di comportamenti compromettenti da parte di Trump. «Non ho mai visto il presidente in un contesto inappropriato, in alcun modo. Il presidente non è mai stato inappropriato con nessuno. Nelle volte in cui sono stata con lui, si è comportato come un gentiluomo sotto tutti gli aspetti», ha dichiarato. La Maxwell ha anche negato che Bill Clinton abbia ricevuto dei massaggi di natura sessuale da parte di ragazze giovani, smentendo inoltre che si fosse recato nella famigerata isola del finanziere. «Non ci è mai andato, assolutamente mai», ha affermato. Nel corso del colloquio, la diretta interessata ha altresì detto di ritenere che Epstein non si sia suicidato. Ha inoltre aggiunto che il finanziere non sarebbe stato in possesso di materiale a scopo ricattatorio.Se le galassie del mondo Maga hanno esultato per il fatto che la Maxwell ha «scagionato» Trump, i critici non sono mancati. Gli avversari del presidente ritengono che la diretta interessata abbia voluto ingraziarsi l’inquilino della Casa Bianca per ottenere la grazia. Tuttavia attenzione. Chiaramente non è dato sapere se la Maxwell, nel colloquio con la Blanche, sia stata sincera o meno. Dall’altra parte, bisogna però tenere presenti due elementi. Innanzitutto, fino a pochi giorni fa, Trump veniva accusato di non pubblicare i documenti su Epstein perché avrebbe avuto qualcosa da nascondere. In secondo luogo, erano stati gli stessi parlamentari dem a chiedere che fosse divulgata la trascrizione del colloquio tra la Blanche e la Maxwell. Trascrizione che, come abbiamo visto, è stata adesso pubblicata. Inoltre, il Dipartimento di Giustizia ha cominciato a consegnare la prima parte degli incartamenti relativi al caso del finanziere. Non risulta invece che l’amministrazione Biden, che è stata in carica dal 2021 al 2025, sia stata particolarmente solerte e trasparente sotto questo aspetto. Inoltre, se la Maxwell avesse voluto «scagionare» Trump semplicemente con lo scopo di ingraziarselo, sarebbe stato forse più logico per lei evitare di «scagionare» anche Clinton.Ricordiamo che i coniugi Clinton sono stati chiamati a testimoniare sul caso Epstein dalla commissione Vigilanza della Camera il prossimo ottobre. La stessa Maxwell, oltre a confermare di aver partecipato al matrimonio di Chelsea Clinton, ha raccontato alla Blanche di aver aiutato l’ex presidente dem a creare la Clinton Foundation dopo il suo addio alla Casa Bianca nel 2001. In particolare, si attivò per tessere dei legami tra lo stesso Bill Clinton e i vertici del forum di Davos. A testimoniare già davanti alla commissione Sorveglianza della Camera è stato invece, pochi giorni fa, Bill Barr: il procuratore generale della prima amministrazione Trump che dal 2020 è in pessimi rapporti con l’attuale inquilino della Casa Bianca. Secondo Comer, Barr «ha affermato di non aver mai visto nulla che potesse implicare il presidente Trump» nel caso Epstein.
«Murdaugh: Morte in famiglia» (Disney+)
In Murdaugh: Morte in famiglia, Patricia Arquette guida il racconto di una saga reale di potere e tragedia. La serie Disney+ ricostruisce il crollo della famiglia che per generazioni ha dominato la giustizia nel Sud Carolina, fino all’omicidio e al processo mediatico.