
«Tagliati i fondi Pac agli anziani». Anna Maria Cisint (Lega) scopre l’ennesima malefatta di Bruxelles nella sua ostinata guerra agli agricoltori, in favore del cibo prodotto in laboratorio e della manodopera estera.Ursula von der Leyen rischia di perdere la fiducia degli europei, ma non il vizio di picchiare in testa agli agricoltori. Riduce i contributi - che vengono confermati a ettaro e non a quantità e già questo è un disincentivo alla produzione - non consente il contributo accoppiato (cioè terreno e prodotto) a chi fa vino e tabacco e si capisce che hanno nella testa di arrivare a scrivere sulle bottiglie come sulle sigarette: non lo bevete perché fa male; e cancella le pensioni dei contadini che continuano a lavorare. L’intento, dicono, è sostenere l’ingresso nei campi delle giovani generazioni, solo che le imbavagliano con le regole del Green deal che non vengono minimamente mitigate e se per caso i giovani si dedicano a coltivazioni di nicchia vengono sostenuti con un contributo annuo ammissibile che non può superare i 3.000 euro. Siamo vicini alla follia o a un disegno chiarissimo: l’Europa non deve coltivare, il cibo deve venire dalle multinazionali che lo confezionano con i bioreattori attraverso la moltiplicazione cellulare; se poi al consumatore quel cibo non piace o se costa troppo affari suoi. I soldi oggi devono andare a finanziare i carri armati prodotti dai tedeschi, non il pane. Questo è quello che c’è scritto in estrema sintesi nella «Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce le condizioni per l’attuazione del sostegno dell’Unione alla politica agricola comune per il periodo dal 2028 al 2034.» È datata 16 luglio 2025 eppure è ancora tutto silenzio. Da tre settimane circola per i corridoi di Palazzo Berlaymont senza che nessuno abbia il coraggio di fare - come a poker - «vedo» questa proposta per la nuova Pac che la Commissione intende avanzare. Dire che è il de profundis della politica agricola comunitaria non è un azzardo. Comme d’habitude del presidente della Commissione si gioca a carte coperte. Quando qualcuno chiede di darci un’occhiata, come è successo per i messaggini che la baronessa si è scambiata con il capo di Pfizer Albert Bourla per comprare miliardi di dosi di vaccini Covid, i documenti diventano improvvisamente clandestini e sono orfani di padre e di madre. Ma esistono e c’è chi come l’eurodeputata della Lega Anna Maria Cisint - già energico sindaco di Monfalcone impegnata in una lotta senza quartiere contro l’immigrazione clandestina e la difesa dei valori culturali italiani - li scova. La Cisint non fa parte direttamente della commissione Agricoltura dell’Eurocamera, ma attraverso il gruppo che si occupa della pesca riesce a prendere visione dei dossier che escono dal dipartimento di Christophe Hansen, lussemburghese ed è tutto dire, commissario agricolo che ha accettato senza batter ciglio che gli sfilassero dal budget 84 miliardi di euro. Ebbene la Cisint, che già ha denunciato lo stanziamento di 15 milioni di euro del Fondo di cooperazione dell’Ue a favore dell’industria vinicola sudafricana facendo inviperire i viticoltori di Italia, Francia e Spagna che stanno soffrendo una crisi molto pesante, ha scoperto che non solo nella futura Pac ci sono quei miliardi tagliati, ma che di fatto si punta all’azzeramento dei contadini. Nel bilancio comunitario 2028-2034 come si sa sparisce il secondo asse della Pac - lo sviluppo rurale viene infatti accorpato ai Fondi di coesione con un taglio appunto di quasi 90 miliardi - ma di fatto sparisce la politica agricola comune come tale perché diventa il coordinamento di politiche nazionali e si vuole sostituire gli agricoltori affidando la sicurezza alimentare all’importazione da Paesi terzi. Sono aspetti questi già ampiamente denunciati, ma oggi leggendo leggendo il documento si scoprono altri particolari inquietanti. Come si sa è nei particolari che si nasconde il diavolo! Sostiene la Cisint: «Siamo di fronte all’ennesima decisione politica, ideologica e profondamente autolesionistica da parte di Ursula von der Leyen e di chi continua a sostenerla. Nella proposta di modifica della Pac viene prevista l’esclusione degli agricoltori pensionati dai pagamenti diretti, esclusione che diventa obbligatoria entro la fine del 2032. A essere presi di mira», spiega l’eurodeputata leghista, «sono quegli agricoltori che, pur essendo in pensione, continuano a lavorare con sacrificio per mandare avanti le proprie aziende. La verità è che la Commissione vuole farli fallire, per far entrare manodopera straniera a basso costo, riempire le nostre città di islamici che non hanno alcuna voglia di integrarsi e che, anzi, portano con sé il cancro del radicalismo islamico. Il settore agricolo è stato messo in ginocchio e svenduto dalla stessa Commissione». Difficile dare torto alla Cisint perché nel testo si scopre che gli Stati devono tagliare del 25% i contributi a chi in base agli ettari ha un sostegno al reddito tra 20 e 50.000 euro, dimezzarli a chi ha sostegni tra 50 e 75.000 euro e non si possono dare contributi che eccedono i 100.000 euro indipendentemente dagli ettari coltivati. La proposta ritira fuori - declinandole in altro modo - le cosiddette condizionalità agricole verdi e tanto per non farsi mancare nulla sostiene che gi Stati devono vigilare attentamente sui contributi zootecnici che vengono sottoposti a ulteriori restrizioni. E per fortuna che nel preambolo gli eurocrati scrivono: «L’agricoltura e l’alimentazione sono settori strategici per l’Unione, poiché forniscono cibo sicuro e di alta qualità a 450 milioni di europei a prezzi accessibili e svolgono un ruolo chiave per la sicurezza alimentare europea e globale». Se poi è roba costruita in laboratorio che gli fa!
Darmanin (Giustizia): «Abbiamo fallito». Rachida Dati (Cultura) parla di pista straniera. Le Pen all’attacco: «Paese ferito nell’anima».
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Lo si trova nei semi oleosi e nelle noci, così come in salmone, tonno e acciughe. Però oggi molti tendono ad assumerne quantità eccessive.
Paolo Violini (Youtube)
Il nuovo direttore del laboratorio. Restauro dipinti e materiali lignei del Vaticano: «Opereremo sul “Giudizio universale” e sulla Loggia del Sanzio nel cortile di San Damaso. Quest’ultimo intervento durerà cinque anni».
Ansa
Il dossier del nucleare iraniano sta tornando al centro dell’attenzione. Sabato, Teheran ha dichiarato decadute tutte le restrizioni previste dall’accordo sull’energia atomica, che era stato firmato nel 2015.