2025-04-11
Anche Ursula depone le «armi». Bruxelles sospende i controdazi
Ursula von der Leyen (Ansa)
Von der Leyen raccoglie l’assist della Casa Bianca e sceglie il dialogo, caldeggiato da Roma. Budapest esulta. La Commissione: «Adesso trattiamo, pronti a qualunque esito tra 90 giorni». Trump: «Risposta intelligente».La reazione europea ai dazi statunitensi, già piuttosto cauta, all’indomani del voto favorevole degli Stati membri è stata congelata a seguito della pausa di 90 giorni sulle tariffe, decisa da Donald Trump. Ora a Bruxelles si vive nel regno dell’incertezza, tanto che il portavoce della Commissione europea per il Commercio, Olof Gill, ha apertamente detto di non voler fare «ipotesi su cosa potrebbe o non potrebbe accadere tra 90 giorni: al momento, sono molto più preoccupato di cosa potrebbe succedere tra 90 minuti...», spiegando poi: «Il nostro approccio non è cambiato, ci stiamo preparando per tutti gli esiti possibili nelle trattative con gli Stati Uniti, tutti i nostri strumenti restano sul tavolo». Al mattino, il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, sui social aveva scritto di accogliere «con favore l’annuncio del presidente Trump di sospendere i dazi reciproci», considerandolo «un passo importante verso la stabilizzazione dell’economia globale», spiegando poi di voler dare «una possibilità ai negoziati». «In attesa di ultimare l’adozione delle contromisure dell’Ue che hanno ottenuto il forte sostegno dei nostri Stati membri, le sospenderemo per 90 giorni». Poi però Von der Leyen ha aggiunto: «Se i negoziati non saranno soddisfacenti, entreranno in vigore le nostre contromisure. Continuano i lavori preparatori per ulteriori contromisure. Come ho già detto, tutte le opzioni restano sul tavolo». Insomma, in queste ore vale tutto e il contrario di tutto. Quel che è certo è che non sono le contromisure europee ad aver condotto Trump a una marcia indietro, piuttosto l’improvvisa fuga dai titoli di Stato americani, non considerati più solidi dai mercati. Nel frattempo, Von der Leyen cerca di imporre una linea, per esibire una forza che in questo momento non ha. «L’Europa continua a concentrarsi sulla diversificazione dei suoi partenariati commerciali, collaborando con Paesi che rappresentano l’87% del commercio globale e condividono il nostro impegno per uno scambio libero e aperto di beni, servizi e idee», ha detto. «Infine», ha spiegato, «stiamo intensificando il nostro lavoro per eliminare le barriere nel nostro mercato unico. Questa crisi ha chiarito una cosa: in tempi di incertezza, il mercato unico è la nostra ancora di stabilità e resilienza. Il mio team e io continueremo a lavorare giorno e notte per proteggere i consumatori, i lavoratori e le imprese europee. Insieme, gli europei usciranno più forti da questa crisi», è la sua speranza. Più tardi il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, ha reso conto di «un’altra chiamata con il segretario al Commercio, Howard Lutnick, e il rappresentante al Commercio, Jamieson Greer», aggiungendo che la Ue si prepara «a sospendere le contromisure dell’Ue e ad avviare negoziati significativi. La comunicazione costante e gli aggiornamenti quotidiani ci permettono di andare avanti», ha spiegato. In particolare, per lo stop, sarà utilizzata la procedura d’urgenza, in base alla quale la Commissione adotta la sospensione e ottiene l’approvazione degli Stati membri in un secondo momento.Stéphane Séjourné, vicepresidente esecutivo per la Prosperità e la strategia industriale dell’Ue, ha invitato le imprese europee a restare calme e prudenti. «L’unica certezza è che l’instabilità continuerà per i prossimi quattro anni. L’Europa deve essere quella zona di stabilità in cui si produce, si investe e si innova», il suo appello. Il premier polacco e presidente di turno Ue, Donald Tusk, in un colloquio con Von der Leyen, ha invitato la Commissione a «difendere i nostri interessi con fermezza e decisione e, allo stesso tempo, proteggere la nostra alleanza transatlantica da ogni avversità», il che «è il nostro obiettivo comune». «Adesso dobbiamo utilizzare questa finestra che si è aperta per spingere gli Usa a un compromesso», è stato il commento di Robert Habeck, ministro dell’Economia federale tedesco. L’Ungheria nel frattempo canta vittoria. Il ministro degli Esteri, Peter Szijjarto, ha ricordato che «l’Ungheria è stato l’unico Stato membro dell’Ue a non sostenere le controtariffe di Bruxelles contro gli Stati Uniti» e che, l’altro ieri sera, «Donald Trump ha sospeso i dazi per 90 giorni per chi non ha fatto ritorsioni, provando che la calma strategica vince». Calma professata anche dal governo italiano nelle scorse settimane, per questo tacciato di sudditanza dalle opposizioni interne. Eppure, in questo momento di incertezza, il faro nella notte resta il viaggio di Giorgia Meloni a Washington, atteso per il prossimo giovedì. Missione attraverso la quale il premier tenterà di convincere il presidente americano a revocare del tutto le misure adottate nei confronti dell’Europa. I dazi domineranno anche la prima giornata dell’Ecofin informale di oggi. Nel pomeriggio i banchieri centrali illustreranno ai ministri le possibili conseguenze delle tariffe doganali. Quindi i ministri potranno avere una discussione strategica sia su come cercare un’intesa con gli Usa sia su come prepararsi all’eventualità che, tra 90 giorni, i dazi reciproci vengano effettivamente applicati. Lo stesso Trump, che pure ha definito «molto intelligente» la risposta di Bruxelles, a differenza di quella cinese, non lo esclude: senza accordo, ha ribadito ieri sera, si torna alle tariffe già fissate. Il tycoon ha anche fatto sapere che tratterà con l’Ue come un unico blocco e non Paese per Paese. La strada è tutt’altro che in discesa.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.