2023-02-07
I brigatisti «francesi» ora temono il ritorno in Italia
Nel riquadro Narciso Manenti (Ansa)
Oggi in Cassazione, a Parigi, nuova udienza sul rimpatrio dei terroristi rifugiatisi Oltralpe: stavolta Emmanuel Macron potrebbe mollarli.La Corte di cassazione di Parigi deciderà oggi se autorizzare o meno l’estradizione verso l’Italia degli ex terroristi delle Brigate rosse e di altre sigle dell’eversione rossa che, da oltre quarant’anni, sono rifugiati in Francia.Questo è stato possibile grazie alla cosiddetta «dottrina Mitterrand», volta ad accogliere al di là delle Alpi gli ex terroristi «pentiti», a condizione che non fossero gli autori o complici di reati di sangue e che avessero abbandonato le armi. Purtroppo l’interpretazione data a questa regola non scritta, concepita da François Mitterrand, è andata ben al di là dei limiti immaginati in origine. E così hanno potuto restare in Francia a fare la bella vita anche delle figure come quella di Narciso Manenti dei Nuclei armati contropotere territoriale, condannato in via definitiva all’ergastolo per aver ucciso, nel 1979, l’appuntato dei carabinieri Giuseppe Gurrieri. L’assassinio è avvenuto sotto gli occhi del figlio del militare dell’Arma, che all’epoca aveva 11 anni.Oltre a Manenti, il carcere a vita aspetta anche altri tre suoi compagni: Roberta Capelli, Marina Petrella, Sergio Tornaghi, tutti ex appartenenti alle Brigate rosse. Per altri membri della stessa sigla eversiva protetti per quattro decenni dalla Francia, sono invece previste pene minori, comprese tra gli 11 e i 18 anni di carcere. Si tratta di Giovanni Alimonti e Enzo Calvitti ai quali si aggiunge l’ex di Lotta continua Giorgio Pietrostefani. La posizione di quest’ultimo ha seguito un percorso diverso davanti alla Corte di cassazione parigina a causa delle sue condizioni di salute. Del gruppo degli ex terroristi rossi fanno parte anche: Maurizio Di Marzio, Luigi Bergamin e Raffaele Ventura. Questi ultimi erano riusciti a sfuggire alla cattura quando, il 28 aprile 2021, Emmanuel Macron aveva dato il via libera all’operazione «Ombre rosse», volta ad arrestare gli ex terroristi italiani presenti sul suolo francese.La prima udienza davanti alla Cassazione si era tenuta il 5 maggio 2021. Poi nel giugno 2022, la Chambre d’instruction della corte parigina si era espressa contro la consegna degli ex terroristi rossi alle autorità italiane. Per giustificare tale scelta, i giudici avevano invocato il rispetto del diritto alla privacy personale e familiare dei 10 rifugiati in Francia. Era stato evocato anche il diritto all’equo processo previsto dalla Convenzione europea dei diritti umani. Come a dire: in Italia non vige lo stato di diritto. All’udienza di oggi a Parigi ci sarà anche una delegazione bergamasca formata dall’ex deputato leghista, Daniele Belotti, Cristian Bertoli, dal vicesindaco di Telgate - il paese natale di Manenti - da Roberto Frambrosi, presidente della sezione di Bergamo dell’Associazione nazionale carabinieri, dal vicepresidente Michele Taddei e dal consigliere Carlo Saffioti. Belotti ha detto di sperare «che venga messa fine alla vergognosa protezione politica a questi assassini da parte della Francia». La delegazione bergamasca srotolerà uno striscione davanti al palazzo di giustizia di Parigi. Su di esso ci sarà scritto «L’Italie veut justice»: l’Italia vuole giustizia.
Jose Mourinho (Getty Images)