2025-08-21
Brasile, trovata nel cellulare di Bolsonaro una bozza di richiesta di asilo a Milei
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La polizia federale ha rinvenuto un documento di circa 30 pagine indirizzato al presidente argentino. La scoperta si inserisce nell’inchiesta che vede sotto accusa l’ex capo di Stato e alcuni suoi familiari, con sentenza attesa a settembre.Nuovo colpo di scena nella vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro. La polizia del Paese sudamericano ha infatti dichiarato di aver trovato nel cellulare del politico una lettera, di circa 30 pagine, nella quale chiedeva asilo politico al presidente dell’Argentina Javier Milei.Secondo l’indagine questo documento di una trentina di pagine, non firmato né datato, era stato salvato sul telefono di Bolsonaro nel febbraio del 2024, quando l’ex presidente era stato incriminato in un'altra indagine, mirata a far luce su un presunto tentativo di colpo di stato dopo la sconfitta alle elezioni del 2022 contro l'attuale presidente, il sindacalista di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva. In questa lunga lettera si leggerebbe che l’ex presidente si dichiara perseguitato politicamente e che tutte le accuse nei suoi confronti e nei confronti della sua famiglia sono totalmente inventate. Stando alle parole del capo della polizia federale le ultime prove rinvenute indicherebbero che Jair Bolsonaro, che attualmente rimane agli arresti domiciliari, aveva una serie di documenti pronti per fuggire in Argentina ed evitare le indagini su di lui. Gli inquirenti hanno anche accusato la moglie del figlio, il senatore Flavio Bolsonaro, di aver creato il fascicolo da inviare alla Casa Rosada a Buenos Aires per ottenere l’asilo politico.Il giudice Alexandre De Moraes, acerrimo nemico di Bolsonaro, ha subito dichiarato che tutto ciò che è stato trovato nel cellulare dimostra come l’ex presidente avesse ripetutamente violato le disposizioni di legge. Questa nuova fase dell’indagine attacca frontalmente anche l’altro figlio dell’ex uomo forte di Brasilia, il deputato Eduardo Bolsonaro, accusandolo di coercizione della Corte Costituzionale . Secondo la magistratura guidata da De Moraes sta portando avanti la tesi che entrambi volessero influenzare il processo nei loro confronti, evitando le accuse più gravi come quella di aver tentato di abolire lo stato di diritto democratico limitando l'esercizio dei poteri costituzionali. Soprattutto il figlio. Eduardo, che si trova in esilio volontario negli Stati Uniti da oltre sei mesi, avrebbe cercato di istigare l’amministrazione Trump a portare avanti una serie di atti ostili contro il governo del presidente Lula, allo scopo di influenzare il processo. La polizia federale ha inoltre dichiarato di essere venuta in possesso di conversazioni nelle quali Eduardo Bolsonaro, parlando con il padre, sottolineava che la pressione di Trump poteva rappresentare l’unica possibilità per evitare la prigione. I pubblici ministeri che stanno seguendo questo delicato caso sono arrivati addirittura ad accusare Jair Bolsonaro ed i suoi collaboratori di aver creato un’organizzazione criminale che voleva rovesciare i risultati elettorale e pianificare l’eliminazione fisica del presidente Luiz Inácio Lula da Silva e del giudice della Corte suprema Alexandre de Moraes. Accuse gravissime che hanno fatto gridare al complotto politico tutta l’opposizione brasiliana ed anche il governo degli Stati Uniti. Washington, che ha già sanzionato il giudice De Moraes per aver violato i diritti umani, aveva già chiesto alla magistratura brasiliana di smettere di accanirsi contro l’ex presidente. Intanto il processo originario sta andando avanti e la sentenza è prevista nella prima metà di settembre, ma non verranno considerate le nuove accuse che saranno affrontate in un processo specifico. L’indagine del super magistrato Alexandre De Moraes si arricchisce sempre di capitoli nuovi con accuse ogni volta più gravi, ma anche questa lettera, senza né data né firma, ritrovata nel cellulare di Bolsonaro dopo più di un anno e mezzo sembra molto strana. Soprattutto perché l’autore sarebbe la cognata che non è inquisita in nessuna indagine. La presidenza della Repubblica brasiliana non ha espresso nessuna posizione ufficiale, almeno per il momento, ma è noto come questo magistrato sia l’autentico braccio destro di Lula che lo usa come uno schiacciasassi contro tutti gli ostacoli che si trova davanti.
Sandro Mazzola (Getty Images)
Una foto di scena del fantasy «Snowpiercer» con Chris Evans e Tilda Swinton firmato dal coreano Bong Joon. Nel riquadro una tavola del fumetto