2024-03-21
Londra cerca di rilanciare la City. Opportunità grazie ai prezzi di saldo
Negli ultimi cinque anni l’indice Msci Europe è cresciuto del 67% contro il 23% del Ftse inglese. A pesare anche la Brexit. Riforme per attirare capitali: le basse valutazioni consentono di fare affari.Negli ultimi cinque anni, l’indice azionario europeo Msci Europe ha registrato una performance del +67%, mentre l’indice principale della Gran Bretagna, il Ftse 100, del 23%.«La Brexit, inizialmente presentata come una mossa brillante per fare di Londra il centro nevralgico della finanza mondiale, non sembra aver dato i frutti sperati», spiega Salvatore Gaziano, direttore investimenti di Soldiexpert scf. «Le valutazioni delle società quotate sono scese, nonostante molte delle principali aziende che compongono l’indice Ftse 100 siano globali e non abbiano come riferimento solo il mercato interno inglese. La sottoperformance inglese di questi anni è dovuta certo a vari fattori, tra cui l’instabilità politica, le vendite massicce dei fondi pensione locali dal mercato azionario inglese dove erano nettamente sovraesposti in passato e la lenta ripresa della Gran Bretagna dalla pandemia».Per queste ragioni, diversi investitori (tra cui Goldman Sachs) e analisti vedono per il 2024 e il prossimo futuro le azioni inglesi (da diversi anni, a dir la verità) come potenziale oggetto di riscoperta, data la loro forte sottovalutazione rispetto a quelle di altri Paesi. Siamo arrivati al punto in cui Apple vale più dell’intero mercato azionario britannico, e lo stesso governo inglese sta cercando di rilanciare la Borsa con diverse riforme progettate per attrarre più capitali. Il primo ministro britannico Rishi Sunak, che ha lavorato in passato presso Goldman Sachs e il fondo di investimento Tci, sta cercando di dare nuovo slancio al mercato finanziario inglese.Le aziende che un tempo erano in lotta per essere quotate in Gran Bretagna in modo da accedere alle ampie riserve di capitale di Londra stanno lentamente migrando verso gli Stati Uniti o nelle grinfie di acquirenti di private equity. Xavier Rolet, ex amministratore delegato della Borsa di Londra, sostiene che decenni di cattive politiche hanno inflitto i danni più gravi, ma la Brexit «ha aggiunto dolore».Prima della Brexit, quando i mercati erano sostenuti dal voto del referendum scozzese e dalle politiche fiscali del governo di coalizione, le azioni britanniche erano molto ricercate e venivano scambiate con un premio rispetto alle azioni globali. Ma da quando gli investitori hanno iniziato a evitare il mercato britannico in numero sempre crescente dopo la Brexit, quel prezioso premio è sparito.Potrebbe, dunque, essere un momento di acquisto ai prezzi di saldo per il mercato di sua maestà. È il caso di Astrazeneca, titolo che da tempo naviga intorno alla parità. Lo stesso vale per il colosso Unilever, in 12 mesi in crescita dello 0%. Ci sono, poi, alcuni titoli che negli ultimi 12 mesi hanno fatto molto bene. È il caso, ad esempio, di Bae systems cresciuta del 51,4%, o di Relx, salita in un anno del 39,9%. Andamento positivo anche per Shell, in aumento del 23,3% negli ultimi 12 mesi.