2022-02-18
Sì al bonus psicologo post pandemia. Ma sarà solo una mancia per pochi
Appena 10 milioni per il vaucher erogato in base all’Isee. Importo massimo di 600 euro.«Ore 2.52. Le commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio approvano il #bonuspsicologo. Grazie al governo per il lavoro fatto, ai gruppi parlamentari per il sostegno, a tutti coloro che ci hanno creduto. Si va in aula alla Camera. Un passo avanti decisivo». L’annuncio è quello postato su Twitter ieri notte dal deputato Pd Filippo Sensi, primo firmatario dell’emendamento approvato come modifica al dl Milleproroghe, dopo l’eliminazione dalla Legge di Bilancio, che introduce appunto il c.d. bonus psicologo, il sostegno economico per chi vuole intraprendere un percorso terapeutico per lenire i disagi dovuti anche alle conseguenze della pandemia. L’aiuto a chi non può permettersi di usufruire di psicologi e terapeuti è sicuramente un’iniziativa lodevole e condivisibile, soprattutto in un Paese dove lo stigma verso il disagio psichico e la malattia mentale è ancora ingombrante. E tuttavia, d’altra parte, il provvedimento che crea tanto giubilo soprattutto tra i dem, appare più come il classico spot, venduto come grande conquista, ma nei fatti insufficiente. Lo stanziamento previsto è infatti di 20 milioni nel 2022, di cui dieci destinati al potenziamento della rete pubblica di assistenza psichiatrica, tra cui le Asl e i consultori. Solo l’altra metà, invece, sarà a disposizione dei cittadini, che potranno farne richiesta senza distinzioni d’età, dopo prescrizione medica e diagnosi del disagio. Il bonus sarà erogato per fasce Isee fino alla soglia di 50.000 euro. Il voucher avrà un importo massimo di 600 euro a persona, utili a finanziare 12 sedute, sulla stima (ottimista) di costo minimo di ciascun incontro di 50 euro. I possibili fruitori del ristoro sarebbero quindi, conti alla mano, tra i 16 e i 17.000.Le criticità sono molteplici. Innanzitutto, il tetto Isee eccessivamente alto, in cui rientrano anche soggetti in grado di pagarsi in autonomia le sedute, a sfavore delle fasce meno abbienti che saranno costrette, per non vedersi sfumare la possibilità dell’aiuto economico, alla corsa al bonus, diventato una sorta di corsa alla lotteria dei meno abbienti. I più fortunati riusciranno a ottenere l’aiuto, gli altri saranno tagliati fuori. Tale meccanismo può ritenersi accettabile nell’erogazione di benefici riguardanti attività non fondamentali, come ad esempio il bonus terme, ma non per il sostegno psicologico. Senza contare, inoltre, il rischio, già concretizzatosi in occasione di altri incentivi varati dal governo, del rincaro delle tariffe degli psicologi. Il bonus appare quindi più come una pezza incapace di coprire il buco lasciato, soprattutto tra i giovani, da due anni di pandemia. Curioso, inoltre, che a celebrare il provvedimento con maggiore zelo siano proprio esponenti della parte che ha sempre tifato per lockdown, chiusure, restrizioni, Dad. Misure che, unite ai toni costantemente allarmisti, hanno causato disagio psicologico, solitudine, ma anche divisioni e diffidenza nella popolazione. Il sostegno per curarsi verrà data a circa 16.000 persone. Piuttosto che niente, meglio piuttosto, si può giustamente pensare. Ma appare quanto meno incoerente, se non ipocrita, concedere la mancia per lo psicologo ai cittadini, quando allo stesso tempo si obbligano ampie fasce di giovanissimi ad abbandonare lo sport, attività ricreative, seguire le lezioni da casa, o addirittura si priva del lavoro e dello stipendio mezzo milione di persone. Il popolo non ha il pane? Che vada dallo psicologo (chi fa in tempo).
Charlie Kirk (Getty Images)
Alan Friedman, Cathy Latorre e Stephen King (Ansa)