Il 3 gennaio 2009 alle 18:15 fu minato il blocco numero zero della blockchain di bitcoin, prima criptovaluta a effettuare con successo le transazioni su una rete decentralizzata e definita in termini di quantità: sin dal suo avvio saranno generati solo 21 milioni di bitcoin (l'ultimo verrà rilasciato nel 2140).
Il 3 gennaio 2009 alle 18:15 fu minato il blocco numero zero della blockchain di bitcoin, prima criptovaluta a effettuare con successo le transazioni su una rete decentralizzata e definita in termini di quantità: sin dal suo avvio saranno generati solo 21 milioni di bitcoin (l'ultimo verrà rilasciato nel 2140).Il numero definito di bitcoin, unito al suo ancora assai limitato utilizzo come mezzo di pagamento di beni e servizi, la inquadra attualmente più come una commodity, cioè una materia prima che ha un importante valore come riserva di valore ed oggetto di scambio internazionale, piuttosto che come valuta. Il bitcoin fu lanciato appunto ad inizio del 2009 dal suo creatore che utilizzò lo pseudonimo Satoshi Nakamoto. Ad oggi è la più grande criptovaluta per capitalizzazione di mercato e dati memorizzati sulla sua blockchain. A distanza esattamente di 12 anni dalla sua creazione, la cryptovaluta ha toccato massimi assoluti a 34.150 dollari il 4 gennaio 2021. In sole 10 ore è poi scesa sino a 28.500 dollari (un decremento di -5.650 dollari, cioè -16,55 percento).Ma quanto valeva al suo esordio questo nuovo asset digitale? Quando Bitcoin iniziò non c'era davvero un prezzo, non aveva una valutazione poiché nessuno era disposto ad acquistarlo. La prima volta che il bitcoin guadagnò effettivamente valore fu il 12 ottobre 2009 quando Martti Malmi, uno sviluppatore finlandese che aveva aiutato Satoshi a lavorare sul progetto bitcoin, ne vendette 5.050 per 5,02 dollari. L'operazione consentì pertanto di assegnare a un bitcoin il valore di 0,0009 dollari. Ma il primo prezzo ufficiale del bitcoin è stato registrato il 17 marzo 2010 sulla vecchia piattaforma di trading BitcoinMarket.com ed era di soli 0.003 dollari. Coloro che acquistarono Bitcoin negli anni 2009/2012 a valori zero virgola investendo anche pochi dollari sono quindi divenuti poi milionari e vengono indicati come «crypto-boomers» (tra di loro anche qualche italiano).Il 2020 appena conclusosi è stato un anno davvero eccezionale per bitcoin: a marzo 2020 valeva circa 4.210 dollari, oggi ne vale più di 30000! un incremento del +730 percento in soli 9 mesi. Un ondata di interesse da parte di grandi e piccoli investitori, soprattutto giovani, che vedono in bitcoin la possibilità di operare in maniera libera da vincoli e soprattutto da intermediari bancari. L'elevata volatilità di questo asset digitale rappresenta il suo «rischio implicito». Basti pensare che il 29 dicembre quotava 26.000 dollari e il 4 gennaio valeva già il 30 percento in più toccando i 34.000 dollari, per poi scendere e perdere il 16,50 percento in sole 10 ore. Si evidenzia come il precedente massimo risalga al dicembre 2017 quando furono toccati i 19.900 dollari, ne segui un lento e costante ribasso sino ai 3.000 dollari (dicembre 2018) con cui perse quindi circa l'80% del valore. Poi nel 2020, complici le incertezze sociali ed economiche, le elevate quotazioni di altri asset (quali oro, azionario Usa e obbligazionario) e la immediatezza delle transazioni dirette hanno fatto esplodere l'interesse per questo nuovo asset. La maggior parte degli osservatori si aspetta prima o poi un certo ridimensionamento del rally; l'analisi indica come vi sia un ulteriore obiettivo rialzista sui 37.000 dollari nel breve, con ridimensionamenti che potranno riportare i prezzi in area 28.700/26.700 dollari e 23.000/20.000 dollari.Importante focalizzare l'attenzione sui supporti settimanali di maggior importanza: il primo si trova sui 18.000 dollari, quello principale transita a quota 12.000 dollari: la tenuta di tali supporti mantiene in essere il trend rialzista del bitcoin, con target successivi anche sopra quota 40.000. Nato con l'intento di rendere più sicure e veloci gli scambi su internet, itcoin è un sistema per le transazioni elettroniche che non si basa più sulla fiducia in un'autorità terza, ma sulla matematica e sulla crittografia, rendendo di fatto possibili le transazioni dirette tra due soggetti senza l'intervento di banche, società finanziarie o notai. Trattandosi di transazioni dirette non si è in presenza di un mercato con chiusura, apertura e giorni operativi, bensì le operazioni avvengono giornalmente 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per tutti l'arco dell'anno, con movimenti anche assai ampi spinti da domanda e offerta. Con l'aumento del volume degli scambi si è resa necessaria la realizzazione di protocolli aggiuntivi per migliorare la velocità delle transazioni. Sulla scia di questa prima cryptovaluta sono nate migliaia di «monete digitalizzate decentralizzate» (utilizzate anche in ambiti locali), basate sulla tecnologia blockchain. Il bitcoin rappresenta quindi una vera e propria rivoluzione che in pochi anni ha permesso di elevare all'ennesima potenza la capacità di investire, realizzare nuove situazioni commerciali e professionali, plasmando diversamente la nostra società. Il settore che ha fatto più passi avanti nella tecnologia blockchain è sicuramente quello finanziario/assicurativo, il settore più direttamente minacciato dall'utilizzazione di bitcoin e delle cryptovalute, anche se gli stessi investitori istituzionali e banche d'affari hanno già iniziato ad investire su tale nuovo asset digitale.
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