2022-10-21
I big di Fdi per Agricoltura e Mise. Giallo sul terzo audio di Berlusconi
Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani (Ansa)
Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani verso il cdm. Andrea Orcel (Unicredit) benedice Giancarlo Giorgetti all’Economia.I due capigruppo di Fratelli d’Italia alla Camera e al Senato, rispettivamente Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani, potrebbero entrare a far parte del governo guidato da Giorgia Meloni. Lollobrigida e Ciriani sono stati appena riconfermati al vertice dei gruppi parlamentari, che avevano guidato già nella scorsa legislatura, ma a quanto apprende La Verità, potrebbero passare la mano ad altri colleghi per sedere in Consiglio dei ministri: «Giorgia», conferma una fonte del partito, «vuole con sé al governo i fedelissimi, persone di esperienza, i big del partito, per respingere gli attacchi che potrebbe avere da Forza Italia». Lollobrigida andrebbe all’Agricoltura, mentre Ciriani potrebbe andare allo Sviluppo economico. Per quel che riguarda la Giustizia, Carlo Nordio è ormai blindato. Maurizio Lupi, esponente di Noi Moderati, è in pole position per il ministero dei Rapporti con il Parlamento, e non a caso ieri ha pesantemente randellato Silvio Berlusconi, imponendogli in sostanza il silenzio: «Alle consultazioni», ha detto Lupi a Rainews 24, «parlerà Giorgia Meloni, altrimenti non servirebbe andare al Quirinale come unica delegazione della coalizione. Berlusconi, da fondatore del centrodestra, deve prendere atto che ora la leader è Giorgia Meloni». In questo folle post elezioni, quello che si è capito è che per accreditarsi con la quasi premier è indispensabile attaccare Berlusconi. La futura premier non dorme sonni tranquilli: secondo Donatella Di Nitto, capo della redazione politica di LaPresse, ci sarebbe un terzo audio del Cavo, pronto a uscire dopo il conferimento dell’incarico per la formazione del governo. In serata, però, la direttrice dell’agenzia ha smentito. Stando alle indiscrezioni, comunque, la delegazione ministeriale di Fi sarà estremamente meno rilevante rispetto a quella della Lega, che pure ha ottenuto gli stesso voti degli «azzurri». Il Carroccio ha incassato la presidenza della Camera con Lorenzo Fontana, e in cdm conterà moltissimo: Giancarlo Giorgetti andrà al ministero più importante di tutti, ovvero l’Economia, con la benedizione di Mario Draghi, del governo di Washington e pure di Andrea Orcel, ad di Unicredit. La Verità già aveva spiegato che gli Usa avrebbero vigilato con attenzione sul ministero dell’Economia, che ha un ruolo centrale nel tradurre in pratica le sanzioni finanziarie e commerciali alla Russia. La Lega porta a casa anche il ministero dell’Interno, con il prefetto Matteo Piantedosi, mentre un altro ministero di fascia alta, Infrastrutture e trasporti, andrà al leader Matteo Salvini, che sarà anche vicepremier. Alla Lega andrebbero pure i ministeri agli Affari regionali (Roberto Calderoli), all’Istruzione (Giuseppe Valditara), e alla Disabilità (Alessandra Locatelli). I ministri di Forza Italia invece sarebbero Antonio Tajani agli Esteri e vicepremier, Gloria Saccani all’Università, Anna Maria Bernini alla Pubblica amministrazione, Gilberto Pichetto Fratin alla Transizione ecologica e Maria Elisabetta Alberti Casellati alle Riforme: una delegazione leggerissima, rispetto a quella della Lega. Perché? Secondo fonti di Fdi, l’intenzione di Giorgia Meloni sarebbe quella di «tenersi buono» Salvini, perché ora «il nemico» è Forza Italia. «Lì dentro non si capisce chi comandi», dice alla Verità una fonte di Fdi, «Giorgia è determinata ad andare avanti, non si lascerà condizionare da niente e nessuno. In ogni caso, anche Salvini aveva chiesto con forza l’Agricoltura e il Turismo non li ha ottenuti». Sempre nell’ottica di togliere le castagne dal fuoco a Salvini, la Meloni starebbe pressando Letizia Moratti perché antri nel governo, in modo tale da liberare la strada a Attilio Fontana per la ricandidatura alla presidenza della Regione Lombardia, nella prossima primavera. Berlusconi, però, non molla la presa: «Il centrodestra», ha twittato ieri il leader di Forza Italia, rilanciando un passaggio di una intervista al Corriere della Sera, «è fatto di tre forze politiche, ognuna delle quali è numericamente e politicamente essenziale alla vita del futuro governo». Berlusconi continua a lanciare segnali di voler trattare, ma la Meloni non ha alcuna intenzione di cedere ed è pronta a presentarsi al Quirinale con una lista di ministri blindata. Fratelli d’Italia, da parte sua, esprimerà come ovvio il grosso della squadra di governo: oltre alla premier sono del partito di maggioranza relativa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio (Giovanbattista Fazzolari), Adolfo Urso alla Difesa, Guido Crosetto o Luca Ciriani allo Sviluppo Economico, Marina Calderone al Lavoro, Carlo Nordio alla Giustizia, Raffaele Fitto alle Politiche Ue, Nello Musumeci al Sud, Daniela Santanchè al Turismo, Chiara Colosimo allo Sport, Giordano Bruno Guerri o Giampaolo Rossi alla Cultura. Alla Salute si parla di Guido Rasi o Francesco Rocca. Naturalmente tutte le scelte sono e saranno concordate con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, sconfortato per le evoluzioni di queste ore sul fronte internazionale, che confidava in un inizio di legislatura meno turbolento e con il quale la Meloni è in costante contatto.